di Federica Andretta – Quando si parla di pane i primi ingredienti che ci vengono subito in mente sono quelli principali come l’acqua, la farina e il lievito ma forse spesso ci dimentichiamo di aggiungerne altri, magari meno scontati e meno prevedibili ma altrettanto importanti: uno fra tutti certamente la passione. Per non parlare poi dell’amore e della dedizione con le quali ogni giorno il fornaio realizza per noi deliziose preparazioni. Dietro ad ogni creazione si cela anche una lunga tradizione, altro ingrediente fondamentale. Se poi la tradizione si trova nel cuore del nostro Casentino, allora tutto si fa ancor più interessante.
Il Forno Masetti racchiude in sé tutto questo. Irrinunciabile la sua classica pizzetta tonda, a detta dei suoi clienti «fantastica». Ma scopriamo di più grazie al racconto di Marco Masetti (nella foto in alto con il figlio Matteo).
La storia
Tutto ebbe inizio con il bisnonno di Marco, Gioacchino Masetti che andava a fare il pane nelle case di montagna. Poi il nonno Pietro, classe 1902, lavorava a Strada in Casentino (paese di provenienza della famiglia Masetti) presso il forno di Giustino. In tempo di guerra a causa del proprio disaccordo con la classe politica del periodo, Pietro fu costretto ad andarsene via e si trasferì a Campagnano di Roma. Finita la guerra ritornò subito in Casentino ed aprì un forno a Bibbiena nel borgo Martellini. Negli anni ‘60 arrivarono Mario e Bruno che nel ‘62 si trasferirono a Bibbiena stazione e con le mogli Maria Pia e Piera lavorarono lì fino al 1985 per poi ritornare nel centro storico presso il forno di Dante Moraldi, presente fin dai tempi antichi.
L’arrivo di Marco nell’attività di famiglia
Nel ‘85 giunse infine Marco che insieme ai genitori e agli zii lavorò fino al 2004, rilevando il forno. Nel 2007 quando i genitori e gli zii si ritirarono Marco prese un’importante decisione, quella di non fare più grandi forniture; ricostruì tutto il forno per lavorare soltanto nel negozio riproponendo antiche ricette e varie tipologie di pane puntando tutto sulla qualità senza compromessi.
Il forno Masetti oggi e ai tempi del Covid
Oggi Marco produce dolci, paste e pasticceria da forno oltre a 26 tipi di pane. Nonostante le difficoltà di operare nel centro storico con il proliferare dei centri commerciali, l’amore per il proprio paese lo fa impegnare ancora di più proponendo novità. Nel 2020 è entrato poi il figlio Matteo giungendo così a ben cinque generazioni.
«Insieme abbiamo affrontato la terribile pandemia che ha cambiato sia il modo di vendere che i rapporti con i clienti. Abbiamo consegnato il pane a domicilio alle famiglie colpite dal virus nel pieno rispetto delle normative di sicurezza (in questo sia i clienti che il mio personale, che ringrazio per l’attaccamento al panificio, sono stati eccezionali!)».
Il Natale e il futuro
Nel periodo natalizio l’offerta di prodotti e dolci si arricchisce ancora di più. Marco produce i classici pandori, panettoni, panforte, cavallucci e ricciarelli con antiche ricette.
Per il futuro Marco ha già in cantiere nuovi tipi di pane e dolci per soddisfare le nuove esigenze alimentari.
«Non ci fermiamo mai. Il mio cavallo di battaglia nella panificazione è il ‘Pane del Nonno’, lievitato naturalmente per 8 ore, che produco con lo stesso metodo di mio nonno e che ho reintrodotto nel 1987. Realizzo anche le brioche, il pan di ramerino, le ciambelle, le panine e i berlingozzi pasquali con le stesse ricette seguite negli anni ‘60».
E se il pane è da sempre elemento irrinunciabile delle nostre tavole, resta anche la nostra metafora culturale preferita, come lo dimostra la celebre e bellissima citazione tratta dal film “Forrest Gump”. «Da quel giorno siamo sempre insieme Jenny e io, come il pane e il burro».