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venerdì, 19 Aprile 2024

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Autunno…

testo e foto di Andrea Barghi – Čakča. Non allarmatevi… non è una parola offensiva. Si tratta semplicemente del nome che i Nativi del nord della Lapponia danno all’Autunno. Si legge Ciàkcià, che si potrebbe scambiare per “Caccia” che guarda caso si svolge in Autunno, anche se questa è sinonimo di morte, mentre la stagione autunnale non lo è per nulla, benché molti lo credano. Ho volutamente usato in questa occasione questo vocabolo molto antico, anzi ancestrale, per raccontarvi, anche attraverso immagini, la meraviglia che l’Autunno delle nostre foreste ci dona ogni anno, ed ho pensato di usare questo nome Sami per enfatizzare ancor di più la magia intrinseca della stagione autunnale.

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Gioghi multicolori proiettano la loro gioia raccontandoci di un mondo magico e poetico. Nascondono, con un pizzico di gelosia, bellezze inusitate, godibili da chi attento nello spirito e con anima pura attraversa le loro foreste. Perché, ricordiamocelo, le foreste appartengono alla natura e le Giogane con i loro crinali multicolori ne sono le custodi da sempre. Immergendoci, anima e corpo in quegli ambienti disparati incontriamo alberi dalle forme variegate, pronti ad ascoltare i nostri pensieri. Fronde che a contatto del nostro corpo sussurrano dolci parole, nebbie immateriche nascondono tesori incredibili che la natura abbondantemente ci dona. Passeggiare in questi sentieri solleva lo spirito e infonde ottimismo. Ho sempre pensato che l’Autunno non sia triste, ma al contrario, esuberante e gioioso, guardatene i colori, toccatene le foglie, percepitene le atmosfere… è di una vitalità senza pari. Se proprio volete in tutti i modi credere che sia triste allora posso dirvi che forse siete pessimisti e il pessimismo non serve a niente se non a distruggere il mondo. “L’evento” Autunno è qualcosa di imprescindibile, fa parte di noi, della nostra vita… ci è utile… ci fa pensare… ci sa in qualche modo dirigere. Ci mostra la via. Non è una stagione in cui si può predare a dismisura i suoi frutti, come spesso accade, con aggressività e non solo per cibarsene ma per arricchirsi alle spalle di una natura che ci offre bellezza e armonia.

Crinali del Satanasso copia

Ma gustiamoci ancora questi aceri, questi faggi che il muschio ricopre come un mantello sottile e smeraldino. É il loro compagno di viaggio, trattiene gocce d’acqua per nutrirsi e apparire agli occhi dei viandanti sempre vivo e vitale. Con quel suo verde cromo fa pendant con il rosso fuoco delle foglie dei faggi e il giallo oro delle foglie degli aceri. É un’armonia unica di colori e di festa. Dobbiamo coglierne il significato più profondo, perché l’autunno o se preferite il “čakča” è la stagione del rinnovamento quanto lo è la primavera. L’Autunno è il segno del tempo che incede, che nulla è dato al caso, che ci fa riflettere sulla caducità del mondo, ma con gioia e meraviglia. L’autunno É.

Faggio a Sassofratino copia

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