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martedì, 19 Marzo 2024

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Allenare la speranza: la situazione delle palestre casentinesi

di Francesco Benucci – Entrare in una palestra è un’azione che spesso e volentieri non racchiude solo un semplice e fugace atto motorio: significa varcare la soglia immaginaria posta tra inerzia e movimento, predisporsi al raggiungimento del benessere fisico e mentale, trovare le chiavi giuste per aprire altre palestre, quelle del corpo, del cuore e della volontà, indirizzando così energie fisiche ed emozioni verso un traguardo progressivo di divertimento, serenità e fiducia in sé stessi. In quest’ottica di appagamento e realizzazione, la suddetta palestra, in tempi normali, allena muscoli e testa. In tempi eccezionali come quelli che, purtroppo, stiamo vivendo, potrebbe altresì allenare la speranza proponendosi, tra esercizi, pratiche, sudore, sfogo, scosse di vita, come antidoto alla passività dei pur dovuti lockdown, delle zone rosse, delle restrizioni. Per fare ciò, tuttavia, le menzionate strutture sono alla ricerca di spazi di manovra, aperture e permessi che, nel rispetto delle norme, diano alla speranza non il sapore amaro di un’utopia ma il vigore tonificante di una prossima realizzazione.

In un contesto caratterizzato da timori e aspettative si muovono anche le palestre del Casentino, a partire, in rigoroso ordine alfabetico, dalla palestra Baumann di Bibbiena: dopo aver affrontato l’iniziale chiusura come un dato di fatto, considerando l’incertezza della situazione relativa al Covid, e come un giusto provvedimento, per prevenire eventuali rischi, in seguito, constatata la situazione generale e le misure ritenute non adeguate, i nostri si sono sentiti fortemente penalizzati anche in considerazione del fatto che le conseguenze sono state disastrose sul piano economico. Le spese mensili sono molte, i ristori minimi e, avendo una ditta familiare, hanno dovuto affrontare pure il peso delle tasse, che sono una parte importante nel bilancio della palestra. L’invio dei programmi di esercizi nei gruppi WhatsApp ha contribuito a mantenere intatto il filo con i clienti, ma non può certo sostituire l’attività in presenza, attività in presenza che, tra l’altro, quando è stata consentita (giugno-ottobre) non è sfociata in particolari problematiche: affidatisi ad un tecnico che, con estrema attenzione, li ha seguiti per permettere di riaprire nella massima sicurezza, si sono prodigati per creare ambienti sanificati e a norma. In palestra c’è stato un solo caso positivo, ma non ha contagiato nessuno. Fatta la denuncia e la relativa quarantena preventiva, non è successo niente, a testimoniare che l’ambiente era sicuro. Ora attendono la riapertura, perché il desiderio di ricominciare è grande e perché la passione per il loro lavoro va ben oltre un periodo di crisi e non vogliono rinunciarci!

Passione è una delle parole d’ordine anche della palestra Bodyhouse Asd, sempre di Bibbiena; lo stato d’animo, passato e attuale, è di profonda incertezza ma questo non abbatte lo staff che, nonostante le chiusure, riesce a sostenere le spese e che al contempo è convinto che il sole tornerà a splendere sulla loro attività! Alla riapertura, a fine maggio, hanno mantenuto i corsi online, poi da settembre a ottobre in sede. L’accesso in sala pesi e ai corsi di gruppo, era contingentato, sempre su prenotazione tramite applicazione, con tanto di registrazione dei clienti, misurazione febbre; il cliente sanificava ogni volta gli attrezzi usati e indossava la mascherina negli spostamenti, ogni macchina era distanziata 2 metri; in 1000 mq, in un’ora, facevano entrare massimo 25/30 persone. Nonostante le precauzioni è poi subentrato il nuovo stop, stop che Andrea, Valentina & co. accettano, tuttavia interrogandosi sul perché sia concesso andare da un parrucchiere o da un estetista, dove c’è contatto, e ai gestori delle palestre non sia consentito allenare i clienti in piccoli gruppi o singolarmente mantenendo una distanza minima di 2 metri. Comunque, per rimanere sempre sul pezzo e attivi, grazie all’entusiasmo di tutto lo staff, hanno mantenuto un super contatto online con corsi per tutti i gusti e hanno varato un nuovo progetto, la fit car: una macchina attrezzata per allenarti dove vuoi, per ogni esigenza, sempre all’aperto. Hanno anche predisposto uno spazio, fuori dalla struttura, così da creare un allenamento esclusivo… open. Il tutto in attesa della riapertura, tra idee, ulteriori progetti da scoprire, amore per ciò che fanno e inviti a prepararsi a quel movimento che è sinonimo di sport, salute, vita.

Ai medesimi principi di movimento, sport e vita aspira il sodalizio Casentino Combat ASD di Soci ma, dopo aver visto sfumare in un anno i sacrifici fatti fino ad oggi, si sentono abbandonati dalle Istituzioni nonché demoralizzati, non solo per il danno economico ma anche perché, purtroppo, negli sport, in particolare in quelli da combattimento, non fare pratica per mesi porta spesso alla sospensione definitiva degli allenamenti da parte dell’atleta. Le aperture di giugno e luglio hanno dato un po’ di respiro, ma con le limitazioni del DPCM e tenendo conto che nel periodo estivo gli sport subiscono già di per sé un periodo di pausa. Simile il quadro delle successive aperture di settembre e ottobre, sempre con le limitazioni del caso imposte dalle normative e con il 50% in meno rispetto agli anni precedenti. Nei mesi “di fermo” i nostri hanno cercato di ovviare con lezioni online (dirette Facebook e Zoom) e lezioni all’aperto quando era concesso dagli onnipresenti DPCM, tuttavia, ciò non impedisce di parlare, purtroppo, di un ridimensionamento di un settore, quello sportivo, penalizzato a dir poco. Eppure, sotto la cenere lasciata dalle molteplici delusioni, continua a covare tanta voglia di tornare alla normalità: per il momento sono riusciti a riportare in palestra gli agonisti allenandoli in previsione dei campionati italiani di marzo e hanno rimesso nuovamente a norma i locali in previsione di una riapertura, anche se ad oggi ancora non c’è una data certa e pur qualora dovessero riaprire a breve l’annata sportiva sarebbe comunque compromessa. In ogni caso siamo sicuri che ciò che sarà possibile fare per riconquistarsi la gioia di respirare sport, arti marziali e fitness, i nostri lo metteranno in pratica, perché chi ha la dicitura “combat” nel proprio nome, non può certo contemplare la possibilità di arrendersi!

Non ha intenzione di arrendersi nemmeno la palestra Hangar Team e box CrossFit Casentino di Bibbiena: fin dal primo DPCM si sono adoperati per garantire sia il loro lavoro che la sicurezza dei clienti mettendosi in contatto con il Comune di Bibbiena, riscontrando la disponibilità dell’assessore Caporali, e con il loro Ente di promozione sportiva del Coni, MSP Italia, per seguire in maniera puntigliosa i protocolli relativi al settore. Visto il contesto sanitario di crisi hanno accettato una situazione sicuramente difficile per l’attività. Sia nel primo che nel secondo lockdown hanno fornito giornalmente allenamenti da fare a casa tramite una app utilizzata anche per monitorare gli ingressi nei mesi di apertura, allenamenti corredati da video degli esercizi e un PT sempre disponibile per chiarimenti, allenamenti personalizzati, gratuiti per i tesserati, lezioni On-Line attraverso la piattaforma Zoom. Dopo il primo lockdown gli investimenti nelle misure di sicurezza (igienizzazione tramite ditta specializzata, distanziamenti, acquisto mascherine, gel, disinfettanti, etc.) nonché nella nuova attrezzatura per allenamento all’esterno e lo spostamento di varie attrezzature nel parcheggio, hanno fruttato la solidarietà di molti iscritti (cui va un sentito ringraziamento), solidarietà espressa rinunciando a recuperare i mesi persi di abbonamento e apprezzando l’impegno anche da casa. L’inaspettata chiusura ad ottobre, dopo che pochi giorni prima un controllo da parte della ASL di Arezzo, aveva pienamente promosso i nostri, per quanto riguarda le misure di sicurezza Covid, ha un po’ abbattuto chi fa parte di un settore in parte dimenticato e in cui i ristori sono risultati minimi e non proporzionati alle perdite. E le previsioni per la riapertura non sono le migliori, considerando le ulteriori, prevedibili, restrizioni. Nonostante questo, l’obiettivo è quello di tornare più forti di prima, per aiutare coloro che si sono affidati ai casentinesi per risolvere problemi di salute, per gli atleti che per anni si sono preparati alle varie gare e per tutti quelli che hanno trovato un posto pieno di amici, svago e divertimento.

Amicizia, svago e divertimento, giustappunto, ci prendono per mano e ci portano allo Studio di Personal Trainer STILNOVO functional&fitness (JA.MA SRLS), situato a Pratovecchio Stia: peccato che al suddetto lieto trittico di positive emozioni si contrappongano, in questo momento, incertezza, preoccupazione e frustrazione, stati d’animo derivanti dalla mancanza di quella mole di aiuti concreti, necessari per tamponare l’enorme danno economico (con una perdita ipotizzata di circa il 70%, il blocco di progetti e novità, la difficoltà ad ottemperare a tutto) a fronte di tasse che arrivano inesorabili pur per un’attività al momento improduttiva; ma a provocare profonda amarezza è stato anche l’essere etichettati come luogo di contagio sicuro e come settore non essenziale, di fatto sottovalutando l’importanza dello sport di base e del movimento in generale in un’ottica di benessere della persona. E pensare che il 2020 era iniziato alla grande con un boom di nuovi iscritti e che anche i mesi di apertura, pur con protocolli di sicurezza molto stringenti, avevano registrato buoni risultati in termini di partecipazione e nessun caso di positività: merito di un modus operandi che già prevedeva, ad esempio, il lavoro su appuntamento e la sanificazione, della corretta applicazione delle norme e del comportamento responsabile degli utenti. Sono proprio gli iscritti, con i loro messaggi di vicinanza e la loro presenza, a dare forza ai nostri al fine di non mollare, tanto che il legame non si è spezzato né durante il primo stop, tramite l’invio di allenamenti da svolgere a casa, né durante il secondo, mediante attività online. Proprio il secondo stop, quello autunnale, ha fatto più male perché, con un approccio non paritario, le Istituzioni hanno finito col penalizzare alcune attività più di altre, quando per il bene comune, oltre alle chiusure, si sarebbe dovuto provvedere a dei risarcimenti che realmente garantissero la sicurezza e la serenità di una ripartenza. In attesa di ciò i nostri si sono tenuti attivi pure con la formazione interna dei coach; inoltre l’idea è quella di incrementare i servizi e aumentare le ore degli small group, magari offrendo altresì la possibilità di allenarsi all’aperto (quando le temperature lo consentono). Il primo obbiettivo rimane però la riapertura: un’attività deve essere produttiva per rimanere operativa!

Un siffatto input è sicuramente fatto proprio anche dallo Studio Lodovico Vignoli Personal Trainer di Bibbiena: e non potrebbe essere altrimenti, trattandosi dell’unica vera soluzione in grado di far scorrere i titoli di coda sui danni economici e sul contestuale stress che caratterizzano questi tempi di pandemia; lo sa bene Lodovico che ha provato e prova tuttora paura di dover chiudere la sua attività e senso di abbandono, che ha lavorato quattro mesi su dodici, che ha provato a fare lezioni online con i clienti ma con risultati neanche lontanamente paragonabili a quelli ottenuti tramite le sessioni in presenza. D’altronde, a provocare scoraggiamento, sono stati, come già evidenziato in precedenza, pure i provvedimenti presi nel corso dell’emergenza, provvedimenti che hanno confinato in una dimensione “di esclusione” il settore del nostro, nonostante questi svolga lezioni individuali one to one, le quali permettono di mantenere le dovute distanze. Difficile vedere un futuro per chi fino ad oggi non è stato preso in considerazione, eppure stringere i denti senza mollare è l’auspicabile obiettivo da custodire nel cuore e nella mente. E allora, in una situazione di emergenza generale, di grande difficoltà del settore, di latitanza istituzionale, le palestre e i personal trainer casentinesi devono fare ciò che fa parte della loro attività e del loro spirito: non arrendersi, coltivare l’entusiasmo e la passione, soprattutto, allenare corpo, mente e, pervicacemente, volenterosamente, fortemente, quella chimera chiamata speranza.

(tratto da CASENTINO2000 | n. 328 | Marzo 2021)

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