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domenica, 19 Gennaio 2025

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«Basta appalti pubblici al risparmio!»

Le ultime vicende riguardanti la Rsa di Castel San Niccolò sono inaccettabili – riferisce Silvia Russo segretaria territoriale cisl con delega alla sanità, la tutela dei nostri anziani, la dignità e il rispetto che meritano in condizione di fragilità sono una priorità morale e un diritto inalienabile che la società civile e le istituzioni insieme alle famiglie devono tutelare.

Insieme alle giuste indagini e alle conseguenti decisioni della magistratura, occorre però non sottrarsi ad una riflessione approfondita e ad una autocritica severa: inutile essere la migliore regione per indici di qualità sulla sanità o avere amministrazioni virtuose sul piano dei servizi sociali se non riusciamo a prevenire questi accadimenti che non sono solo il frutto di inciviltà e atti personali di scriteriati!

Quando si appaltano servizi strategici e delicati come quelli sociali occorrono controlli severi, continuativi, non solo sugli accreditamenti, ma soprattutto sulla qualità del lavoro dei dipendenti o soci, sull’effettivo rispetto dei contratti, sui turni di lavoro e sulla professionalità del personale impiegato. Occorre trovare modalità innovative affinché i lavoratori delle cooperative abbiano verifiche esterne obbligatorie e riservate sul benessere organizzativo da parte della stazione appaltante o comunque dell’affidatario del servizio in convenzione, occorrono controlli più attenti che non possono essere quelle attuali rivelatesi non solo nel nostro territorio, ma ovunque poco efficaci.

Da non sottovalutare un altro aspetto: è impensabile “fare cassa”, ovvero risparmiare sulle risorse umane impiegate in questi settori, non si può essere “la migliore sanità o il migliore servizio socio-sanitario” appaltando al ribasso e sfruttando il lavoro di tanti professionisti e operatori facendo finta di non sapere cosa succede a volte all’interno di cooperative anche di grandi dimensioni e specchiata reputazione! Non si può far lavorare colleghi che prendono addirittura la metà dei dipendenti pubblici che fanno lo stesso lavoro magari proprio gomito a gomito e che non hanno le stesse garanzie di rapporti numerici tra operatori e assistiti! Come ha sempre detto la Cisl e ribadisce la segretaria della Cisl di Arezzo Silvia Russo il blocco del turn-over nella pubblica amministrazione è stato un modo indecente di sottopagare e precarizzare centinaia di migliaia di lavoratori anche nella Toscana del Presidente Rossi, paladino della lotta al lavoro precario.

Ufficio Stampa CISL Arezzo

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