I Carabinieri della Stazione di Badia Prataglia (AR) e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bibbiena (AR) hanno tratto in arresto, per furto aggravato in concorso, una 38enne, un 34enne e un 40enne del Montenegro, un 47enne della Bosnia Erzegovina, un 18enne ed un 60enne, anch’essi di origine slava, ma con cittadinanza italiana.
Verso le 3 del 24 settembre 2015 una pattuglia della Stazione Carabinieri di Badia Prataglia intercettava in località Le Tombe di Poppi un camper, che stava percorrendo la S.R. 70 in direzione di Firenze.
Data l’ora insolita i militari, insospettiti, intimavano l’alt al mezzo, da una porta laterale del quale, appena fermatosi, scendevano repentinamente tre uomini che, approfittando dell’oscurità, si davano alla fuga per i campi circostanti.
I militari dell’Arma riuscivano, comunque, a bloccare gli altri occupanti del camper, quattro uomini e una donna e, a seguito di perquisizione sul mezzo, rinvenivano e sequestravano la somma in contanti di 10.500 euro, tra banconote e monete, queste ultime contenute in “blister” preconfezionati. Nel corso delle operazioni i Carabinieri rinvenivano anche numerosi capi di abbigliamento, ancora con le etichette, nonché scarpe, borse ed oggetti vari, tutti nuovi, chiaramente provento di un furto, commesso poco prima.
Gli accertamenti esperiti nell’immediatezza consentivano ai militari dell’Arma di appurare che la merce rinvenuta era stata rubata, nel corso della stessa nottata, presso il megastore “Marino fa Mercato” di Subbiano (AR).
I malviventi, introdottisi nell’esercizio commerciale, utilizzando un “flessibile” avevano praticato un’apertura nella cassaforte, da cui avevano asportato il contante e avevano messo a soqquadro tutta l’area di vendita, asportando la merce, poi rinvenuta dai Carabinieri il cui valore, da una prima stima, ammonterebbe a circa 10.000 euro.
I cinque arrestati, tutti rom, appartenenti alla medesima famiglia e gravitanti in un campo nomadi della provincia di Roma, sono tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio, commessi in varie parti d’Italia e i Carabinieri sono riusciti ad identificarli in modo certo solo attraverso la comparazione delle impronte digitali, avendo numerosi “alias”.
Al fine di procedere celermente alle ricerche dei tre fuggitivi venivano fatte confluire in zona tutte le pattuglie dell’Arma presenti sul territorio e, alle prime luci dell’alba, in via dei Pini di Poppi, ne veniva avvistato uno che, accortosi dei militari dell’Arma, tentava ancora la fuga per i campi, venendo rincorso e bloccato dai Carabinieri, dopo circa 500 metri, vicino al greto di un fiume.
I sei arrestati, assicurati alla giustizia, venivano tradotti dai Carabinieri in carcere, i 5 uomini presso la casa circondariale di Arezzo e la donna a Firenze Sollicciano.