di Melissa Frulloni – Di recente a Firenze per una gita fuori porta e, oltre che sulle sue bellezze e l’afflusso incredibile di turisti, la nostra attenzione si è focalizzata su qualcosa che inevitabilmente ci ha riportati con la mente alla vallata, il nostro panno Casentino!
Questa volta però ad indossarlo non erano modelle su passerelle di grandi griffe, ma piuttosto adorabili amici a quattro zampe, vestiti di tutto punto con la famosa stoffa che ormai contraddistingue il nostro territorio in tutto il mondo. Ed è proprio ammirando quei cappottini perfetti, realizzati ad hoc per vestire i nostri pet, che ci siamo affacciati nel negozio di Leonardo Brilli (Brilli Pet Boutique) in Piazza del Mercato Centrale.
Il nostro incontro con Leonardo e il suo con il panno Casentino non è certo stato casuale… Risale alle origini dei suoi genitori, Ivana Milli e Santi Brilli; lei porcianina doc, lui di Gaviserri. Ci siamo intrattenuti anche con loro e Ivana ci ha raccontato di quando quindicenne lavorava al lanificio di Stia: “Ero addetta all’orditoio dove si faceva il filato per poi mandarlo al telaio per fare la stoffa. Ci ho lavorato fino al ’67, anno in cui mi sono sposata e trasferita a Firenze. Qui ho messo su famiglia e questo negozio che è aperto dal 1971… Sono un po’ di anni! (ride).”
Ha conosciuto suo marito sotto al bellissimo castello di Porciano e da allora non si sono più lasciati: “Siamo insieme da 62 anni tra fidanzamento e matrimonio!” Ci dice Ivana, entusiasta di quello che i nuovi proprietari del Castello (Molly e Will di cui anche noi, sulle pagine del nostro giornale, vi abbiamo parlato) stanno facendo per il paese e per tutto il Casentino. Ivana e Santi sono ormai fiorentini a tutti gli effetti, ma ricordano con piacere la nostra vallata e gli anni trascorsi qui; oltre ad essere (soprattutto Ivana) informatissimi su quello che succede in Casentino. “Sono davvero molto contenta che nel nostro negozio si commercializzino prodotti di panno Casentino. Quando lavoravo al lanificio non avrei mai potuto immaginare che quella stoffa che stavo tessendo sarebbe diventata così famosa nel mondo e che un giorno anche io l’avrei venduta nel mio negozio.” Continua Ivana.
Il merito va sicuramente a suo figlio Leonardo che gestisce la loro Pet Boutique proponendo prodotti artigianali. “A Firenze c’è stato sicuramente un boom per quanto riguarda i prodotti di panno Casentino.” Ci spiega Leonardo: “Circa 10 anni fa ebbi l’idea di creare dei cappottini per cani con questa stoffa. Li facemmo fare ad una sarta, ma benché fossero veramente molti belli, risultavano avere una scarsa vestibilità sui pet. A distanza di tempo ho deciso di riprendere questo mio vecchio progetto, sviluppando l’idea per cercare di rendere il prodotto più commercializzabile e più pratico da indossare. Così ho trovato un’azienda italiana, specializzata in cappotti per cani, alla quale fornisco la stoffa che acquisto presso la TACS di Stia; abbiamo quindi dato vita ad una collezione esclusiva per il nostro negozio. I modelli sono arrivati a novembre scorso, a stagione già avviata, ma ne abbiamo comunque venduti più di 200 in pochissimo tempo.”
La clientela di Leonardo è per il 70% composta da stranieri, ma la linea dei cappotti di panno Casentino per cani, è piaciuta soprattutto agli italiani. Sicuramente conoscono meglio il prodotto, grazie anche a grandi machi di moda che lo hanno portato sulle loro passerelle. I colori disponibili alla Pet Boutique sono i classici verde e arancione, le tonalità inconfondibili della nostra stoffa. È possibile acquistare qualsiasi taglia, dal Chihuahua all’Alano e in negozio sono disponibili fino alle taglie medio-grandi.
“Questi prodotti, rispetto a quelli sartoriali, hanno dei prezzi più abbordabili e una migliore vestibilità. Sicuramente la stoffa è molto pregiata e il costo è giustificato anche dalla realizzazione made in Italy. C’è dietro un lavoro importante e una grande artigianalità.” Ci spiega Leonardo.
Il prossimo step, ci racconta, sarà quello di creare una linea di borse per il trasporto dei cani, sempre utilizzando il panno Casentino: “Stiamo già parlando con i nostri fornitori, ma si tratta di un prodotto molto più complesso, dal punto di vista della lavorazione, rispetto al cappottino. È un progetto che porteremo sicuramente avanti; stiamo facendo ricerca sul modello più giusto da presentare ai nostri clienti. Alla base dei nostri prodotti infatti ci sono proprio loro; siamo molto attenti alle loro richieste e studiamo insieme ogni aspetto. Per questo non siamo molto favorevoli a dar vita ad un e-commerce, perché il nostro negozio si basa sui rapporti umani e sull’ascolto del cliente. In questo senso siamo un po’ come una bottega d’altri tempi; quella che avevano messo su mamma e babbo…”
Ancora una volta il panno Casentino ha saputo conquistare, uscendo dai confini della nostra vallata. E sicuramente il fatto che venga utilizzato anche in prodotti per animali, porta la sua notorietà a crescere sempre di più: pensate che, secondo i dati diffusi dall’Anagrafe Animali d’Affezione (aggiornati al 2023), in Italia ci sono ben 13.863.734 cani domestici dotati di microchip, ossia una media di un cane per ogni quattro persone.
E sicuramente le immagini di questi adorabili cani, vestiti con l’inconfondibile “ricciolo”, sono la miglior pubblicità che il panno (e il nostro territorio) possa avere!