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domenica, 3 Novembre 2024

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Ex Sacci: prima del recupero, la variante?

In merito al sequestro della ex Sacci e al suo mancato recupero, ci sembra molto interessante riportare quanto disse l’Assessore del Comune di Bibbiena Federico Lorenzoni al nostro Giancarlo Zavagli nell’articolo “La riserva dei nativi casentinesi” pubblicato nel n. 270 di maggio 2016 di CASENTINO2000. La domanda era la seguente: Perché la Provincia di Arezzo ha investito 10 milioni di euro per la variante di Santa Mama invece di realizzare prima quella del Corsalone-Pollino che avrebbe permesso di demolire la Sacci e togliere il bivio del Pollino? Chi ha deciso il tracciato della variante di Santa Mama?

Lorenzoni rispose così: «Sulle infrastrutture stradali e ferroviarie bisogna essere obiettivi. Provincia di Arezzo e Regione Toscana, negli ultimi vent’anni, non hanno risolto i problemi di isolamento del Casentino, pur investendo cifre considerevoli. Siamo passati dai fallimentari interventi per l’eliminazione dei passaggi a livello lungo la ferrovia Arezzo-Stia, nei quali sono stati spesi 200 miliardi di vecchie lire, alle discutibili varianti alla S.R. 71, tralasciando alcuni interventi di minor rilievo sulla S.R. 70 della Consuma. Scarsa attenzione al paesaggio e alla valorizzazione turistica, con la messa in opera di muri di sostegno in cemento lasciati a vista di altezza spesso inutile e comunque eccessiva, spazi residuali e interstiziali con la viabilità dismessa abbandonati a sé stessi, infine le scelte sui tracciati (davvero incomprensibile quello di Santa Mama) e sulle priorità. A mio avviso la variante di Bibbiena andava completata eliminando il bivio del Pollino e riqualificando l’area Sacci, piuttosto che realizzare una rotatoria e una sottostante galleria ferroviaria assolutamente non necessarie in località La Nave. Tenuto conto della carenza di risorse era necessario dare precedenza alle manutenzioni stradali (pavimentazioni, segnaletica, arredo), mentre le nuove varianti dovrebbero diventare contestuale occasione di riqualificazione urbana. Attendiamo da anni che la Regione Toscana proceda alla redazione della progettazione esecutiva della variante del Corsalone, funzionale anche alla demolizione della Sacci sia perché attraverserebbe l’area industriale, sia perché sarebbe un’occasione per il contestuale riutilizzo del materiale. Non possiamo continuare ad attendere passivamente eventuali iniziative della proprietà.»

Prima di ogni ipotizzabile recupero quindi, è necessario che la Regione proceda alla variante di Corsalone? Ci sembra che quanto affermato sia estremamente importante e debba essere approfondito da chi di competenza, scaturendo anche un dibattito delle parti in merito.

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