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venerdì, 29 Marzo 2024

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Endurance: stile di vita

di Francesca Maggini – Intorno alla passione per i cavalli si sono sviluppati diversi sport fra cui l’endurance, una disciplina sportiva che sta prendendo sempre più campo anche in Casentino, ne abbiamo parlato con Simona Soldani membro del Team Casentino Endurance.

«Questa a.s.d. è nata dalla voglia e dalla volontà di un gruppo di amici, tutti appassionati di cavalli, che hanno scelto di cimentarsi in una nuova disciplina equestre, nata negli Stati Uniti come rievocazione dei Pony Express, oggi riconosciuta dalla Federazione Italiana Sport Equestri e rientrante fra le 8 discipline riconosciute dalla Federazione Internazionale.

L’Endurance (in italiano, denominato, Regolarità) è uno degli sport equestri maggiormente diffusioni nel mondo. Le competizioni consistono in corse di resistenza su tratti di varia natura e di vario chilometraggio, compreso fra i 30 e i 160 km secondo le categorie di appartenenza, percorsi che si snodano in anelli di circa 30 km che, secondo la categoria cui si è iscritti (30, 60, 90, 120 e 160 Km), sono ripetuti una due, tre, quattro o addirittura cinque volte. Peculiarità di questo sport sono i controlli meticolosi che i veterinari eseguono con massima rigidità prima, durante e dopo la gara in veri e propri cancelli veterinari.

Si tratta di spot obbligati nel corso dei quali una commissione veterinaria valuta l’integrità fisica del cavallo. Le gare di endurance mettono, praticamente, alla prova non tanto le doti specifiche del cavallo o la sola abilità tecnica del cavaliere, quanto le capacità di entrambi di distribuire le forze. I veterinari possono fermare qualunque cavallo in una qualsiasi fase della gara nel caso in cui ritengano che l’animale stia lavorando sopra le proprie capacità o senza adeguato allenamento.

Elemento fondamentale oltre al controllo dell’andatura del cavallo e dei parametri metabolici, è il controllo del battito cardiaco che deve mantenersi entro un certo range pena la squalifica. Nelle competizioni di 90 o più km vince chi impiega meno tempo a finire il suo percorso, salvaguardando sempre e comunque l’integrità del cavallo. “Finish is to win” è questo il motto di ogni endurista perché arrivare a concludere queste gare in buone condizioni è già di per se una vittoria. Questo tipo di approccio e di ragionamento determina una legge fondamentale dell’endurance: tagliare per primi il traguardo non vuol dire aver vinto.

Concludere la gara ai primi posti è naturalmente molto importante, ma ciò che conta sono le condizioni fisiche che l’animale mantiene per tutto il percorso. Se un cavallo taglia per primo il traguardo, ma non viene giudicato idoneo, viene automaticamente eliminato dalla classifica e privato del titolo raggiunto. La tutela e la salvaguardia dell’animale è un fondamentale punto di partenza per chiunque voglia cimentarsi in una gara di endurance, tant’è che il riconoscimento più ambito oltre alla vittoria è quello del premio “Best Condition”, un titolo che viene assegnato al soggetto che, fra i partecipanti, ha concluso la prova nelle prime posizioni risultando essere nelle condizioni fisiche migliori.

Negli ultimi anni l’endurance è stato portato alla ribalta anche dal grande interesse dimostrato dagli UAE e in particolare da Sheikh Mohammed Al Maktoum, grande sostenitore della disciplina nonché abile cavaliere. UAE, Qatar e in generale tutto il mondo Arabo hanno creato delle vere e proprie città per la pratica dell’endurance che viene considerato sport nazionale. Gli investimenti fatti in queste nazioni sono stati, ovviamente, ingenti e hanno originato un generale innalzamento del livello di questo sport.

Il nostro Team con sede a Soci, è composto da circa 30 membri, la maggior parte dei quali impegnati nella pratica agonistica; Presidente è Giovanni Vagnoli, Tecnico Gianfranco Nassini e Rappresentante dei Cavalieri Giuseppe Ducci. Il nostro team è uno tra i più longevi e sta diventando un buon punto di riferimento per l’endurance toscano. Nel corso degli anni i cavalieri e le amazzoni dell’associazione hanno partecipato a competizioni di livello crescente: si gareggia non solo in Toscana ma, in tutta Italia ed anche all’estero.

Il campionato Toscano, necessario per far crescere i giovani cavalli e i nuovi cavalieri, è stato vinto più volte nel corso degli anni: anche quest’anno il titolo di campione Toscano nella cat. 60 km è andato al nostro team, grazie all’amazzone Serena Sereni. Ormai le nostre ambizioni sono cresciute insieme al team e all’esperienza acquisita in questi anni.

Partecipare alle gare internazionali è il nostro obiettivo, quelle di 120-160 km, prevedono l’assegnazione di titoli prestigiosi poiché l’endurance arriva ad alti livelli. Negli ultimi anni abbiamo partecipato alle gare più importanti che si sono svolte in ambito italiano e internazionale; ci riempie di orgoglio ricordare la partecipazione agli ultimi 5 campionati italiani, la trasferta in Spagna per partecipare alla gara più dura d’Europa il Raid di Santa Susanna e la partecipazione a due Campionati del Mondo per giovani cavalli.

Nel 2013 Giuseppe Ducci con Priscilla dei Mori si è classificato sedicesimo, secondo degli italiani, nel 2015 Elena Daveri con Sultana è stata l’amazzone più giovane a partecipare a una competizione mondiale. In questo anno è arrivata anche la tanto attesa convocazione in nazionale per Priscilla dei Mori. La cavalla di Giuseppe Ducci è stata, infatti, inserita come riserva per il Campionato del Mondo che si è svolto a Settembre a Samorin, in Slovacchia.

La partecipazione al Campionato del Mondo è stata un’esperienza indimenticabile: la cavalla non ha corso ma, il vissuto di quella settimana in nazionale rimarrà per sempre nei nostri cuori. Ovviamente siamo tornati da Samorin molto entusiasti e soprattutto coscienti che lavorando duramente potremmo riuscire a far parte della prima squadra…ad agosto 2017 ci saranno gli Europei. Il 2016 si è appena concluso ma noi siamo già proiettati al futuro.»

Continuità, crescita e miglioramento dei risultati sono gli obiettivi che Casentino Endurance si pone dunque per il futuro in uno sport che coniuga perfettamente il binomio attività fisica e rispetto per gli animali.

(tratto da n. 278 | Gennaio 2017)

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