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giovedì, 25 Aprile 2024

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Profughi a Rassina e Pieve Socana: luci e ombre emerse nel Consiglio Comunale

All’Assemblea pubblica, tenutasi a Rassina nella sala della Toscana il giorno 10/10 /2016, per un confronto sul tema “Profughi presenti a Rassina e Pieve a Socana” indetto dal gruppo Consiliare di Minoranza “Lista Civica Castel Focognano”, oltre ai componenti il Gruppo Consiliare, era presente un nutrito numero di cittadini, assenti ingiustificati il sindaco e/o membri della maggioranza.

Nella stessa Assemblea sono stati nominati quattro delegati scelti in rappresentanza per esporre all’Amministrazione Comunale ed al Prefetto di Arezzo tutte le problematiche relative alla presenza dei profughi nel nostro territorio comunale. Al termine 47 firmatari, oltre ai 4 consiglieri comunali presenti, richiedevano al Sindaco di Castel Focognano, la Convocazione Urgente di un Consiglio Comunale aperto, per trattare sul tema.

Il Consiglio Comunale è stato, pertanto, convocato per sabato 22 ottobre, alle ore 9.30 presso la sala del Consiglio.

Il Sindaco ha concesso ad un UNICA persona la possibilità di intervenire quale portavoce del diffuso malcontento della popolazione riguardante:

  • l’alta concentrazione di profughi a Rassina (51, il più elevato di tutta la provincia di Arezzo);
  • le modalità di accoglienza e di gestione dei richiedenti asilo.

La parola è stata data al Capogruppo della minoranza Lorenzo Ricci che, ripercorrendo le varie interrogazioni sul tema emerse in precedenza, ribadiva i motivi di preoccupazione e di allarme per una mancata ed equa ripartizione dei richiedenti asilo nel nostro territorio.

Di seguito il rappresentante dell’Assemblea dei cittadini, Dario Sassoli, informava il Consiglio Comunale di aver richiesto e ottenuto, come delegazione, un incontro con il Prefetto di Arezzo, Dott.ssa Vaccaro, in data 9 novembre, ore16.30 per avere delucidazioni sulla SITUAZIONE ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE PER QUANTO RIGUARDA I RICHIEDENTI ASILO nel comune di Castel Focognano e il cui esito andremo a riferire con la convocazione di un’altra Assemblea pubblica.

Il delegato ha chiesto inoltre:

  1. Perché l’Amministrazione Comunale non avesse fatto chiarezza sulla gestione dell’emergenza e portato a conoscenza i propri cittadini della situazione locale; ovvero del perché il Sindaco non avesse coinvolto la sua comunità attraverso un’informazione adeguata, dettagliata e costantemente aggiornata su un tema così importante e fortemente sentito prima di dare avvio al progetto di accoglienza e, in seguito, non avesse messo a conoscenza la popolazione dell’aumento considerevole dei migranti nel nostro territorio.
  2. Perché il Sindaco e/o altro membro della giunta NON fosse stato presente all’Assemblea pubblica con la cittadinanza del Comune di Castel Focognano svoltasi, come detto, il 10 ottobre nonostante un invito ufficiale, presenza caldamente auspicata dai suoi concittadini, e non avesse, invece, approfittato di questa circostanza per rispondere nell’immediatezza ai quesiti emersi giustificando le sue scelte.

Su questi due punti focali non abbiamo avuto risposta.

Dopo varie interrogazioni questo e quanto è emerso dal dibattito:

  • il nostro Comune ha aderito al Sistema di protezione per richiedenti asilo (S.p.r.a.r.) per l’accoglienza diffusa tanto che, vanto della sola Amministrazione, ha avuto il plauso per essere il comune più virtuoso della provincia dato che ha accolto un così elevato numero di richiedenti asilo
  • l’Amministrazione non è stata parte attiva nel cercare di contenere quanto più possibile il NUMERO dei richiedenti asilo né della loro distribuzione all’interno del territorio. Non ha applicato criteri di proporzionalità rispetto alla popolazione, evitando sovraffollamento di alcune realtà a discapito di altre
  • nella collocazione dei richiedenti asilo il Comune ha risposto unicamente in base all’offerta delle strutture da parte delle cooperative con il risultato che la distribuzione dei migranti è di fatto gestita dalle stesse e non dalle autorità istituzionali
  • il cittadino testimone di atti illegali, illeciti o non idonei deve rivolgersi alle sole forze dell’ordine come se il sindaco non fosse responsabile dell’ordine pubblico e della sicurezza sociale
  • lo stesso Comune non vigila sull’operato delle cooperative dando trasparenza e visibilità ai passaggi messi in atto dalle stesse, né risponde delle abitazioni dal punto di vista igienico/sanitario e di fatto non controlla la qualità dell’accoglienza
  • esiste un progetto tra il Comune e i profughi volontari per impegnare gli stessi in lavori socialmente utili salvo metterli in regola con assicurazioni (pagate non sappiamo da chi).

In chiusura il Sindaco ha riferito e confermato le parole del Prefetto: “Non ne arriveranno altri.” Nell’attesa di un confronto direttamente col Prefetto occorre chiedersi: Che cosa sarebbe accaduto se i cittadini non si fossero mossi, perché tenuti all’oscuro dell’intera faccenda? Avrebbero forse fatto prevalere il detto che “Chi tace acconsente”? Chissà! Su una cosa occorre ancora far riflettere: certamente, il fenomeno sarà “epocale” ma proprio per questo doveva essere gestito al meglio sul nascere attraverso un’opera di informazione, coinvolgimento, sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

Tutto questo è mancato ma solo e soltanto questo avrebbe garantito un miglior impatto con la popolazione locale e favorito una VERA integrazione.

 I Rappresentanti dell’Assemblea dei cittadini: Sassoli Dario – Chianucci Rosetta – Rossi Andrea – Cutini Claudio.

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