inchiesta di Melissa Frulloni – Dal 1° luglio il Comune di Bibbiena intende istituire una zona a traffico limitato in piazza Tarlati. Pareri e (forti) punti di vista dei commercianti del centro storico.
Forse è bene non fare troppi giri di parole. L’argomento è controverso, sicuramente molto discusso e serve arrivare subito al punto. Penna e Moleskine (un po’ vintage forse, ma funziona sempre!) in tasca e via, partiamo per il centro storico di Bibbiena. I nostri intervistati sono i commercianti della zona e se avremo fortuna anche qualche residente disposto a rispondere alle nostre domande. Forse avrete già capito che trovandoci nel borgo di Bibbiena siamo qui per capire che cosa pensa, chi lo vive ogni giorno, della chiusura al traffico di piazza Tarlati prevista per il 1° luglio. Infatti, la delibera comunale n°111 del 12/06, istituisce una zona a traffico limitato proprio nella piazza del paese, che punta alla “riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Bibbiena attraverso interventi che favoriscano la mobilità pedonale dell’utenza, (…) (in tal senso si pone anche la realizzazione delle scale mobili che collegano il parcheggio di Piazzale John Lennon a via Berni, di prossima apertura)”.
L’apertura delle scale mobili ci è stata data come imminente dal Vicesindaco Francesca Nassini, che abbiamo raggiunto telefonicamente. Il collaudo delle scale è stato finalmente effettuato da parte dell’USTIF (Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi) e l’amministrazione sta solo aspettando il documento per dare il via a tutta l’opera. “Non appena avremo il foglio del collaudo, le scale mobili apriranno subito. Siamo già pronti e ci manca solo quello per partire. La chiusura del centro storico infatti deve ovviamente avvenire in concomitanza con l’apertura delle scale. L’amministrazione crede davvero in questo progetto ed è stato uno dei punti su ci si è basata la campagna elettorale. La piazza utilizzata come parcheggio è davvero brutta e bisogna fare qualcosa per sottolineare la sua bellezza, sicuramente tramite la valorizzazione che merita. Tutti i centri storici sono chiusi al traffico e quando andiamo in altre città non ci sta fatica camminare per raggiungerli, perché qui dovrebbe essere diverso? A Bibbiena i parcheggi ci sono e ogni volta che faccio il conto di quelli disponibili, nonostante la chiusura di piazza Tarlati, mi sembrano sufficienti e in grado di rispondere pienamente alle esigenze di tutti.” Ci ha spiegato il Vicesindaco.
Come dice Nassini, una piazza chiusa al traffico, senza macchine, piace sicuramente di più a tutti, ma si sa il Casentino è una zona un po’ particolare, un universo a sé che non può essere paragonato ad altre valli della Toscana, a borghi bellissimi come Pienza, Montalcino e, tanto meno ad Arezzo e Firenze. Noi abbiamo un problema davvero non trascurabile che i sopra citati non hanno… Stiamo parlando ovviamente dell’afflusso di turisti nel nostro territorio che rispetto ad altre zone della Regione è molto inferiore, se non (almeno in alcuni periodi dell’anno) quasi inesistente.
Istituire una zona a traffico limitato in piazza Tarlati è un principio di massima accolto da diversi commercianti e residenti, ma all’atto pratico si scontra con le mille difficoltà che molti di loro registrano ogni giorno in una valle che ancora non vive di turismo e che sul piano dell’accoglienza ha molte carenze. La teoria è una cosa, la realtà di tutti i giorni fatta di scadenze e impegni, è un’altra.
Partiamo innanzi tutto da quello che l’amministrazione ha deciso di fare dal 1° luglio proprio su piazza Tarlati, leggendolo nella delibera: “L’Amministrazione Comunale ha intenzione di istituire una zona a traffico limitato in piazza Tarlati, eliminando il parcheggio attualmente esistente (circa 50 posti auto) allo scopo di valorizzare l’aspetto storico e architettonico della piazza stessa, di garantire una maggiore sicurezza nella circolazione pedonale sia per i residenti che per i visitatori del centro storico, di attenuare l’inquinamento acustico dovuto ai rumori ed alla circolazione anche in orari notturni dei veicoli, quindi, di conseguenza, migliorare la vita dei residenti.
(…) le esigenze dei commercianti e dei residenti che gravitano sulla piazza legate al parcheggio delle loro autovetture, sarà garantita, rispettivamente, creando una zona di circa nove posti auto con accesso da via Rosa Scoti destinata ad una sosta veloce (30 minuti), (dalle ore 8 sino alle ore 20; mentre dalle 20 alle ore 8 i suddetti posti auto saranno riservati esclusivamente ai residenti)…
Ampliando altresì le zone in cui la sosta è disciplinata a tempo (disco orario 2 ore) limitrofe alla piazza stessa (parcheggio scuole medie e via Toti) nelle quali i veicoli dei residenti potranno invece sostare a tempo indeterminato, infine consentendo comunque l’accesso in piazza Tarlati per il solo carico e scarico ai veicoli dei residenti e dei fornitori delle attività commerciali.”
Ricordiamo che la circolazione in via Borghi, da Piazza Roma, sarà comunque consentita fino a Piazza Camaiani dove i veicoli dovranno svoltare obbligatoriamente a sinistra per tornare a scendere da via E. Marcucci.
La delibera parla chiaro, anche se non appena si è sparsa la voce di questo importante cambiamento molti hanno fatto una gran confusione, e forse i dubbi più fitti sono stati sollevati dalla scelta dell’amministrazione che a molti commercianti non sembra troppo chiara e netta.
“Non riesco a capire come possa essere favorita la “mobilità pedonale” quando le auto possono comunque circolare nel borgo, il traffico resta comunque aperto a tutti! Stesso discorso vale per “l’inquinamento acustico dovuto ai rumori ed alla circolazione” che non verrà assolutamente attenuato… E questo vorrebbe dire migliorare la vita dei residenti? Con le auto che gireranno come trottole in cerca di parcheggio?”
Ci ha detto il primo commerciante che incontriamo in piazza, che ha continuato: “Da 50 i posti vengono ridotti a 9, così sarebbero garantiti i parcheggi per residenti e commercianti? Per me è imbarazzante! Se togli 50 posti auto dalla piazza non puoi dirottarli su parcheggi già esistenti, ne devi fare altri 50 da un’altra parte per garantire lo stesso servizio. Il parcheggio delle scuole medie che sarà a tempo indeterminato per i residenti e con disco orario di 2 ore per i visitatori, da settembre in poi sarà utilizzato proprio per la riapertura delle scuole… Allora come faremo? L’amministrazione ha parlato comunque di un periodo di prova proprio fino a settembre… nella delibera però non c’è scritto e sembra che l’istituzione della zona a traffico limitato sia definitiva.”
Altro commerciante, ma punto di vista simile: “Per me come direbbe Fantozzi, è una cagata pazzesca! É l’errore più grosso che può essere fatto per il centro storico di Bibbiena in questo momento. Come ci è stato detto alla riunione organizzata dall’amministrazione non c’è ancora un progetto per la valorizzazione della piazza tranne che l’installazione di nuovi cestini dell’immondizia. È solo un palliativo per giustificare le scale mobili e il fatto che si svuoti la piazza senza sapere cosa metterci, come abbellirla o valorizzarla lo dimostra… Per noi commercianti significa tagliarci fuori… un periodo di prova può aiutare e di questo è stato discusso con l’amministrazione che ha parlato di un esperimento fino al 30 settembre, anche se nella delibera non c’è scritto. Secondo me se si opta per una scelta del genere bisogna farlo fino in fondo, organizzandosi, creando una serie di eventi che portino davvero gente nel centro storico, è inutile lasciare il traffico aperto alle auto se poi non c’è dove arrivare, non ci sono i parcheggi. Senza macchine noi prenderemo una batosta grandissima… Io ho uno casa nel centro storico che ho messo in affitto e di tutte le richieste che avevo non se ne è concretizzata nemmeno una dopo che si è venuto a sapere della chiusura della piazza. E poi l’amministrazione non si preoccupa minimante dei commercianti, giocando con la nostra pelle… Il mio babbo la vista la chiusura del centro storico che fu tentata già una quindicina di anni fa e in quella occasione di negozi ne chiusero tanti…”
Un’altra commerciante ci dice che più che ai commercianti e ai residenti, bisognerebbe chiedere ai clienti quello che ne pensano di questa grande novità… Se sta bene a loro può stare bene anche a lei ci dice… Mentre da un altro venditore del borgo viene sottolineato un ulteriore problema: “I residenti hanno chiesto un incontro con l’amministrazione, noi commercianti pure. La cosa che più stupisce è che hanno fatto un po’ tutto di nascosto parlandoci a cose fatte e non sentendo i nostri pareri sull’argomento, noi, che qui lavoriamo 365 giorni l’anno. In più hanno creato una gran confusione, dando adito a tante voci, mentre nessuno sa cosa verrà fatto di preciso. Per me la soluzione che hanno proposto dopo tre anni è monca, senza testa, pancia o coda, manca di tutto e sembra davvero improvvisata. A tutti piacciono le cose belle come la piazza vuota, senza macchine, ma bisogna capire cosa ci si vuol fare, cosa programmare per tutto il centro storico. Serve un progetto preciso che ovviamente non può accontentare tutti, ma almeno è unico e da un’immagine precisa; rende l’idea di aver preso una posizione e seguito una strada…”
Scendiamo ancora giù per il borgo e ci sentiamo dire già per la seconda volta che è “una cagata pazzesca!” Ecco infatti un altro commerciante che crede che il progetto sia da rivedere e che siano sbagliati modi e tempi di attuazione; in più: “Prima di chiudere un centro storico devi portarci la gente. Requisisci i fondi vuoti che non si affittano e li cedi a 1 euro con l’obbligo di ristrutturazione ed utilizzo; così riporti i negozi nel borgo e con loro anche i clienti e quindi più gente… Quassù potresti dare vita ad un vero e proprio outlet naturale che, come in quelli artificiali, è pieno di gente e di persone pronte a spendere e consumare. Concordo sul fatto che questa soluzione sia monca… Chiudendo la piazza e togliendo posti auto, ma lasciando aperto il borgo, qui si creerà il circuito di Indianapolis! Con macchine che vanno in su e in giù alla ricerca di un parcheggio. Poi altro problema… penso che per noi commercianti, e ancora di più per le donne, lasciare la sera la macchina così lontano dal proprio locale può essere rischioso anche a Bibbiena. Il Piazzale John Lennon non è trafficato e qualche male intenzionato potrebbe anche seguirmi perché pensa che abbia in tasca chissà cosa, chissà quale incasso… In più… Non era meglio aspettare magari il fine settimana dopo il Rally? Pensa che al parcheggio John Lennon c’è la prova speciale e in Piazza della Resistenza c’è il parco chiuso… e la macchina? Dove la mettiamo sia noi che gli esterni se è tutto chiuso per la manifestazione? E anche per il futuro quando ci sono queste manifestazioni come si fa? La cosa che più dispiace è che non c’è stato modo di parlarne e che ognuno guarda alle sue esigenze… Resta il fatto che per l’amministrazione i commercianti non sono l’anima del centro storico e se noi chiudiamo tanto loro lo stipendio lo prendono uguale…”
Interviene un’altra commerciante che ci conferma che anche per lei “fatta così non ha senso di esistere”. Sostiene che prima di tutto vada sistemato il centro storico e la piazza e che ha fare così “ci fanno morire tutti. Va fatta promozione, creato un giro turistico e alla fine chiuso il traffico. Questa deve essere la fine del percorso di rivitalizzazione del centro storico. Noi è da novembre che siamo dietro a questa storia, i commercianti sono coinvolti in prima persona perché se i nostri negozi sono vuoti e quassù non c’è gente noi chiudiamo… Il vero problema è che i nostri amministratori riscuotono uguale anche se chiudono tutti i negozi del borgo. Purtroppo non capiscono la nostra realtà, e sanno solo riempirsi la bocca di tante belle parole… Pensa che non c’è un centro di informazione turistica nel centro storico, ma di cosa parliamo! 15 anni fa questa prova l’hanno già fatta ed è stato un disastro… A fine mese non porti a casa chi sa cosa e per noi fare anche una prova di tre mesi in cui non si guadagna nulla o poco vuole dire tanto, significa andare a gambe all’aria… Forse chi ci amministra dovrebbe avere un figlio con il negozio nel centro storico, così forse si renderebbe conto della nostra situazione…”
Altro negozio, stessa storia. Un’altra commerciante ci dice le stesse cose che, negoziante dopo negoziante, ci siamo appuntati sul nostro taccuino. E poi però conferma anche un altro punto, anche questo già detto da qualcuno, una o due botteghe sopra la sua, che sembra essere la cosa più preoccupante tra tutte quelle dette fino ad ora: “Siamo venditori da tre generazioni e mio babbo ha già visto 15 anni fa che cosa ha significato per molti negozi chiudere il centro storico al traffico… Molti hanno dovuto chiudere ed è per questo che se parli ai nostri “vecchi” di questo progetto si impauriscono e si chiudono a riccio, proprio per quello che hanno vissuto e sono terrorizzati che questo possa ripetersi anche oggi, ora che nei loro negozi ci sono i loro figli.”
Nonostante il caldo e le tante testimonianze raccolte, arriviamo in “Piazzolina” che (non possiamo non dirlo) rappresenta davvero uno spartiacque di pareri e punti di vista che cambiano man mano che ci si allontana dalla piazza e quindi, in un certo senso, dal problema.
In tutta questa vicenda quello che capiamo più di tutti è il punto di vista dei commercianti, ma la cosa che più ci rammarica delle loro parole è che ognuno guarda alla propria attività preferendo una soluzione piuttosto che l’altra in base alle proprie esigenze e anche secondo il prodotto e la clientela che ha. Posizione sicuramente più che legittima, ma solo in parte condivisibile dato che non è possibile ragionare “per metri”, per settori o comunque per fazzoletti di terra, in una realtà così piccola come il centro storico di Bibbiena… Perché come ci ha detto qualcuno: “Se muoiono i negozi della parte alta del borgo, quelli della parte bassa potranno restare in vita per un altro anno, ma poi muoiono anche loro…”
Comunque procediamo e un’altra commerciante ci lancia un ulteriore punto di vista: “Bisogna decidere che strada vogliamo percorrere. Non si può volere nel centro storico la mamma con il passeggino o il turista e anche i parcheggi e le macchine che vanno in continuazione in su e in giù… Occorre fare una scelta perché così non possiamo andare avanti e siamo destinati a morire. Io sono per l’isola pedonale e per una piazza libera dalla auto, ma in cui ci sia un arredo urbano adatto, magari recuperando dal cassetto tanti progetti che sono stati fatti per la riqualificazione della piazza e magari metterli in pratica… Bibbiena Stazione sta diventando un grande centro, quassù ci viene solo chi vuole trovare quello che alla Stazione non c’è. Forse la strada è questa, avere nel centro storico solo negozi di qualità con prodotti che puoi trovare solo qui. In questo modo forse alle persone non peserebbe lasciare la macchina più lontano perché verrebbero apposta qui per comprare cose particolari e che non trovano da nessuna altra parte. Resta il fatto che l’amministrazione deve avere le palle per portare avanti certe decisioni e certe scelte, altrimenti è bene che si fermino subito e non inizino neppure un’impresa monca che non ha senso….”
L’aria è veramente pesante… e ci viene confermato anche da altri in “Piazzolina”. Alcuni commercianti, però ci dicono che secondo loro, il problema del traffico limitato riguarderà solo i residenti e non i commercianti, “non vedo cosa ci sia di così allucinante. L’unica cosa che rimpiango è che il borgo non sarà pedonale… serviva forse un progetto più chiaro e preciso e magari una vera riqualificazione che avrebbe posto le basi per la ZTL… La gente si è impaurita e la notizia data così è stata molto impattante, ma per il resto non mi sembra una cosa tanto forte e incomprensibile. Per me la chiusura della piazza è comunque un inizio di qualcosa… sono a favore.”
Così come sono a favore in un altro negozio in cui esclamano: “Se Dio vuole! Per me è un inizio importante, da qualche parte bisogna partire, peggio di così non può andare quindi speriamo che sia davvero un input importante per le persone e che possa portare la gente a pensare che si va nel centro storico di Bibbiena per comprare con calma, mettendo la macchina dove possibile e andando in negozi di un certo livello in cui non ci vuole fretta e dove si compra con tranquillità, magari facendo una passeggiata e riscoprendo il piacere del sabato pomeriggio in paese. Ovviamente tutto questo solo se ci sono le scale mobili, sennò tutto il discorso viene meno…”
Ormai siamo arrivati in fondo al borgo e come avete visto l’aria che si respira quaggiù è già molto più calma e propositiva. Abbiamo raccolto molti pareri e sentito diverse posizioni, ognuna interessante perché pone l’accento su un aspetto di questa vicenda che è (evidentemente!) vissuta nel centro storico di Bibbiena come un problema. Non ci sembra possibile che l’amministrazione non tenga conto di questi punti di vista, anzi che non ne abbia tenuto conto prima di prendere qualsiasi decisione.
Sono in programma due riunioni, una con i commercianti e una con i residenti proprio perché tutte le parti vogliono tornare a parlare della questione e, come avete letto, hanno grosse riserve a riguardo. Seguiremo ovviamente gli sviluppi di questa vicenda e vi terremo aggiornati.
Intanto anche noi non possiamo non confermare quanto, in teoria, sarebbe bello avere un centro storico sgombro dalle auto (ma anche dal loro passaggio), ma anche quanto sia altrettanto fondamentale una riqualificazione a monte del centro storico e un piano serio, studiato e operativo per portare davvero l’afflusso turistico che serve a Bibbiena e a tutto il Casentino. Una ZTL potrebbe essere la ciliegina sulla torta, solo il passaggio finale che conclude un iter fatto di incontri, scelte concrete e prese di posizione, ma non la partenza (forse un po’ goffa e improvvisata) per un territorio come il nostro che soffre di tutte le carenze turistiche e ricettive che (purtroppo!) conosciamo bene.
Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà, ma una cosa è certa molti commercianti sono pronti a dare battaglia e a difendere giustamente fino in fondo i loro interessi…