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mercoledì, 9 Ottobre 2024

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Esclusiva – «Bernardini dichiari pubblicamente che non si ricandiderà»

Ormai manca poco più di un anno al rinnovo di tante amministrazioni casentinesi e già in questa periodo estivo si sta delineando la possibilità del referendum consultivo per la fusione tra Bibbiena e Ortignano. Abbiamo intervistato, in esclusiva, su questi argomenti e altro, Luca Conticini, uscito dalla maggioranza di Bibbiena e fondatore di un nuovo gruppo consiliare denominato “Bibbiena al centro”. Potete leggere i nostri articoli su questo sito in merito su quanto successo nel Consiglio Comunale bibbienese. Ricordiamo che Conticini è stato il vicesindaco nella prima legislatura Bernardini.

Conticini, cosa pensa della politica casentinese? «Che al Casentino sia sempre mancato un peso politico significativo, lo dimostra l’isolamento che ha subito nel tempo: nonostante che per moltissimi anni i partiti al governo della Regione e delle Amministrazioni locali fossero gli stessi, mai si è sentito il beneficio di una politica di sviluppo stimolata e supportata dalla Giunta regionale, anzi il nostro territorio è sempre stato tagliato fuori dalle scelte più significative.»

Abbiamo perso una grande opportunità bocciando il Comune Unico? «L’idea del Comune unico come strumento per dare un peso politico effettivo al Casentino era e rimane un’idea valida e da perseguire: un Comune con oltre trentamila abitanti sarebbe divenuto uno dei più grandi della provincia con tutti gli effetti positivi conseguenti. Per unire il territorio sarebbe stato necessario un lavoro di preparazione e condivisione lungo e faticoso: l’esperienza della lista civica a Bibbiena, doveva rappresentare l’inizio di questo cammino comune che ci avrebbe condotto a questo grande cambiamento. Abbiamo invece assistito, e purtroppo continuiamo ancora ad assistere, ad un balletto di pochi interessati che, anziché preoccuparsi di formare consenso intorno ad un progetto, di stimolare la crescita di una classe dirigente omogenea e rappresentativa in tutto il territorio, hanno preferito utilizzare le istituzioni per le proprie ambizioni personali facendo, di fatto, naufragare l’unica vera idea istituzionale innovativa prodotta nell’ultimi venti anni in Casentino. E non si dica che i tentativi – per la verità un po’ maldestri – di procedere per tappe e quindi unificare prima alcuni comuni tra loro, e poi fonderli nel Comune unico sia la strada giusta: non potrà funzionare perché, anziché sopire municipalismi in un grande progetto condiviso, si darà forza a nuovi particolarismi. Infatti i cosiddetti “nuovi comuni” diverranno legittimi portatori di interessi, ancora una volta limitati al loro piccolo territorio e spesso concorrenti tra loro, ma questa volta, legittimati dall’assetto istituzionale disegnato con la legislazione regionale e i referendum.»

Oggi si parla di nuovo di fondere i comuni di Bibbiena e Ortignano. «Su questo c’è anche un serio problema di rispetto della popolazione: se possiamo affermare che ogni Casentinese sente un vincolo per la propria vallata, non possiamo dire altrettanto per i legami tra diverse porzioni di territorio: cos’è che unisce, ad esempio, un cittadino di Raggiolo a quelli di Bibbiena che vorrebbero incorporarlo a sé? Forse la preoccupazione della loro attuale Amministrazione incapace di trovare un ruolo nella nostra zona, trincerandosi dietro a pretese difficoltà finanziarie o piuttosto gli interessi di chi, compiuti i dieci anni di amministrazione, può evitare l’ostacolo della non ricandidabilità e invece farsi eleggere ancora con la scusa del “comune nuovo”.»

Infatti molti intravedono in questa possibile fusione solo il mezzo per il Sindaco Bernardini di potersi ripresentare… «A me pare che l’idea originaria fosse ben diversa; è per questo che ho inteso differenziarmi dalla scelta dell’Amministrazione di Bibbiena che pare presa dalla “fobia della fusione”: non avendo più vincoli di appartenenza desidero rispettare la scelta compiuta nel 2009 alla quale si è legato anche il mio consenso elettorale. A questo proposito credo ci sia un solo modo per chiarire la posizione di ciascuno: il Sindaco e gli Assessori di Bibbiena dichiarino pubblicamente che, anche in caso di fusione con Ortignano Raggiolo, non si ricandideranno: avranno percorso una strada sbagliata, ma comunque salveranno la loro buona fede.»

Lei è uscito dalla maggioranza che a suo tempo ha contribuito a creare… «La mia uscita dal gruppo di maggioranza è già stata efficace: se non altro ha permesso al Capogruppo Rossi di “battere un colpo”, anche se devo dire, conoscendolo, che le sue affermazioni sono apparse “strumento di altri” perché poco sincere, ingenerose e semplicistiche. Non sono disponibile a scendere su quel piano, ma sono aperto a confrontare con chicchessia i risultati del mio impegno in giunta e, dal 2014 in Consiglio. L’opportunismo politico che avrebbe caratterizzato, a suo dire, la mia scelta di abbandonare la Lista Bernardini è un modo fantasioso di leggere la realtà. Nessuno – e sottolineo nessuno! – ha avuto il buon gusto o forse il coraggio di entrare nel merito delle questioni amministrative da me sollevate. Certo era più comodo cercare di spostare su altro la discussione, ma anche su questo il terreno scelto è per la Giunta Bernardini scivoloso.»

L’hanno accusata di voler fare parte del PD. «Se avessi voluto iscrivermi al Partito Democratico, lo avrei fatto con assoluta trasparenza: non è questa la mia scelta. Anzi, a dire il vero, mi pare di cogliere nelle affermazioni della lista civica un lapsus freudiano: sarà forse perché il tentativo della Giunta bibbienese di approdo verso il PD (sanità, referendum, ecc.) iniziato subito dopo le ultime elezioni amministrative ha trovato qualche intoppo, che tutti quelli che manifestano il proprio dissenso vengono accusati del medesimo peccato?»

Al termine di questa intervista cogliamo lo spunto per poter fare chiarezza su un aspetto importante che riguarda la fusione dei comuni di Bibbiena e Ortignano: l’appello a Bernardini e ai suoi Assessori di non ricandidarsi e sgombrare così il campo da ogni possibile illazione sulla natura della fusione stessa. Su questo tema sarà nostra cura raccogliere i pareri degli esponenti delle forze politiche del Casentino.

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