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venerdì, 19 Aprile 2024

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Accoglienza profughi, da Rassina un segnale di speranza e fiducia

Ieri sera si è svolto un importante confronto organizzato dall’Amministrazione comunale di Castel Focognano a seguito delle recenti polemiche sull’accoglienza profughi. Presenti il Prefetto di Arezzo, Dott.ssa Vaccaro, il comandante della compagnia dei CC di Bibbiena Capitano Fabian, il comandante della polizia municipale del Casentino Tognarini, il parroco di Rassina, le due cooperative che gestiscono l’accoglienza, la giunta e i consiglieri di maggioranza del consiglio comunale.

Assente il gruppo di minoranza che – attraverso comunicati stampa e post su fb – chiede momenti di incontro e maggiori informazioni. Assenti i rappresentanti del comitato di cittadini nato la settimana scorsa proprio allo scopo di avere chiarimenti sulla situazione.

L’incontro è stato molto utile, ha preso la parola Alexandra Deimann, collaboratrice della cooperativa Arca Etrusca la quale insegna l’italiano ai richiedenti asilo. “Non ho mai avuto problemi di nessun tipo con questi ragazzi, gli ostacoli li ho dal contesto esterno” spiega Alexandra “è difficile far bene il proprio lavoro se l’ambiente intorno è ostile”.

Nel suo lungo intervento il Prefetto di Arezzo ha spiegato con accuratezza e chiarezza la gestione dei flussi di profughi ricordando, per prima cosa, che non si parla di clandestini (come spesso invece vengono erroneamente definiti) perché, banalmente, chi passa per i centri di accoglienza e quindi dalla prefettura, viene “riconosciuto”. Di tutti ci sono nomi, foto e impronte digitali, tutto tranne che clandestini dunque.

Il Prefetto si è complimentato con le amministrazioni comunali della provincia di Arezzo, la provincia più virtuosa in termini di accoglienza all’interno di un modello regionale di accoglienza diffusa che sta funzionando molto bene e che ha il grande merito di favorire più facilmente l’integrazione. Ha ricordato anche che le eccezioni non mancano, che alcuni sindaci si sono pubblicamente esposti criticando la distribuzione della prefettura ma con poca efficacia, perché tutti i comuni sono e saranno coinvolti. Assicura infine, pubblicamente, che a Castel Focognano non arriveranno altri profughi.

Conclude l’intervento ricordando che non si tratta più di emergenza ma di un fenomeno nuovo, epocale che deve essere strutturato affinché diventi una risorsa. Spiega che questi ragazzi vengono da situazioni difficilissime, ognuno di loro ha lasciato il proprio paese e le proprie famiglie, scappano da guerre o da povertà estrema in cerca di un futuro, seppur ignoto. “Lo Stato – aggiunge – è vicino ai comuni e ci impegniamo a fare concreta integrazione, nel modo migliore. Resta inteso che hanno anche degli obblighi, devono dimostrare di rispettare le regole, di volersi integrare e di lavorare. Ho imposto per esempio che facciano un corso di italiano, perché la lingua è il primo passo per l’integrazione, che siano impiegati in lavori socialmente utili e , va da sé, che rispettino le nostre leggi e regole, le quali valgono per tutti. Chi le viola sarà espulso”.

Sul discorso sicurezza sono infine intervenuti il capitano Fabian e il comandante Tognarini i quali hanno ribadito che fino ad oggi non c’è stato alcun problema di ordine pubblico, che sono impegnati nel monitoraggio continuo sui singoli territori e che la distribuzione così capillare gli consente di avere il polso della situazione.

Il Prefetto ringrazia i partecipanti all’incontro. La Giunta di Castel Focognano pure.

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