Il Comune di Bibbiena promuove con forza l’approvazione di un Regolamento Unico di vallata, che vada verso un’unificazione dei parametri edilizi. Il Regolamento – per l’amministrazione di Bibbiena – dovrà affrontare anche il tema della contribuzione, ovvero dell’onerosità delle costruzioni, cercando di regolamentarla uniformemente, introducendo anche reali agevolazioni agli interventi di recupero. Secondo l’amministrazione il tempo è maturo per pensare ad un piano strutturale intercomunale, che la Regione può finanziare per legge, così da superare le innumerevoli definizioni ed articolazioni di linguaggio, spesso incomprensibili. Questo anche perché la pianificazione urbanistica non può essere più sostenuta, anche economicamente, dai piccoli comuni.
Bibbiena oltre a questo entra però anche nel merito del Piano Paesaggistico: il Piano adottato, in sostanza, non semplifica le procedure autorizzative e nemmeno garantisce tutela al paesaggio toscano. Mantiene i pareri vincolanti della Soprintendenza nelle scelte urbanistiche ed edilizie.
Bibbiena, per questi motivi, sollecita tutti i sindaci a prendere posizione sul Piano di indirizzo territoriale (PIT) con valenza di piano paesaggistico, adottato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 58 del 02/07/2014, e anticipa l’ osservazione presentata.
Per l’amministrazione, infatti, è mancato un aspetto fondante che è quello del coinvolgimento degli enti territoriali nella redazione di un piano paesaggistico che prevale sugli strumenti comunali.
Lorenzoni, rappresentando in questo l’amministrazione bibbienese commenta: “La cosa ancora più grave che nella disciplina venga confermato il quadro dei vincoli esistenti, senza operare una ricognizione ed un aggiornamento per verificare la permanenza dei valori paesaggistici che hanno determinato l’apposizione dei vincoli: questo nonostante che i decreti di vincolo e le relative perimetrazioni risalgano agli anni sessanta, mentre gli elenchi dei fiumi, torrenti e corsi d’acqua addirittura agli anni trenta. Questo approccio, conseguente agli accordi sottoscritti con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, non garantisce una reale tutela al paesaggio toscano e mantiene vincolate zone dove le trasformazioni edilizie hanno prodotto alterazioni irreversibili”.
Non superando l’autorizzazione paesaggistica, anche per le opere di manutenzione o di ristrutturazione, il Piano non opera nemmeno alcuna semplificazione, rinviando a successive ed improbabili verifiche con il Ministero lo snellimento dei procedimenti, senza che cittadini ed imprese abbiano alcuna certezza per il riconoscimento delle loro proposte in sede di adeguamento o conformazione degli atti di governo del territorio.
In un momento di grave crisi economica le misura di salvaguardia del Piano rappresentano un ulteriore elemento negativo e di incertezza.
Bibbiena sollecita così tutte le amministrazioni del Casentino a richiedere unitamente alla Regione Toscana profonde modifiche all’atto adottato per tener conto dello stato reale dei beni tutelati e del paesaggio, per non mettere in discussione gli interventi di recupero e di nuova edificazione già in corso di elaborazione, per semplificare le procedure autorizzative degli interventi edilizi e degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per non impedire la delocalizzazione di realtà produttive che accentuerebbe il processo di impoverimento dell’economia locale.
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