Bibbiena, grazie alla sua posizione centrale rispetto alla vallata, ma soprattutto grazie alle numerose iniziative promosse dagli imprenditori e dalle associazioni del centro storico, si sta imponendo sempre di più come centro di ritrovo per i giovani della vallata. Nei fine settimana, soprattutto in inverno, il centro si riempie di giovani e giovanissimi. Centro storico in prima linea, ma nel comune più grande del Casentino sono molti i centri e i luoghi frequentati da giovani.
Un aspetto, questo, accolto in modo molto positivo da tutta la compagine sociale. Ma un fenomeno che per essere vissuto appieno e senza problemi, deve essere gestito in maniera adeguata. Un primo passaggio che sarà adottata dalla Giunta Esecutiva sarà proprio quello di intensificare, in accordo con il Corpo di Polizia Municipale del Comune, i controlli su tutti gli esercizi commerciali e al pubblico, dai bar fino agli alimentari.
A questo scopo, ieri il Sindaco Daniele Bernardini ha convocato un incontro operativo rivolto a tutti gli attori del territorio per garantire un’azione da svolgere congiuntamente tra forze dell’ordine e imprenditori del settore, promuovendo e sviluppando forme avanzate di collaborazione e, nel contempo, assicurando una migliore espressione della libertà di iniziativa economica degli operatori stessi.
“Si è trattato di un incontro molto importante – sottolinea Daniele Bernardini Sindaco di Bibbiena – che rilancia una collaborazione fattiva con gli esercenti per il contrasto al consumo smodato di alcol nel centro storico ma anche altrove. Con questa operazione istituzioni, forze dell’ordine ed esercenti, insieme, si impegneranno affinché i luoghi di intrattenimento restino tali, tenendo fuori qualsiasi forma di abuso per la sicurezza di tutti”.
Partirà così a breve e su tutto il territorio del comune di Bibbiena una campagna di controlli finalizzata a far rispettare le regole vigenti i materia di consumo e distribuzione di alcolici.
“Al controllo per il rispetto delle regole, ovviamente, vanno affiancate anche campagne di prevenzione che già molte istituzioni e altrettante associazioni locali impegnate con i giovani, stanno svolgendo da anni presso gli istituti scolastici; su tutto questo il controllo e la collaborazione delle famiglie rimane comunque fondamentale e prioritaria”, dice il sindaco Daniele Bernardini che conclude: “ringrazio per la collaborazione tutte le attività commerciali che si sono dimostrate collaborative e coinvolte positivamente in questo progetto”.
ALCUNI DATI ( ITALIA)
In base ai dati Multiscopo forniti dall’ISTAT, nel 2014 il 63% della popolazione italiana di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, in leggero calo dal 63,9% del 2013. Tra il 2005 e il 2014 la percentuale dei consumatori giornalieri di bevande alcoliche scende dal 31% al 22,1%. Aumenta, invece, la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 38,6% al 41%) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 25,7% al 26,9%).
Nel 2014 beve vino il 50,5% della popolazione di 11 anni e più che ha consumato alcolici nell’anno, mentre il 45,1% consuma birra e il 39,9% aperitivi alcolici, amari,superalcolici o liquori.
Nel complesso, i comportamenti di consumo di alcol che eccedono rispetto alleraccomandazioni per non incorrere in problemi di salute (consumo abituale eccedentario e binge drinking) hanno riguardano 8 milioni e 265 mila persone (15,2% della popolazione, dal 15,9% nel 2013). Il Global status report on alcohol and health 2014 rivela che tra i paesi che presentano una tendenza in diminuzione vi è anche l’Italia.
IN TOSCANA
In Toscana, come in Italia, sembrano convivere due modelli di consumo: quello tradizionale, che prevede l’assunzione di vino ai pasti in famiglia, mentre l’altro, tipico dei paesi nordici, secondo il quale si consuma grandi quantità di birra, superalcolici e aperitivi fuori dei pasti, in singole occasioni.
Se si valutano le quantità consumate, la Toscana, in base ai dati ISTAT 2013, è tra le regioni in cui si registrano i valori più elevati: il consumo medio giornaliero procapite è di 12,8 grammi nei maschi (poco più di un bicchiere di vino al giorno) e 3,8 nelle femmine, valori decisamente maggiori rispetto a quelli nazionali (10 grammi nei maschi e 2,5 nelle femmine). In Toscana, analogamente all’Italia, la bevanda alcolica il cui consumo è più diffuso è rappresentata ancora dal vino, anche se in calo negli anni, seguito dalla birra. Nel 2013, il consumo di alcolici fuori dai pasti, interessa poco più di un quarto della popolazione.
La prevalenza dei bevitori a rischio (bere più di 4 unità alcoliche al giorno per i maschi e 2 per le donne) è in Toscana sempre maggiore rispetto al dato italiano: l’8,4% dei maschi toscani rispetto al 6,1% degli italiani e l’8,5% delle toscane rispetto al 5,5% delle italiane.
La proporzione dei toscani coinvolta nel binge drinking (consumo di 5 o più unità alcoliche in un’unica occasione) è in linea con la media italiana anche se differisce per genere: il fenomeno è meno diffuso tra i maschi (il 10,2% rispetto al 11,3% dei maschi italiani), mentre una prevalenza sostanzialmente simile si osserva nelle donne (il 4,1% contro il 3,1% delle italiane). Il binge drinking interessa soprattutto i giovani tra i 18 ed i 34 anni.