fbpx
12.7 C
Casentino
venerdì, 29 Marzo 2024

I più letti

Elevato al cubo, un interessante progetto educativo degli studenti del Liceo di Poppi

Elevare un numero al cubo vuol dire moltiplicarlo per tre volte. Gli alunni della IVA del Liceo Scientifico di Poppi hanno prodotto divertenti modellini pieni di colore, di idee e di materiali, proprio in questo difficile momento, in cui tutto quello che abbiamo affrontato, e che ancora dobbiamo affrontare, è un problema elevato al cubo.
Nel loro gruppo WhatsApp questi ragazzi si sono voluti chiamare Gli Avengers, eroi dei bambini di oggi, gruppo punk di rottura degli anni ’80, un nome, comunque, che si fa specchio di un approccio piacevole, spassoso, intelligente, scanzonato allo studio e alla messa in pratica di esso. A lungo costretti in casa, sottoposti a una inusuale e difficoltosa didattica a distanza, sono riusciti a dare il meglio di loro stessi, costruendo piccoli cubi di dimensione 30cmx30cm, riempiendoli di oggetti, idee, sogni e progetti, chiudendo, poi, il loro processo formativo ed educativo di Disegno in bellezza, con un plastico di studio. Dopo aver imparato nel loro percorso liceale a raffigurare, nel piano e nello spazio, gli oggetti con un lapis o addirittura con Autocad, quest’anno, ormai grandi, hanno assolto all’impegnativo compito di plasmare l’idea, per farla uscire dalla materia, come fa abitualmente uno scultore; hanno pensato, anche se costretti dalla forma, hanno ragionato, abili architetti dei loro sogni, e hanno reso la forma consona alla funzione che deve svolgere, riuscendo a unire il pensiero al prodotto e non in modo casuale.
Il loro cubo poteva essere tante cose: un modulo, un prototipo da industrializzare, un oggetto riqualificante, possibilmente da inserire in un luogo del Casentino. In autonomia e con perizia ognuno di questi ragazzi ha svolto un lavoro di ricerca, indagine e selezione di siti da valorizzare come l’area Ex Sacci e l’area Ex Fiat, di luoghi dimenticati come Ragginopoli, di luoghi magici come i bellissimi prati della Verna, di centri storici come Poppi e Bibbiena.
Dopo aver deciso dove inserire il loro progetto, ne hanno descritto e illustrato lo scopo: umanitario, interculturale, di studio, di svago. Hanno dimostrato di non essere “serbatoi da riempire”, ma attive menti in evoluzione, in grado di unire la matematica e la fisica al disegno, senza dimenticare la chimica, la filosofia, la storia e la lingua straniera, in questo modo si sono potuti allora concretizzare la moschea a Ragginopoli, il laboratorio di chimica con la tavola periodica in inglese, lo studio medico da poter spedire in Ruanda, l’aula del tribunale, la ludoteca nel Parco delle Foreste Casentinesi, il chiostro di fiori, il cantiere edile modello di sicurezza, il museo con tetto giardino, gli uffici del miele, il museo delle sensazioni, il cubo musicale, il negozio, la baita, il locale ristoro, la casa di Babbo Natale, la villetta minimale, etc.
Una cosa nuova per loro, un progetto, che, dopo qualche esitazione iniziale, li ha coinvolti ed entusiasmati, e ha consentito loro, in modo tanto inaspettato quanto naturale, di dare dimostrazione a noi insegnanti e alle famiglie di saper usare le dita non solo per spippolare su un asettico schermo, ma anche per costruire il loro pensiero e, quindi, sicuramente, il loro futuro.

cubo1

(tratto da CASENTINO2000 | n. 320 | Luglio 2020)

Ultimi articoli