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venerdì, 29 Marzo 2024

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COINGAS: i Sindaci e le loro trombette

L’affare COINGAS colpisce l’uomo della strada. Una società municipalizzata che a detta della CISL era da chiudere già nel 2013, sopravvive alle stagioni della spending review. A poco importa che le sue funzioni siano confluite in ESTRA, tanto non è bastato a sciogliere il patto sociale. Qualcuno dovrà spiegare all’uomo della strada a cosa serva oggi COINGAS. Una società che come ben visibile dal suo sito internet “ non ha in dotazione uffici e dipendenti neppure a livello dirigenziale” ma che ha all’attivo al 31.10.2015 un incarico di consulenza per 21.000 euro, necessario appunto per dirimere i “rapporti economici con la partecipata ESTRA S.p.a.”.

Qual’è pertanto la reale utilità di COINGAS nel 2016 e negli anni a venire? Perché i cittadini pretendono oggi poche, ma semplici risposte spesso disattese dai vari amministratori: chiudere gli enti inutili. Riconvertire quelli che non producono servizi più efficienti ed economici in gestioni virtuose che rispondano ad interessi pubblici impellenti.

Detto ciò, stupisce come le grida di scandalo a proposito delle scelte operate dal Sindaco di Arezzo, siano giunte da parte di coloro che negli ultimi anni hanno occupato ogni genere di poltrona. Perché l’assurdo è proprio che sia il PD a dare lezioni di moralità sull’occupazione del potere (da che pulpito!). E si ci capisce subito quale sia lo sdegno. Rivolto non tanto a denunciare l’inutilità di un ente che sarebbe stato da chiudere da un pezzo, ma alla mancata condivisione delle nomine. Già, perché ora COINGAS sì che ci costerà di più.

Ovviamente non potevano mancare le prese di posizione dei sindaci casentinesi. Il maestro dirige l’orchestra e Loro, muniti di trombette ossidate, suonano flebili le partiture assieme ad altri sindaci con cui hanno trovato l’intento comune, quello di smascherare il piano di Satana Arezzocentrico!

Per noi che il Casentino lo viviamo (con i suoi pregi e i suoi noti difetti), sale forte un senso di profondo ripulso nel vedere quegli stessi sindaci casentinesi così battaglieri attorno a questo tema che segnerà il futuro delle generazioni a venire. Costoro infatti li avevamo conosciuti pavidi davanti al costo ormai esorbitante di certe tariffe (acqua e rifiuti in testa) che essi stessi approvano (salvo rare eccezioni) con i Loro rispettivi CDA di nominati con la regolarità di un metronomo ed oltremisura mosci e timidi davanti alle fanta-promesse dei commissari regionali in quel macro tema che è la sanità; che sempre a Loro dire neppure comprendono, tanto è complessa la materia che passa da un servizio pagato dalle tasche dei Casentinesi per una cifra che si aggira attorno ai 70 milioni di Euro.

Come biasimarli quindi, le trombette le avevano già riposte quando c’era da difendere il Punto Nascita dell’Ospedale del Casentino, che evidentemente l’unica battaglia civica che ancora si possono permettere, è giusto quella sulle nomine di COINGAS.

Ecco, il futuro del Casentino, per Loro, sta tutto qui.

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