I Patti territoriali, così vengono chiamati per dare il senso che sia qualcosa di più importante, firmati da 9 sindaci su 10 sono una sconfitta per il Casentino. Una nuova presa per i fondelli per i cittadini che vedono svanire un servizio fondamentale per il territorio come il nostro dove, che siano 200 o 500 bambini, dobbiamo continuare ad avere il diritto di nascere.
Solo nel 2012 una curata pubblicazione santificava la maternità di Bibbiena con tanto di presentazione del Dott. Desideri, colui che sta portando avanti lo smantellamento di oggi.
Cosa è successo da allora?
C’è un sindaco, tra i 9 che hanno votato i Patti Territoriali, che si è alzato per chiedere chiarimenti?
Possibile che in 4 anni un’eccellenza diventi un’appendice da eliminare?
Se oggi i parti sono diminuiti e già dal Casentino si va ad Arezzo, di chi è la responsabilità, chi è che consiglia alle future mamme di fare questa scelta?
E per quanto riguarda la sicurezza dei parti dove sta il problema?
A Bibbiena non ci sono strutture adeguate (ma nel 2012 era tutto a posto!) oppure sono i tagli di personale e di figure professionali che hanno creato questa situazione?
Forse quello che non è chiaro a qualcuno è che non bastano un paio di cartelle piene di promesse. Il funzionamento di un buon ospedale non si improvvisa, ci sono dei requisiti minimi che devono essere garantiti. Nel 2004, quando dopo un altro tentativo di chiusura, il Punto Nascita di Bibbiena aveva riconquistato un giusto riconoscimento, il Dott. Franco Lelli, nominato a dirigere l’U.O. Ostetricia e Ginecologia, ci disse chiaramente cosa è un ospedale: «Un ospedale per avere i requisiti minimi deve avere una medicina, una chirurgia, una pediatria, una ostetricia e ginecologia oltre alla radiologia e al laboratorio di analisi».
Cosa ci sarà secondo quello che prevedono i Patti Territoriali?
Già chirurgia è ridotta ai minimi termini e per un’appendicite si va ad Arezzo. Adesso senza il Punto Nascita si contribuisce a far crollare definitivamente tutta la struttura e anche la storia del Pronto Soccorso potenziato rischia di essere pura teoria visto che senza chirurghi, senza radiologi, senza anestesisti… cosa può essere fatto in una situazione di emergenza? Probabilmente vedremo molte autoambulanze evitare di fermarsi a Bibbiena e, strada e condizioni atmosferiche permettendo, correre ad Arezzo ad intasare un ospedale che già vede le barelle nei corridoi.
Grazie mille! Un capolavoro!
Una lotta per l’ospedale doveva essere fatta, come deve essere fatta una lotta in difesa della sanità pubblica, la gran parte di quei sindaci che hanno votato per la chiusura del Punto Nascita non hanno mai aperto bocca su questo tema fino ad oggi. Si chiama silenzio-assenso. Ma se dicono SI a chi sta mettendo in discussione la salute dei Cittadini, con che faccia pretendono di rappresentarli?
Non risponderanno nemmeno questa volta. E questo silenzio dovrebbe far arrabbiare tutti. O lo faranno con le solite frasi di circostanza, tramite le solite veline. Così come colpisce che sindacati, associazioni di categoria, associazioni locali varie, non abbiano niente da dire mentre un altro pezzo di Casentino va in malora.
Sono sempre pronti ad accorrere agli inutili tavoli di concertazione e consultazione che vengono organizzati e non hanno niente da dire se viene chiuso un servizio fondamentale per il territorio?
Qui di seguito pubblichiamo l’intervento del sindaco di Bibbiena. Non lo condividiamo e non ci convincono le giustificazioni che vi sono contenute. Le ennesime scuse ormai non bastano più.
Certo, almeno c’è chi si assume le proprie responsabilità. Ma davvero vale la pena continuare a mettere la faccia per dare “copertura” agli altri silenti e irreperibili sindaci del PD?
Il Badalischio
IL PUNTO NASCITA E I PATTI TERRITORIALI – considerazioni di Daniele Bernardini
Da quando ho scelto di fare il sindaco ho messo davanti a tutto una cosa fondamentale: la correttezza. Non essendo un “politico di razza”, non nutrendo mire di potere a lungo periodo, ho il privilegio di poter parlare con una sola lingua, di fare scelte dettate sempre dal buonsenso, di non nascondere nulla ai miei cittadini. Questo certamente mi espone a dei rischi notevoli, ma preferisco prendermi questi piuttosto che prendere in giro qualcuno per una manciata di voti.
I Patti territoriali per la sanità sono un buon esempio di tutto questo. Per me la cosa più semplice sarebbe stata quella di sbandierare ai quattro venti una barricata ad oltranza per la difesa del nostro punto nascita, pur sapendo che lo stesso sarebbe comunque stato chiuso. Un colpo da veri intenditori della politica: consensi facili, alla faccia della gente. Io non sono così e mi rifiuto di esserlo.
Per il lavoro che ho fatto e per la vita che ho alle spalle, so che ciò che paga è la lealtà. Per essere leale con chi mi ha dato per due volte la sua preziosa fiducia non potevo mentire. Se avessi portato avanti la battaglia-messa in scena del punto nascita, oggi avremmo dovuto fare il conto alla rovescia anche per il nostro ospedale. In questo modo abbiamo ottenuto un’assicurazione di lunga vita al nostro presidio e a ciò che è assolutamente necessario per chi abita in montagna, ossia un buon servizio di emergenza-urgenza.
Neppure oggi tutte le donne casentinesi possono partorire a Bibbiena per motivi legati proprio alla sicurezza; al contrario tutte le donne affrontano la gravidanza e lo stesso puerperio qui nella valle. E’ a questi lunghi periodi in cui si ha bisogno di monitoraggio, assistenza adeguata, appoggio io devo garantire servizi efficienti. Con i nuovi Patti Territoriali abbiamo mirato a questo. Da oggi, in modo molto sereno, lavorerò per monitorare affinché tutto cìò che è stato scritto venga fatto e nel modo migliore. Ma non abbasserò la testa per tutte le altre cose, perché forte di una lealtà nei confronti della gente che non ho intenzione di barattare con niente.
Nella foto, articolo del 18 settembre 2015