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giovedì, 18 Aprile 2024

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In Casentino chi dirà NO a Renzi?

di Mauro Meschini – Finalmente è ufficiale la data (il prossimo 4 dicembre) in cui si terrà il referendum costituzionale sulle norme, imposte dal governo Renzi, che stravolgono la nostra Carta fondamentale. Se la marcia trionfale che qualcuno aveva immaginato fosse proseguita senza intoppi, i proclami di qualche mese fa sarebbero stati confermati e, probabilmente ci troveremmo ormai a pochi giorni dal voto. Invece, ci saranno ancora un paio di mesi per spiegare perché è importante votare NO ad una serie di modifiche che cambiano la stessa natura della Costituzione.

Già senza entrare nel merito delle norme che si vorrebbero inserire c’è un dato inequivocabile da evidenziare: questa proposta è stata approvata da un Parlamento che la sentenza n. 1 del 2014 della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo, perché la sua composizione è stata determinata da una legge elettorale incostituzionale. Inoltre è bene ricordare che la Costituzione di un Paese è l’atto su cui si deve assolutamente ricercare il massimo di condivisione, perché stabilisce i principi su cui riconoscersi e le regole principali che determineranno il funzionamento delle istituzioni. Allora non si può accettare questa imposizione di una parte, di una maggioranza parlamentare che è tale solo perché i numeri in Parlamento sono “falsati” dal premio di maggioranza bocciato dalla Consulta. Questi due mesi non saranno semplici da affrontare, la propaganda governativa ha già da tempo mobilitato l’informazione e personaggi influenti sicuramente in grado di influenzare pesantemente l’esito del voto.

Chi si oppone a questa follia costituzionale non ha e non avrà la possibilità di fare affidamento su risorse infinite o supporter di grido. Sarà fondamentale quindi l’impegno di ogni singolo cittadino anche se, per fortuna, i più importanti costituzionalisti e storiche realtà del mondo associativo e sindacale hanno dichiarato il loro sostegno alle ragioni del NO. Tra queste da ricordare l’ANPI, che già da mesi ha reso pubblico il suo rifiuto alle proposte oggetto del voto, ingaggiando anche un vero e proprio scontro con Renzi e il suo governo. Nelle ultime settimane una decisione analoga e stata presa anche dalla CGIL, che ha invitato i suoi iscritti a votare NO, anche se resta “la libertà di posizioni individuali diverse di iscritti e dirigenti, trattandosi di questioni costituzionali“.

Questo il quadro che va delineandosi a livello nazionale, ma in Casentino cosa sta succedendo? In verità sembra che della questione ancora in pochi si stiano preoccupando, non pare ci siano comitati attivi e non ci sono notizie su iniziative o appuntamenti in programma. Probabilmente qualcosa si muoverà dalle prossime settimane, e non possiamo che augurarci di vedere presto tanti casentinesi e tante realtà del territorio impegnate a sostegno del NO al referendum.

Ci auguriamo, per esempio, che i vertici dell’ANPI e della CGIL del Casentino sposino in pieno le posizioni assunte dalle rispettive organizzazioni a livello nazionale promuovendo coerentemente le ragioni del NO. La posta in gioco è molto alta e anche in una territorio come il nostro, dove troppo spesso si preferisce il basso profilo, dove ci sono “cordoni ombelicali” difficili da tagliare o interessi personali troppo grandi da superare; questa volta è necessario avere il coraggio di scegliere da che parte stare. Appare superfluo comunque, a scanso di equivoci, chiariamo subito come la pensiamo: diciamo e diremo NO! E voi?

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