di Francesco Meola – Un percorso di 270 chilomentri che si snoda dalle sorgenti dell’Arno, sul monte Falterona, alla foce nei pressi di Pisa: è questo il progetto denominato Ciclovia dell’Arno, pensato per incrementare l’utilizzo della bicicletta e favorire la promozione del turismo cicloturistico.
Un’idea che parte da lontano, considerato che se ne era iniziato a parlare già negli anni ‘90, ma soltanto con l’inserimento nel Piano regionale della mobilità del 2014 di una rete di ciclovie, si è avuto un vero cambio di passo nella traduzione in realtà di quest’opera che tocca cinque province e attraversa città d’arte come Firenze, Pisa ed Arezzo e terre di rara bellezza come il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il Parco Regionale di Migliarino e San Rossore, le riserve naturali di Ponte a Buriano e Penna e Valle dell’Inferno e Bandella.
Per la realizzazione dell’infrastruttura, a partire dal 2014, sono stati stanziati 24 milioni di Euro tra fondi regionali, statali e comunitari, che hanno portato ad un investimento complessivo di 34 milioni. Altri 2 milioni sono stati stanziati per il triennio 2019-2021 per la realizzazione dei nuovi tratti a completamento dell’opera mentre la Regione, parallelamente, a partire dal 2018, si è preoccupata di finanziare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per creare le condizioni affinchè venisse conservato quanto realizzato.
Fra i tratti già completati troviamo quello dei Renai, nel comune di Signa, a valle di Firenze, e quello di Rovezzano, a monte, nel comune di Firenze, fino al territorio comunale di Fiesole. Già ultimati anche la buona parte dei lungarni nell’area cittadina di Firenze, quelli di Pisa e di altri centri di medie e piccole dimensioni dislocati sul fiume. Attualmente il percorso della Ciclovia è dunque un misto di tratti paesaggistici ed altri più prettamente urbani, destinati per lo più agli spostamenti quotidiani.
Decisamente più suggestivo il tracciato casentinese che, una volta terminato, si snoderà da Stia a Ponte Buriano. Al momento è comunque possibile percorrere già una gran parte del percorso come il tratto che dalle Macee arriva fino a Rassina, inaugurato nel 2016, o quello che da Stia/Borgo alla Collina piega verso Strada in Casentino e quello che da Poppi si spinge verso Bibbiena, inaugurati invece nel 2019. La prosecuzione fino a Camaldoli, nel cuore del Parco Nazionale, è ancora in corso di realizzazione.
I rimanenti tratti ancora da realizzare (Borgo alla Collina-Poppi e Rassina-Ponte Buriano) sono in fase di progettazione da parte dell’Unione dei Comuni, ma nonostante i vari annunci, stentano a vedere la luce. Eppure, nelle varie presentazioni del progetto, si era ipotizzato che il tratto dell’alto Casentino avrebbe dovuto essere concluso entro il 2020 mentre la realizzazione dell’intero percorso entro il 2022. In realtà, come già osservato in alcuni dei nostri servizi passati, non soltanto si è ancora lontani dal portare a termine l’intero tracciato ma, in alcuni punti, il percorso presenta anche alcune criticità.
Per questo motivo abbiamo pensato di interpellare l’Unione dei Comuni, con la quale siamo riusciti a interfacciarci per il tramite dell’assessore alla ciclovia Lorenzo Ricci. Di seguito le sue risposte alle nostre domande.
Quali sono i tratti realizzati e quali quelli da realizzare?
«L’Unione dei Comuni del Casentino è l’Ente capofila per la realizzazione dei percorsi ciclabili dell’Arno da Stia a Ponte Buriano, per complessivi 57 km, sulla base degli accordi sottoscritti con la Regione Toscana e le 13 Amministrazioni comunali interessate, che sono quelle di Pratovecchio Stia, Castel San Niccolò, Montemignaio, Poppi, Bibbiena, Ortignano Raggiolo, Chiusi della Verna, Castel Focognano, Talla, Chitignano, Subbiano, Capolona e Arezzo. Ad oggi i tratti realizzati, partendo dalla sorgente dell’Arno, sono quelli che vanno da Stia alla località River Piper del Comune di Castel San Niccolò, da cui si diparte un ramo sul Torrente Solano, da Ponte a Poppi a Bibbiena Stazione e dalla loc. Macee del Comune di Ortignano Raggiolo a Rassina, per un importo complessivo pari a circa 1.763.000 Euro e per una lunghezza complessiva dei percorsi in sede propria di circa 22 km. Il tratto da Rassina alle Macee è stato ultimato nel mese di dicembre 2015 e inaugurato nel maggio 2016, mentre gli altri sono stati ultimati e inaugurati nel settembre 2019. Successivamente a tale data, sono stati realizzati alcuni interventi di completamento e ripristino dei danni alluvionali verificatisi nei mesi di novembre e dicembre dello stesso anno. Non è stato possibile ancora realizzare il tratto tra il River Piper e Ponte a Poppi, che darebbe la continuità del tracciato da Stia a Rassina, perché l’Arno ha eroso la sponda destra proprio dove era previsto il passaggio della ciclovia. Oltre a questo tratto, deve essere ancora realizzato il percorso che va da Rassina a Ponte Buriano».
A Stia, partendo dal Canto alla Rana, già dopo poche decine di metri la ciclopedonale scompare in corrispondenza di un tratto del paese. Come si pensa di intervenire?
«Al momento la continuità del percorso è data dalle viabilità comunali da percorrere nel rispetto del Codice della Strada, ma in futuro si potranno prevedere, dove le dimensioni della strada lo consentiranno, percorsi ciclopedonali in sede propria».
Tra Poppi e Bibbiena, dove è prevista la realizzazione di ponti e passerelle di collegamento, quella sul fiume Corsalone alla confluenza con l’Arno è stata già rifatta più volte. Inoltre l’accesso alla ciclopedonale all’altezza della sede dell’Unione dei Comuni a Ponte a Poppi sembra presentare non pochi disagi e anche elementi di oggettivo pericolo. In località Strumi, poi, in passato, una piena ha portato via 450 metri di argine all’altezza del torrente Roille. In questa situazione seguire il progetto presentato e depositato in Regione sembra essere più complicato. Quali soluzioni per ciascuna delle problematiche?
«Partiamo dalla località Strumi. Qui l’Arno, con le piene dell’autunno 2019, ha provocato importanti erosioni di sponda che hanno reso irrealizzabile il progetto esecutivo già pronto per essere appaltato. L’Unione dei Comuni ha dunque predisposto un piano per la realizzazione di circa 800 metri di scogliere, al fine di ripristinare le sponde, di importo pari a 460.000 Euro.
Il 30 aprile è stato anche sottoscritto un accordo con la Regione per il finanziamento di quest’opera a carico del bilancio regionale e attualmente è in corso la gara di appalto per l’affidamento di questi lavori, la cui realizzazione è prevista nei prossimi mesi estivi. Una volta ultimata la scogliera, sarà possibile appaltare le opere del tratto di collegamento mancante, dove sono previste tra l’altro le passerelle sul torrente Solano (in prossimità della località River Piper), sul Roille, sul Bora e sul torrente Sova (in località il Porto di Poppi), con il collegamento al tratto già realizzato.
Per quanto concerne invece l’accesso alla ciclovia nei pressi della sede dell’Unione dei Comuni, si tratta di una sistemazione provvisoria in quanto, dopo la realizzazione dei suddetti interventi, si potrà accedervi direttamente dalla piazza di Ponte a Poppi.
Per completezza d’informazione, ci tengo a precisare che l’appalto di questi lavori comprende anche una passerella sul torrente Archiano a Bibbiena Stazione e una sull’Arno a valle di Calbenzano che collega la ciclovia alla Strada Provinciale della Zenna, per un ammontare complessivo di circa 2.500.000 Euro.
In merito all’attraversamento del torrente Corsalone, attualmente è presente un guado sommergibile che ha sostituito un guado preesistente dissestato. Quest’opera, che per la sua tipologia è soggetta a frequenti manutenzioni a seguito delle piene del torrente, sarà sostituita con una passerella realizzata più a monte prevista nel progetto dell’ultimo lotto dei lavori, che comprende anche i seguenti interventi di completamento della ciclovia: la passerella sul Rio Solano ed il tratto di collegamento con Strada in Casentino – il tratto di collegamento in sede propria in località le Chiane del comune di Bibbiena – il tratto di collegamento in sede propria tra Santa Mama e Calbenzano – il tratto di collegamento in sede propria tra la zona industriale di Subbiano e la loc. Giovi del Comune di Arezzo, per un importo complessivo di circa 1.900.000 Euro. Questo progetto, ad oggi, è nella fase di approvazione delle varianti urbanistiche da parte dei Comuni interessati dai lavori, ossia Castel San Niccolò, Bibbiena, Chiusi della Verna, Subbiano e Arezzo».
Per il percorso verso sud, dopo Rassina, ci risulta essere ancora in corso la fase degli espropri, mentre in alcuni punti non è chiaro da che parte dell’Arno passerà il percorso. Quali novità al riguardo?
«Dopo Rassina, tra Santa Mama e Calbenzano ci sono alcune interferenze tra il progetto della ciclovia e i lavori realizzati e in corso di programmazione da parte del gestore della linea ferroviaria. Tali interferenze sono tuttavia in fase di risoluzione. Per quanto riguarda il percorso della ciclovia, questo si manterrà in sinistra dell’Arno, lato Strada Regionale 71, e poi a valle di Calbenzano passerà sull’altro lato tramite un ponte che collega la ciclovia alla Strada Provinciale della Zenna».
Nelle varie presentazioni del progetto si era ipotizzato che il tratto dell’alto Casentino sarebbe stato ultimato entro il 2020 mentre la realizzazione dell’intero percorso fino a Ponte Buriano avrebbe visto il taglio del nastro entro il 2022. Visto lo stato attuale, invece, quando si arriverà alla conclusione definitiva dei lavori?
«Come già detto in precedenza, nell’autunno del 2019 eravamo pronti ad appaltare il progetto esecutivo del lotto che avrebbe completato il tratto casentinese della ciclovia per realizzare i lavori nel corso del 2020 nel rispetto dei cronoprogrammi, ma gli eventi alluvionali dell’Arno hanno fatto slittare i tempi. In parallelo alla realizzazione delle opere di ripristino dei danni alluvionali, si provvederà ad espletare le procedure di appalto dei lavori che daranno continuità al percorso, ipotizzando la loro realizzazione nel 2022.
A breve è previsto l’inizio dei lavori del tratto che va dalla passerella esistente sull’Arno a Giovi fino a Castelluccio, in destra dell’Arno, e dal ponte di Castelluccio fino a Ponte Buriano, in sinistra dell’Arno. In questo stesso appalto è prevista anche la realizzazione del percorso da Rassina a Calbenzano e un tratto di miglioramento del tracciato della ciclovia del torrente Teggina, con una spesa complessiva di circa 900.000 Euro. Per questi lavori è già stato stipulato il contratto con la ditta appaltatrice.
Dopo la realizzazione di questi interventi, auspicabile entro il 2022, il tracciato avrà la sua continuità da Stia a Ponte Buriano.
L’ultimo lotto dei lavori, cosiddetto ‘di completament’, con gli interventi migliorativi del percorso, è nella fase di approvazione delle varianti urbanistiche, alla quale seguirà la procedura di acquisizione dei terreni privati interessati dalla ciclovia a cura dei Comuni interessati. È inoltre in corso la progettazione di una variazione di tracciato in corrispondenza dell’abitato di Rassina e pertanto è difficile fare una previsione, ma l’impegno è quello di attuare anche questi lavori entro il prossimo anno».
Intanto l’opera è costata già svariati milioni di euro e a causa delle problematiche presentatesi nel corso degli anni e i costi per la sua realizzazione sono lievitati considerevolmente. Quanto è stato spesso effettivamente, ad oggi, per il tratto casentinese e quanto dovrà essere ancora investito per portare a termine i lavori?
«La spesa complessiva prevista per tutta la ciclovia ammonta a circa 7.500.000 Euro, compresi 650.000 Euro di ribassi di gara previsti da riutilizzare per i lavori. Al momento sono stati spesi circa 2.000.000 di Euro per la realizzazione dei tratti ultimati in Casentino, compresi i costi per la progettazione e per le indagini geognostiche degli altri tratti da realizzare.
Per portare a termine i lavori, inclusi gli interventi migliorativi dell’ultimo lotto e i ripristini delle sponde erose, dovranno ancora essere investiti circa 5.500.000 Euro. L’ammontare degli investimenti ancora da fare è alto perché elevata è l’incidenza dei costi delle passerelle da realizzare. Basti pensare che quella sull’Arno, a valle di Calbenzano, con una luce di 65 metri, è la più lunga di tutte e ha da sola un costo di circa 700.000 Euro.
Se invece ragioniamo in termini di lunghezza della ciclovia, su un percorso complessivo in sede propria di 43 km, ad oggi ne sono stati realizzati 22 km, ovvero circa il 50%».
Insomma è evidente che c’è ancora tanto da lavorare e prima di vedere l’opera ultimata dovrà passarne di acqua sotto i ponti (nel senso letterale dell’espressione) ma l’assessore Ricci guarda al progetto con grande ambizione e ottimismo: «La ciclopista è un’opera centrale per il futuro turistico della vallata», replicando a chi si lamenta per costi e ritardi, e assicura: «Continueremo a garantire il nostro impegno per portare a termine il progetto nei tempi stabiliti, assicurando tutti gli interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria. È nostra intenzione offrire ai cittadini un luogo sicuro dove passeggiare, praticare sport e incontrarsi e, allo stesso tempo, vogliamo creare un’attrattiva per quella fetta di turismo ‘lento’ legato ai ‘Cammini’ che è in grande crescita in Casentino e si rivolge a tutti coloro i quali sono alla ricerca di percorsi da attraversare a piedi o in bicicletta, alternativi a quelli tradizionali».