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giovedì, 25 Aprile 2024

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A proposito delle dimissioni del vicesindaco di Castel San Niccolò. Qualche riflessione politica

Abbiamo appreso dalla stampa dele dimissioni del Vice Sindaco di Castel San Niccolò, rappresentante di Rifondazione Comunista e le motivazioni che lo hanno spinto a questa scelta. Abbiamo poi visto la replica del Sindaco, di fatto delegata ai genitori degli allievi della scuola oggetto del contendere.

Non entriamo nel merito specifico della vicenda. Non l’abbiano seguita e sarebbe presuntuoso dare giudizi su un problema di cui non abbiano conoscenza diretta.

Ma la notizia merita qualche considerazione di carattere politico, sopratutto attorno al tema delle alleanze in questa complicata stagione.

SEL ha la strana sorte di avere due tipi di contestazione: da una parte di essere subalterna al PD (critica da sinistra, in particolare da RC); dall’altra di avere atteggiamenti pregiudiziali, ideologici.

Sicuramente la situazione politica, sia locale che nazionale è talmente caotica, nebulosa, ormai priva di riferimenti ideali (sostituiti dalla fedeltà al capo) che avere una coerenza di comportamenti non è certo facile. Pur tuttavia almeno qui in Casentino un criterio abbiamo cercato di darcelo: nessuna pregiudiziale ideologica o contrapposizione aprioristica con il PD, ma accordi solo sulla base di una reale visione comune del territorio, dei suoi problemi e delle ricette per affrontarli.

In occasione delle ultime elezioni amministrative abbiamo certo trattato con il PD sula base di questi presupposti. Ma di fronte alla impossibilità di un accordo organico per tutta la vallata, alle difficoltà ed alla rinuncia del PD ad adottare un progetto politico valido per tutti i comuni casentinesi, nella convinzione che ognuno avesse l’autonomia di decidere (o semplicemente perché non erano nemmeno d’accordo tra di loro) abbiamo fatto una scelta precisa: non partecipiamo a nessuna coalizione: Questo non ha significato fare una battaglia contro, ma semplicemente rifiutarsi di fare accordi qualsiasi pur di avere qualche posticino per gentile concessione del principe!

Se tutte le sinistre avessero seguito questa linea, oggi avremmo evitato rotture postume, magari anche l’insinuazione che tali scelte npn siano causate da problematiche locali contingenti, ma siano solo il frutto di una svolta politico-ideologica, insomma antirenziana.

Vorremmo però prendere spunto anche da questa vicenda locale per una riflessione comune di tutta la sinistra nell’era del pensiero unico renziano (che ci sembra non più così dominante ed espansivo) pensando al ruolo che possiamo avere nel futuro, non per difendere recinti ideologici minoritari di pura testimonianza, ma per provare a ridare legittimità alle idee ed ai valori che sembrano ora privi di rappresentanza, cosi come si sentono privi di rappresentanza, delusi e demotivati troppi lavoratori, che si trovano sballottato tra il finto ottimismo di Matteo Renzi ed i richiami della foresta della lega di Salvini p di pseudo liste civiche che si rivelano sempre più funzionali al mantenimento del sistema di potere esistente

Noi di SEL vorremmo provarci, nel modo più libero ed aperto possibile. Sarebbe già un bel segnale se anche in una realtà marginale come la nostra, ma con una crisi che ci attanaglia e ci aggredisce, ci fosse questo sforzo di elaborazione collettiva per dare al Casentino gli strumenti di una riscatto, di una ripartenza, che sostituisca la partenza cui sono costretti la maggior parte dei nostri giovani ed anche meno giovani!

Luca Tafi, SEL Casentino

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