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giovedì, 18 Aprile 2024

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Bernardini: «I Centri Diurni dell’Unione non sono in regola»

I centri diurni al centro della polemica. Questa volta il dito è puntato verso le strutture gestite dall’Unione dei Comuni. A questo proposito il sindaco Daniele Bernardini rende noto quanto segue: “Siamo venuti a conoscenza, tramite una lettera che abbiamo ricevuto come tutti gli altri comuni, che i centri diurni gestiti dall’unione hanno lavorato per oltre un decennio senza avere alcuna autorizzazione ufficiale al funzionamento, ossia senza nessun accreditamento da parte di enti pubblici come la Regione Toscana. Questa non è solo una questione formale o giuridica, bensì un fatto essenziale, visto che senza tali accreditamenti non si può accedere a finanziamenti pubblici che, al contrario, queste strutture hanno avuto in abbondanza per molti anni. Una cosa all’italiana, qualcuno potrebbe dire. A qualcuno questo basterà, certo, come basterà sapere che in fretta e furia e in modo inusuale per queste cose (che, in tutti gli altri casi necessitano di una tempistica molto più lunga), lo scorso 17 aprile queste strutture sono state finalmente accreditate, previa autocertificazione del Dottor Grifagni. In realtà la cosa è a dir poco sconcertante, così come sconcerta l’ennesimo atto di arroganza, della serie “noi facciamo quello che vogliamo perché in Casentino comandiamo noi”. Io invece dico “no” a queste cose, “no” a questo sistema politico che prende senza dare nulla, che cerca di autoalimentare se stesso, le stesse persone da tanti troppi anni, impoverendo il Casentino da tutti i punti di vista. Dico no perché questo sistema che ha preso soldi fino al 17 aprile per strutture non in regola, si permette con baldanza di criticare una struttura, quella che Bibbiena ha creato, ritenendola deficitaria e inadeguata quando la stessa, prima di aprire al pubblico, era stata autorizzata e accreditata come vuole la legge. Ma oggi sta succedendo una cosa che forse qualche tiranno non considerava, ossia le critiche che sono state rivolte con una prepotenza al centro di Bibbiena, stanno mettendo in seria difficoltà molte famiglie le quali sono state indotte a non frequentare lo stesso centro e che ora rischiano addirittura di rimanere senza servizio. Questo perché, come previsto, il centro che abbiamo attivato a Bibbiena inizia ad essere frequentato da molti cittadini diversamente abili che, fino ad oggi, non sono mai state ai centri gestiti dall’unione. Quindi mi chiedo e chiedo: ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B in Casentino?
Il TAR ha sentenziato che l’Unione dei Comuni è libera di richiedere qualsiasi importo annuale al Comune di Bibbiena per il funzionamento del centro Tangram, indipendentemente dal costo del servizio; questo è quello che è stato, guarda caso, esplicitato solo ora, ma rimane da vedere se il Consiglio di Stato sarà dello stesso avviso. E ne sono proprio curioso. Più importante ora è dire ciò che nessuno ha mai detto ai cittadini, ossia che i centri dell’unione sono stati aperti per anni senza autorizzazione, hanno ricevuto finanziamenti regionali senza accreditamento e Tangram è autorizzato dalla USL per 20 utenti. Il centro in questione per il funzionamento del quale l’unione dei Comuni ha chiesto unilateralmente al Comune di Bibbiena un aumento consistente come contributo di “solidarietà” (circa 60.000 euro l’anno nel 2011) sia risultato autorizzato al funzionamento soltanto nell’ottobre 2013 (per 20 utenti, a fronte dei 26 attualmente ospitati). Io credo che è arrivato il momento di mettere ognuno davanti alla sue responsabilità”.

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