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lunedì, 2 Dicembre 2024

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Detection, teoria e pratica di un’attività di eccellenza

Ti sei mai chiesto perché il tuo cane in passeggiata sente la necessità di fermarsi ogni tre passi ad annusare? Sono sicuro di sì e magari a volte lo hai anche trovato un inutile spreco di tempo. Niente di più inesatto, è proprio in quei momenti che il tuo cane utilizza a pieno le sue capacità intellettive ed esprime una delle sue potenzialità più incredibili: la capacità di decifrare il mondo con il suo straordinario fiuto. Sono infatti infinite le informazioni che un cane riesce a rintracciare e a decifrare attraverso il fiuto, talmente tante che si può dire che il cane “vede” con il naso.

Dall’attività di annusaggio il cane riesce ad avere informazioni, solo per esempio, sulla taglia, sul sesso, e sullo stato di salute di altri cani che sono passati nello stesso posto, può seguire una scia odorosa per chilometri se la ritiene interessante, può riconoscere e segnalare, se addestrato a farlo, un’infinita gamma di odori presenti sul terreno e nell’ambiente circostante. Ma come fa a farlo? Per utilizzare le parole di Mirco Guarnieri, stimato collega addestratore, tra i pochi in Italia specializzati nella formazione professionale di unità cinofile da detection, che sarà peraltro graditissimo ospite del Centro per uno stage aperto a tutti il prossimo gennaio, “… i cani appartengono alla categoria dei “macrosomatici”: animali per i quali l’uso del naso è fondamentale per sopravvivere, … Noi umani siamo invece “microsomatici”: la nostra mucosa copre dai 4 agli 8 cm2 e contiene un numero di recettori olfattivi che va dai cinque ai dieci milioni, mentre quella dei cani raggiunge i 150 cm2 e può avere più di 200 milioni di recettori”. – Tratto dall’intervista sul mensile Focus

Ecco spiegato, in parole semplici, il superpotere del cane, che ha una serie di implicazioni estremamente utili per la nostra quotidianità, basti pensare al cane da tartufo, ma anche in caso di eventi eccezionali, come la necessità di ritrovare una persona scomparsa. Le discipline che si sono sviluppate a partire dall’attività di detection sono infinite; dalla ricerca di sostanze stupefacenti a quella di veleni, dalla ricerca di banconote fino al ritrovamento di resti umani, ma c’è da dire che il fiuto da solo non basta, la formazione in tema di detection è necessariamente sul binomio, poiché, come praticamente in tutte le attività cinofile, è la capacità di relazionarsi e collaborare con il proprio cane che fa la differenza, ne è prova il fatto che in qualsiasi attività professionale legata alla detection non è il cane ad essere certificato, ma il binomio.

L’attività di detection, essendo particolarmente gradita al cane, aiuta spesso anche il percorso educativo, perché oltre a permettere di spendere del tempo piacevole e positivo con il proprio proprietario, può aiutare cani particolarmente timidi e timorosi ad aumentare la propria autostima, o cani estremamente agitati a trovare una valvola di sfogo per le energie in eccesso o può semplicemente essere un momento di piacevole decompressione al termine di una lezione. Di certo non esiste cane troppo piccolo o troppo agitato o troppo “diversamente in forma” che non apprezzi e non trovi beneficio nell’utilizzo ludico o professionale del fiuto.

Ti ho incuriosito? Ti aspetto al Centro per scoprire quale incredibile annusatore è il tuo cane!

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