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sabato, 20 Aprile 2024

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Cosa dicono veramente i dieci comandamenti

di Monica Prati – Un monaco di Camaldoli ci svela degli aspetti molto particolari dei Dieci Comandamenti, letti in una chiave del tutto nuova. Chi di noi a catechismo non ha imparato a memoria i Dieci Comandamenti alzi la mano! Siccome è passato tanto tempo è meglio rinfrescarsi la memoria: “Io sono il Signore tuo Dio: non avrai altro Dio fuori di me; non nominare il nome di Dio invano; ricordati di santificare le feste; onora il padre e la madre; non uccidere; non commettere atti impuri; non rubare; non dire falsa testimonianza; non desiderare la moglie del prossimo; infine non desiderare la roba altrui.”

Su suggerimento di una monaco di Camaldoli apriamo la Bibbia, all’Antico testamento; Esodo Cap.20, dedicato ai Dieci Comandamenti e leggiamo qualcosa di diverso: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri Dèi di fronte a me; non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano; ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano; ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro, ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né te né tuo figlio, né tua figlia né il tuo schiavo né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro…”

Quando ho letto la prima volta questi versetti sono rimasta a bocca aperta: com’è possibile che i Dieci Comandamenti che ho imparato a catechismo non siano uguali a quelli Biblici? Allora da brava cristiana (o almeno ci provo) sono andata a parlare con “un addetto ai lavori”, il nostro monaco casentinese che ha trascorso quasi tutta la vita a studiare la Bibbia e, gli domando perché i Comandamenti della Bibbia sono diversi da quelli del catechismo?

“Sebbene i Dieci Comandamenti si trovino regolarmente nelle versioni cattoliche delle scritture, i fedeli vengono istruiti in base al catechismo e non alla Bibbia. Com’è evidente il papato ha di fatto modificato e promulgato di nuovo la Legge di Dio. Il secondo comandamento, che proibisce il culto delle immagini è omesso nel catechismo cattolico. Se la chiesa cattolica non avesse questo potere non avrebbe potuto fare quello che ha fatto con il consenso di tutti i teologi moderni: trasferire il culto del sabato, settimo giorno, alla domenica, primo giorno della settimana.”

Ci ha spiegato il monaco che continua: “Il giorno del riposo è il sabato”.

Perché allora osserviamo la domenica al posto del sabato? «Perché la chiesa cattolica ha trasferito la festività sabatica a quella domenicale, nel Concilio di Trento del 1545; ma è dai tempi di Costantino, Re dell’antica Roma, molto cattolico, che veniva osservata la domenica, perché molti erano pagani e la domenica era il giorno del sole, ma piano piano divenne il giorno del Signore. I vari concili vaticani di tanto in tanto sminuivano il sabato, che Dio aveva istituito in memoria della creazione, per esaltare invece il giorno della domenica, così col passare del tempo le nuove generazioni dimenticarono completamente il sabato del Signore.»

Per quanto riguarda il culto delle immagini che la Bibbia proibisce? «Il secondo concilio di Nicea del 787 d.C. stabilì e ammise il culto delle immagini in chiesa; all’inizio i quadri, le statue furono introdotti al posto dei libri che impartivano istruzioni a chi non sapeva leggere e, per alimentare la devozione nelle menti delle persone, quando invece in diversi libri della Bibbia ( in tutto sono 66) sta scritto chiaro di non realizzare sculture, immagini raffiguranti Dio, Gesù, gli angeli ecc… e di non inginocchiarsi davanti alle statue per chiedere aiuto al Signore, perché le statue non hanno il potere né di fare il bene né di fare il male. Prendete la Bibbia- prosegue il monaco- e andate a leggere Isaia Cap. 44, versetti da 9 a 20 poi Geremia Cap. 10, versetti da 1 a 16, vi troverete quello che ho detto sulle statue. Tutti coloro che credono in Dio hanno il diritto di sapere che deriveranno delle conseguenze da tutte le modifiche fatte alla Legge di Dio, dalla chiesa!»

Cosa vuol dire “ci saranno delle conseguenze!” «Bisogna tornare indietro nel tempo, a quando Mosè ricevette i Dieci Comandamenti, Dio disse che avrebbe donato la vita eterna a coloro che li avessero osservati tutti, in quanto erano la Legge di Dio, ma chi avesse trasgredito anche ad uno solo di essi, non si sarebbe salvato nel giorno del Giudizio! Ma come fanno i fedeli a rispettare i Comandamenti e a salvarsi, se non conoscono i Comandamenti di Dio, ma quelli della chiesa?»

Dopo tutte queste rivelazioni torno a casa e prendo la decisione di leggere la Bibbia, prima che sia troppo tardi!

(tratto da CASENTINO2000 | n. 275 | Ottobre 2016)

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