9.1 C
Casentino
sabato, 8 Novembre 2025

I più letti

“Diventare INdipendenti”, davvero!

Diventare INdipendenti non è solo il titolo del progetto che ha permesso di costruire il programma di eventi e attività che saranno realizzati in Casentino, e che avranno nel Festival previsto dall’11 al 15 novembre il loro momento centrale, ma anche una sollecitazione affinché ognuno nel proprio agire sia capace sempre di mantenere una propria capacità di azione e valutazione autonoma e personale, che permetta di orientarsi verso scelte e comportamenti positivi, costruttivi e portatori di benessere per se stessi e per gli altri.

Grazie ai finanziamenti della Regione Toscana, finalizzati a eliminare le conseguenze legate al gioco d’azzardo patologico, l’Equipe del Ser.D. del Casentino, il servizio dedicato alla prevenzione e cura delle diverse forme di dipendenza della ASL del nostro territorio, ha coinvolto due soggetti da tempo operanti nella vallata, la cooperativa L’Albero e la Rua e l’associazione teatrale NATA, per costruire il progetto “Diventare Indipendenti – Percorso di laboratori, incontri, teatro su gioco e comportamenti patologici”. Il progetto ha come obiettivo la“sensibilizzazione e aumento della consapevolezza nella popolazione del territorio del Casentino sui potenziali rischi connessi al Gioco d’Azzardo, approfondendo nel complesso anche il critico tema delle dipendenze, in modo da accrescere il livello di attenzione su questi fenomeni sociali e attuare una efficace azione di prevenzione che favorisca l’emersione delle situazioni di disagio e difficoltà e un avvicinamento ai servizi da parte di chi direttamente o indirettamente ne possa essere in qualche modo coinvolto”.

Per conoscere meglio i contenuti e i particolari di quanto sarà realizzato abbiamo contattato i rappresentanti dei due soggetti che collaborano con il Ser.D del Casentino. Iniziamo da Francesco Tinti, della cooperativa L’Albero e la Rua.

La cooperativa parte da un’esperienza maturata sul tema della dipendenza e del lavoro come operatori di strada, in particolare cosa è stato svolto? «La nostra cooperativa nasce nel 2017 dalla fusione di due cooperative che vantano salde radici sui territori del Casentino e della Valtiberina, per portare a valore le esperienze che le singole cooperative avevano sviluppato in autonomia. Uno degli obiettivi era certamente quello di “trasportare” in Casentino l’esperienza maturata in Valtiberina in tema di servizi per i giovani. Infatti, è dalla fine degli Anni ’90 con la costituzione di una equipe progettuale formata da referenti del SerT dell’allora Usl 8, operatori di strada e dirigenti di alcuni comuni che sono stati promossi percorsi di sviluppo di comunità fra giovani del territorio attraverso il potenziamento delle passioni, delle attitudini e delle capacità dei singoli e dei gruppi. È stato un percorso lungo e a tratti entusiasmante fatto insieme ai ragazzi, un lavoro che, grazie alla costante collaborazione col Servizio per le Dipendenze, ha potuto sviluppare una metodologia attraverso la presenza in strada e l’osservazione dei fenomeni e dei comportamenti sociali».

Questo progetto prevede un lavoro di informazione sul treno del Casentino. Come si svolgerà e cosa può rappresentare pensando ad ulteriori iniziative future? «Partecipiamo al progetto Diventare INdipendenti, per far sì che questo sia il primo di una serie di passi che vadano nella direzione di un’attenzione maggiore al mondo giovanile, certamente attenzione alle problematiche legate al tema delle dipendenze e del disagio, ma con sempre ben presente quello che è uno dei primi diritti dei ragazzi, che mi viene da dire spesso la popolazione adulta si dimentica: il diritto al divertimento. E il divertimento, lo dico convintamente da educatore, non è un “valore aggiunto”, ma è uno degli elementi essenziali per la crescita sana di chiunque. Questo è un concetto che andrebbe riscoperto in Casentino, vallata nella quale mi pare non ci siano centri di aggregazione giovanile e gli unici luoghi di ritrovo sono o qualche bar o poche discoteche che organizzano qualche serata all’anno. L’assenza di ritrovi più o meno formali per i giovani ci ha convinto che il treno potrebbe essere uno dei principali luoghi dove incontrarli. Abbiamo presentato la nostra idea a Maurizio Seri, amministratore di TFT, che si è detto da subito pronto a mettersi a disposizione per facilitare la presenza dei nostri operatori nel treno degli studenti. L’obiettivo è quello di realizzare una prima analisi del contesto giovanile casentinese e dei bisogni, che permetta poi di sviluppare una progettazione più specifica per abbassare la soglia dei servizi in un’ottica di prevenzione delle dipendenze. Allo stesso tempo gli operatori promuoveranno fra i ragazzi il programma del Festival in cui le tematiche del progetto saranno affrontate attraverso eventi musicali e teatrali».

Quale sarà il ruolo della cooperativa nelle attività di pubblicizzazione e informazione, quali luoghi e quali persone saranno coinvolte? «I nostri operatori saranno presenti sul territorio casentinese nei luoghi maggiormente frequentati, ci troverete nelle piazze e durante le varie iniziative che il territorio propone, così da promuovere il festival Diventare INdipendenti e mettere a disposizione il materiale informativo prodotto allo scopo di avvicinare le persone al Servizio per le dipendenze. Infatti, una cosa che tengo a dire è che se è vero che uno dei target a cui ci riferiamo è quello dei giovani casentinesi, siamo consapevoli che il problema delle dipendenze colpisce una parte ampia della popolazione ed è trasversale alle età ed è a tutta la popolazione che ci rivolgiamo. Ci troverete in molti luoghi diversi: dalle feste, ai bar, ai circoli ARCI che, parlando appunto di dipendenze, hanno avuto il grande merito di eliminare le slot machine. Sarà solo il primo passo di un percorso che vogliamo realizzare insieme. In quest’ottica ringraziamo il Ser.D. del Casentino di averci coinvolti in questa progettazione lungimirante, alla quale non possiamo che aderire con grande entusiasmo e con la volontà di dare il nostro contributo per la crescita e il benessere della comunità di cui siamo parte».

Proseguiamo la presentazione del progetto con Lorenzo Bachini, dell’associazione teatrale NATA. Per voi questo progetto non è una novità perché avete già fatto esperienze simili proponendo iniziative e spettacoli sul tema delle dipendenze… «Sono state numerosissime le esperienze di lavoro maturate dalla compagnia nell’ambito della formazione teatrale in contesti riabilitativi o di fragilità sociale; fin dai primi Anni 2000 abbiamo infatti sviluppato importanti percorsi di “teatro sociale” con persone con disturbi psichiatrici e con disabilità, in collaborazione con le ASL del territorio, centri diurni, cooperative e associazioni locali, sviluppando inoltre progetti rivolti anche a migranti e a minori non accompagnati. In relazione al tema delle dipendenze le nostre esperienze più strutturate sono state il progetto “Doppio gioco”, laboratorio teatrale rivolto a persone con problematiche di dipendenza dal gioco d’azzardo e loro familiari, realizzato nel 2019-2020, e il progetto “Non per azzardo ma per vita” nel 2024. Grazie a questi progetti, non solo gli utenti hanno toccato con mano la forza liberatrice della creatività e dell’espressività teatrale mettendosi alla prova in un ambito assolutamente inedito, ma anche gli operatori teatrali stessi hanno potuto entrare in contatto con un mondo altrimenti “sommerso”, quello della ludopatia e delle dipendenze non legate all’uso di sostanze, aumentando il proprio livello di consapevolezza e conoscenza. È quasi spontaneo, in tal senso, pensare al commento di uno degli utenti coinvolti in questi progetti: “…se portare in scena le nostre storie potesse servire a sensibilizzare anche solo una persona, allora ne sarà valsa la pena”».

In questo progetto con quali finalità avete costruito il programma di spettacoli? «Il programma degli spettacoli del Festival Diventare INdipendenti è nato attraverso un inedito percorso di coprogettazione che ci ha visto mettere in campo la nostra sensibilità di artisti e operatori culturali assieme a quella degli operatori sociali della cooperativa L’Albero e la Rua e dell’Equipe del Ser.D. Zona Casentino. Gli spettacoli avranno luogo nell’arco temporale di una settimana in alcuni dei Comuni della vallata e offriranno una panoramica sui rischi legati alle dipendenze più diffuse, quali l’alcool e l’eroina, e su altre non legate all’uso di sostanze ma altrettanto pericolose quali, per l’appunto, la ludopatia. Vorremmo sensibilizzare su queste tematiche evitando di stigmatizzare chi ne cade vittima e cercando di portare a galla l’umanità e le fragilità che stanno dietro ad ogni storia di dipendenza. Quello che ci preme ribadire, attraverso gli spettacoli selezionati, è che nessuno di noi possa realmente dirsi “immune” dai rischi della dipendenza e che la nostra società, ovvero ciascuno di noi, deve lottare quotidianamente per contrastare queste piaghe sociali. Abbiamo scelto di affidarci non solo ai linguaggi del teatro tout court, ma anche ad altre forme di espressione artistica: spettacoli di prosa si alterneranno a lavori incentrati sulla musica, a proiezioni video e a testi ispirati dal mondo dei fumetti, per comunicare con ogni strato della sensibilità dello spettatore».

Chi saranno gli artisti e le compagnie che si alterneranno nelle cinque serate? «Le cinque serate vedranno esibirsi artisti di grande qualità riconosciuti a livello nazionale ma anche profondamente legati al nostro territorio: è il caso ad esempio di Riccardo Goretti, che insieme a Massimo Bonechi porterà in scena un reading tratto da “Gli Ultimi Giorni di Pompeo” del compianto fumettista Andrea Pazienza. Andrea Lupo, con la compagnia Teatro delle Temperie sarà protagonista di “Vuoti a Perdere – confidenze alla bottiglia”, monologo sul tema dell’alcolismo che vedrà alternarsi storie – alcune divertenti, altre commoventi, altre più acide e arrabbiate – nelle quali è possibile ritrovare pezzi e momenti di noi stessi, per consolarci, riflettere ed esorcizzare la bellezza e la fragilità della nostra condizione condivisa: l’umanità. L’ensemble di musica jazz diretto dal trombettista Luca Marianini sarà invece al centro di “L’Evasione di Chet”, spettacolo teatrale e racconto musicale sulla parentesi italiana della vita di Chet Baker, una vita segnata dalla dipendenza dall’eroina.

La compagnia NATA, e alcuni dei suoi artisti più apprezzati, saranno protagonisti dello spettacolo in prima nazionale, dal titolo provvisorio “Da che dipende?”, una serie di quadri che andranno a raccontare delicate questioni sociali e civili relative a diversi tipi di dipendenza fino a toccare le cosiddette “dipendenze comportamentali” legate all’uso compulsivo di dispositivi digitali. Sarà previsto inoltre un evento di apertura in cui verrà presentato il cortometraggio sul tema della ludopatia “Una sola entrata, una sola uscita”, realizzato proprio dalla Compagnia NATA nell’ambito del progetto “Doppio Gioco”. Con questo intenso programma di spettacoli e azioni collaterali speriamo di poter offrire delle occasioni di riflessione e di sensibilizzazione riguardo a tematiche delicate che, purtroppo, non possiamo ignorare».

Ultimi articoli

Panoramica privacy

In questa pagina si descrivono le modalità di gestione del sito internet www.casentino2000.it in riferimento al trattamento dei dati personali degli utenti che lo consultano.

Si tratta di un’informativa per il trattamento dei dati personali che è resa anche ai sensi dell’art. 13 Decreto legislativo 196/03 (di seguito Codice privacy) ed in ottemperanza con il Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation).

L’informativa non è valida per altri siti web eventualmente consultabili attraverso i nostri links, di cui Fruska s.r.l. non è in alcun modo responsabile.

Il Titolare del trattamento
Il Titolare del trattamento dei dati personali, relativi a persone identificate o identificabili trattati a seguito della consultazione del nostro sito, è

Fruska s.r.l.

nella persona di Roberto Frulloni
presso la sede legale di via Rignano 11,
Bibbiena, 52011 (Arezzo).
P.IVA 02020850513
Indirizzo email: fruska@fruska.it

Luogo e finalità di trattamento dei dati

I trattamenti connessi ai servizi del Sito Web sito hanno luogo presso la predetta sede della società Fruska s.r.l. e sono curati solo da personale incaricato del trattamento, oppure da eventuali incaricati di occasionali operazioni di manutenzione.
Nessun dato derivante dal servizio web viene comunicato o diffuso a terzi.
I dati personali forniti dagli utenti visitatori che inoltrano richieste di invio di materiale informativo (richieste di informazioni, risposte a quesiti, ecc.) o altre comunicazioni (ordini) sono utilizzati al solo fine di eseguire il servizio o la prestazione richiesta.

Tipi di dati trattati

Dati di navigazione
I sistemi informatici e le procedure software preposte al funzionamento del Sito Web acquisiscono, nel corso del loro normale esercizio, alcuni dati personali la cui trasmissione è implicita nell’uso dei protocolli di comunicazione di Internet.
Si tratta di informazioni che non sono raccolte per essere associate a interessati identificati, ma che per loro stessa natura potrebbero, attraverso elaborazioni ed associazioni con dati detenuti da terzi, permettere di identificare i computer che si connettono al sito.
In questa categoria di dati rientrano gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dagli utenti che si connettono al Sito Web, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier) delle risorse richieste, l’orario della richiesta, il metodo utilizzato nel sottoporre la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta data dal server (buon fine, errore, ecc.) ed altri parametri relativi al sistema operativo e all’ambiente informatico dell’utente.
Questi dati potrebbero essere utilizzati al solo fine di ricavare informazioni statistiche anonime sull’uso del Sito Web e per controllarne il corretto funzionamento. I dati potrebbero essere utilizzati per l’accertamento di responsabilità in caso di ipotetici reati informatici ai danni del sito.

Dati forniti volontariamente dagli utenti visitatori
L’invio facoltativo, esplicito e volontario di dati personali per accedere a determinati servizi, ovvero per effettuare richieste di informazioni agli indirizzi indicati sul Sito Web comporta la successiva acquisizione dei dati personali inseriti nella richiesta del mittente, necessari per rispondere alle stesse.
Specifiche informative di sintesi verranno progressivamente riportate o visualizzate nelle pagine del sito predisposte per particolari servizi a richiesta.