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lunedì, 4 Novembre 2024

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Conosciamo le piante spontanee del Casentino #2

Ortica (Urtica dioica) Chi non si è mai bucato con l’ortica alzi la mano! Parliamo di una delle piante più note nell’esperienza comune, ma forse non tutti conoscono le numerose virtù che possiede.
Inquadramento botanico Fa parte della famiglia delle Urticaceae la quale comprende numerosi generi, tra cui il Parietaria (P. officinalis). Si tratta di piante prevalentemente erbacee, raramente arbustive, con ciclo annuale ma anche perenni, con peli urticanti sulle foglie. Come noto si trova praticamente ovunque anche se predilige terreni umidi e ricchi di azoto. La pianta è nota per le sue proprietà medicinali e per la preparazione di pietanze.
L’ortica ha una lunga storia nel campo tessile per la produzione di fibre, vestiti, carta, teli, sacchi e cordami. In Danimarca sono stati scoperti sudari funebri, risalenti all’età del bronzo, prodotti con la fibra dell’ortica. La coltivazione industriale iniziò dal XIX secolo e durante la prima guerra mondiale fu utilizzata in Europa come sostituto al cotone. Con l’arrivo di tessuti più economici  la coltivazione di ortica terminò nel secondo dopo guerra. Dagli anni ‘90 industrie tessili in Austria, Germania, Lettonia e Finlandia, hanno avviato alcune ricerche per riprendere la produzione dei tessuti.

ortica
U. dioica  e altre specie di Urtica  sono utilizzate contro le artriti sin dall’Antico Egitto. Usi medicinali dell’ortica sono riportati da Plinio il Vecchio, Ippocrate e numerosi antichi greci: i soldati romani, ad esempio, la utilizzavano per trattare la stanchezza muscolare e i reumatismi. Diversi usi della pianta sono stati descritti su testi di medicina e botanica, dal medioevo fino ai giorni nostri.
Le ortiche sono usate in cucina dai tempi dei Greci e dei Romani in tutta Europa, e costituiscono ancor oggi un alimento inserito nei menù tradizionali anche nella ristorazione. I germogli e le foglie ancora tenere si raccolgono in primavera, prima della fioritura. La cottura distrugge i peli urticanti.
L’ortica contiene una quantità importante di minerali che ne fanno un alimento ad alto valore nutritivo, adatto, ad esempio, a diete vegetariane. È sconsigliata a pazienti diabetici, alle donne in gravidanza o durante l’allattamento.
Agricoltura biologica Le proprietà insetticide sono dovute alla presenza di acido formico ma funge anche da fitostimolante per la presenza di ferro e altri oligoelementi.
Macerato di ortica Impiegare 1 kg di piante fresche o 100 grammi di piante essiccate per ottenere 10 litri di acqua da distribuire. Le piante immerse in un recipiente vanno mescolate una volta al giorno almeno.  Il macerato è pronto dopo 12-24 ore da impiegarsi come insetticida  contro gli afidi delle piante (pidocchi), oppure, come fertilizzante, dopo una settimana. In quest’ultimo caso si utilizza filtrato e diluito 1:10 (1 litro di macerato per 10 litri di acqua).
Si può aggiungere sapone di Marsiglia (0,3% circa) per aumentare l’effetto insetticida.
Oltre che una efficacia diretta sugli insetti nocivi ne abbiamo anche una indiretta, in quanto, alcuni elementi costitutivi dell’ortica rafforzano i tessuti di quelle trattate.
Quest’ultimo aspetto è stato recentemente valutato in viticoltura in provincia di Arezzo. In alcune prove la vegetazione trattata con macerato di ortica ha manifestato vigore più intenso e maggiore resistenza  rispetto agli attacchi fungini.

Equiseto Equisetum L., 1753 è un genere di piante vascolari Pteridofite appartenenti alla famiglia Equisetaceae, conosciute comunemente con il nome di code di cavallo.
Sono tra le piante più antiche della terra: il ritrovamento di resti fossili di alcune specie dell’ordine delle Equisetales indicano che erano diffuse già alla fine del Devoniano (395 – 345 milioni di anni fa).
Per quanto sopra l’equiseto è quindi considerato un vero e proprio fossile vivente!
Nel XVI secolo erano già note le proprietà diuretiche, astringenti e mineralizzanti della pianta. Molto ricco di sali minerali, soprattutto silicio e potassio, svolge un’attività rimineralizzante generale, diuretica, antisettica. E’ un vegetale che preferisce i luoghi freschi e umidi. Cresce in tutta Italia dalla regione mediterranea fino a quella subalpina; è facile trovarla lungo i fiumi, nei greti dei torrenti e in tutti i luoghi ricchi d’acqua.
In Casentino la troviamo preferibilmente in prossimità dei fossi e in presenza di terreni tendenzialmente acidi.
Impieghi E’ molto molto utile per detergere ferite, fermare le emorragie nasali, lenire le pelli irritate. Ha proprietà diuretiche e antireumatiche, emostatiche, cicatrizzanti, remineralizzanti, depurative. E’ sconsigliato alle donne in gravidanza. In campo alimentare i germogli si consumano come gli asparagi.
Agricoltura biologica L’elevato contenuto in silice e sali solforici fa di questa pianta un efficace aiuto nella difesa infatti, le sostanze che contiene rinforzano le foglie rispetto agli attacchi dei parassiti, soprattutto fungini. E’ efficace sia come fertilizzante fogliare che radicale. Decotto Per preparare un litro da spruzzare sulle foglie si parte da 20 g di equiseto fresco, 4 g se secco, in 100 ml di acqua. Si fa bollire per 40-60 minuti, poi il decotto va filtrato; dopo la filtrazione si aggiunge acqua fino a fare un litro.
Macerato La preparazione del macerato di equiseto è simile a quanto indicato per l’ortica. Impiegare 1 kg di piante fresche o 100 grammi di piante essiccate per 10 litri di acqua. Nel caso di questa pianta il macerato è pronto dopo una settimana per un impiego come fertilizzante. Si utilizza filtrato e diluito 1:10 direttamente sulle piante, oppure, unito all’acqua di irrigazione come fertilizzante radicale.
Aggiungendo macerato d’ortica e sapone di Marsiglia allo 0,3% si ottiene un valido insetticida.

equiseto

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(tratto da CASENTINO2000 | n. 309 | Agosto 2019 – SECONDA PUNTATA)

 

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