di Mauro Meschini – «L’ecopsicologia nasce dall’unione di ecologia e psicologia con l’idea che l’una possa aiutare a curare i problemi dell’altra e viceversa. È una disciplina transdisciplinare, che prende e integra teoria e pratica da materie diverse per dare forma a qualcosa di più ampio, e riconosce la correlazione tra benessere interiore individuale e qualità dell’ambiente naturale. Nasce negli Anni ‘90 in California, in un periodo storico rappresentato da una «disconnessione» e dal conseguente malessere che porta negli individui e nell’ambiente loro circostante. La finalità dell’ecopsicologia è quella di far riscoprire a noi esseri umani l’interconnessione con il mondo naturale e il nostro Pianeta, di risvegliare in noi il senso di responsabilità che abbiamo in quanto parte attiva della sfida evolutiva che stiamo affrontando».
Di questo vorremmo parlare in queste pagine e delle attività che, partendo da questa visione del presente, vengono e verranno proposte per permettere a tutti di sperimentare e sperimentarsi in questa che è, allo stesso tempo, un invito e una sollecitazione a prendere coscienza dell’importanza di essere e sentirsi maggiormente attenti e parte dell’ambiente che ci circonda. Partiamo dal luogo dove vedremo che, quello di cui parliamo, sta iniziando a concretizzarsi: la Fattoria FiammaSole, una fattoria didattica che si trova nel Comune di Castel San Niccolò. Qui, oltre a conoscere gli animali che ci abitano: due asinelli e un piccolo pony, galline, coniglietti, porcellini d’India, quaglie, cani, gatti e i tanti animali selvatici, si possono fare esperienze e «assaggi» di vita in campagna, con la possibilità anche di dormire in tenda nell’agricampeggio, per entrare ancora più in connessione con la natura.
In questo angolo di Casentino abbiamo incontrato Fiamma Baldini che, dopo aver approfondito la conoscenza della Ecopsicologia ha coinvolto anche il resto della sua famiglia. La mamma, Francesca Fiaschi, guida ambientale e da sempre legata al Casentino; la sorella, Mariasole Baldini, educatrice cinofila e studente di Scienze Naturali; il babbo, Gianni Baldini, il «jolly» del gruppo colui che si occupa di tutto e che indispensabile in tutte le situazioni.
Ma torniamo alla Ecopsicologia chiedendo a Fiamma di raccontarci qualcosa della sua esperienza. Nel tuo percorso l’ecopsicologia è stata una scelta o una scoperta? «È stata sia l’una che l’altra. Ho incontrato, e scoperto, l’Ecopsicologia quando ancora dovevo finire l’università e ho continuato a seguirla fino a che non è arrivato il momento giusto. Conclusi gli studi in Psicologia, l’esame di stato e l’iscrizione all’albo della Regione Toscana, ho scelto di proseguire con la formazione in Ecopsicologia e mi sono iscritta alla scuola Ecopsiché, che ha sede principale in Brianza ed è l’unica scuola in Italia riconosciuta. Sono rimasta fin da subito affascinata da questa giovane disciplina perché unisce due delle mie passioni più grandi, la Psicologia e la Natura, ed è stata una continua scoperta che mi ha fatto capire di aver fatto la scelta giusta, anche grazie al clima creato dalla «tribù» di Ecopsiché, in particolar modo dalla dottoressa Marcella Danon fondatrice della scuola».
Come la possiamo spiegare in modo semplice? «Quello che più mi colpisce dell’Ecopsicologia, ed è come la spiego sempre, è la ricerca di una riconnessione con e tra la nostra Natura dentro e quella fuori che ci circonda. Riconnessione perché noi siamo Natura, ma ce ne siamo dimenticati e abbiamo bisogno di ritrovare anche noi stessi. La Natura non è solo un setting in cui lavorare, ma è una grande maestra e può aiutarci a riscoprire tanto di noi stessi. Così come ascoltandoci possiamo capire tanto della Natura intorno a noi. Comprendere che il nostro benessere e quello di ciò che ci circonda sono strettamente interconnessi è il primo passo per far diventare gesti di amore, e non più dovere, tutte quelle azioni di cura che facciamo per noi stessi e per il resto del Mondo. Nessuno di noi è troppo piccolo per iniziare ad agire e dare il proprio contributo per una Vita migliore. Ognuno di noi ha un ruolo e una responsabilità in quanto parte dello stesso grande ecosistema terrestre».
La scelta di approfondire la conoscenza dell’ Ecopsicologia quanto è stata dovuta anche al lavoro nella fattoria di famiglia? «Quando ho iniziato a studiare Ecopsicologia la fattoria era ancora un sogno, un progetto definito, ma non ancora realizzato. A oggi direi che avrei comunque scelto di approfondirla. La Natura in Casentino non manca, anzi, e poter lavorare come Ecopsicologa mi avrebbe attratta in ogni caso. Inoltre mia mamma è un Guida Ambientale Escursionistica e Conduttrice di Immersioni in Foresta, che da anni lavora in Casentino e ci ha sempre trasmesso un grande amore e rispetto per la Natura. Mia sorella, infatti, studia Scienze Naturali e avrei potuto collaborare con loro in ogni caso. Sicuramente però l’idea di quello che stavamo costruendo è stata una grande motivazione in più. Lavorare nel Bosco di Luce, nella nostra fattoria e condividere con la mia famiglia, e i nostri animali, quello che faccio e amo fare è la ciliegina sulla torta».
Come e quando viene proposta l’Ecopsicologia alla Fattoria FiammaSole? «La Fattoria FiammaSole sta diventando un «faro» (una sorta di succursale) di Ecopsiché, la scuola di Ecopsicologia che ho frequentato e questo significa che potrò condurre qui da noi il primo seminario in presenza del percorso formativo che propone la scuola. Inoltre l’anno scorso si sono tenuti da noi due seminari di Ecopsicologia organizzati e condotti dalla dottoressa Marcella Danon e anche quest’anno nel mese di settembre torneranno per un altro seminario. Questo mi riempie di orgoglio. Personalmente, come ecopsicologa organizzo, e organizzerò, incontri e percorsi che si terranno nella fattoria. Lo scorso maggio ho proposto un percorso ecopsicologico «Natura Io», che prevedeva sia incontri online, per facilitare chi non è della zona, che incontri in presenza. Ne partirà uno simile in autunno.
Nel mese di luglio e agosto ho messo in programma dei pomeriggi «Appuntamento con se stessi in e con la Natura», che sono un’esperienza adatta a tutti di introduzione all’Ecopsicologia, per dedicarsi del tempo e fare esercizi di connessione con la Natura. Infine l’ecopsicologia è presente in ogni attività che proponiamo poiché riguarda il modo di relazionarsi agli altri esseri viventi, esseri umani, animali o piante che siano, e abbiamo integrato la sua visione al nostro modo di vivere e lavorare.
Anche il nostro ristoro è in «linea» con un approccio ecopsicologico. Noi già eravamo vegetariani, lo siamo da quasi 10 anni, ma anche durante i seminari che ospitiamo è richiesta dagli ospiti la «pappa vegetariana»! In più, oltre all’attenzione che mettiamo nella scelta degli ingredienti, aggiungiamo sempre amore e gratitudine in quello che prepariamo e mangiamo!».