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lunedì, 4 Novembre 2024

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Bene Comune: «Subito un incontro pubblico su San Lorenzo»

da Gruppo Consiliare BENE COMUNE – Il Consiglio Comunale aveva 12 punti all’ordine del giorno. Tra gli atti più importanti, ricordiamo le proposte di delibera riguardanti la salvaguardia degli equilibri di bilancio e l’assestamento generale del bilancio di previsione 2019.

BENE COMUNE ha presentato 4 interrogazioni che hanno interessato il trasporto scolastico (per chiedere che fosse ripristinato il servizio da Bibbiena Stazione), l’impiantistica sportiva (per chiedere perché l’amministrazione non abbia partecipato ad un bando regionale), i lavori di Palazzo Comunale (perché sono fermi da mesi), il Centro Sociale di Bibbiena Stazione (per capire se questa amministrazione ha intenzione di tutelare un luogo con forte valenza sociale che sta passando un periodo particolarmente difficile) e specifici capitoli di spesa del bilancio.

Prima in IV commissione, poi in Consiglio Comunale, il gruppo BENE COMUNE ha inoltre proposto 5 modifiche (emendamenti) ai regolamenti approvati ex-novo (regolamento per l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza per il controllo ambientale, regolamento per l’utilizzo di volontari nelle strutture e servizi del Comune) e a quelli modificati (regolamento commissione comunale per la promozione delle pari opportunità). Ben 4 dei 5 emendamenti proposti sono stati accolti e approvati all’unanimità del Consiglio Comunale, anche se nei comunicati della maggioranza questo non è stato segnalato. Ci avrebbe fatto piacere, dal momento che Bene Comune ha mostrato uno spirito costruttivo e garantito una opposizione seria e responsabile.

Merita infine un discorso a parte la questione San Lorenzo.

Abbiamo chiesto lumi. Ci hanno risposto che dopo il 12 agosto partiranno i lavori del progetto relativo al rifacimento del tetto con finanziamento di fondi comunali; a ruota partirà poi la ristrutturazione del chiostro con un finanziamento del GAL. E questa è una buona notizia. Meno buono è stato invece appurare l’ostinatezza di questa amministrazione nel voler portare a compimento il progetto di edilizia popolare con Arezzo Casa. Un edificio di così alto valore storico e culturale meriterebbe ben altra destinazione.

Prima di gridare un NO alle case popolari e rinunciare a queste risorse, vorremmo comunque capire se ci sono spazi per individuare altre forme di finanziamento o margini di modifica del progetto approvato in termini di riduzione degli spazi destinati ad edilizia popolare. Per questo motivo proponiamo all’amministrazione un incontro pubblico, per la presentazione del progetto attraverso un costruttivo dibattito partecipato.

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