A Natale andranno in mostra i bambinelli di Santa Maria del Sasso nel ricordo di Suor Maria Petra Giordano all’inizio del processo di beatificazione. Per Bibbiena si tratta di un momento di raccoglimento, di pensiero e di comunione intorno al Santuario di Santa Maria del Sasso e alla vita claustrale che ne è l’anima silenziosa e operosa.
La mostra vuole inoltre portare a conoscenza del mondo qualcosa di sconosciuto e bellissimo realizzato dalle suore domenicane nel loro incedere contemplativo. Al Museo Archeologico, luogo i cui verrà allestita la mostra, verranno esposti per la prima volta nella storia ( trattandosi di un convento di clausura), dodici effigi dei Divini Infanti ovvero i bambinelli. Si tratta di manufatti di terracotta cera o cartapesta realizzati con appositi stampi che derivano dalla cultura del territorio di Lucca e sono una caratteristica delle comunità religiose femminili a partire dal XVII secolo. All’interno della clausura, tra i lavori necessari al sostentamento del convento, le Monache dedicavano parte del tempo alla produzione dei bambinelli sia per le pratiche religiose interne sia per vendere oppure per donare in cambio di offerte. La realizzazione di queste statuette di bambinelli aveva sempre un forte significato simbolico: per esempio la cera che veniva utilizzata era l’avanzo del cero pasquale; i capelli erano quelle che le giovani professe si tagliavano al momento di entrare in convento e rinunciavano al mondo e alla maternità per “tenere in grembo” un Figlio diverso. Oltre i bambinelli le Monache ne confezionavano anche le piccole e preziose vesti e con ricami meravigliosi. Il progetto – curato dagli storici dell’Arte Alessandro Grassi, Michel Scipioni e Fracesco Traversi e l’allestimento da Samuela Ristori– coincide volutamente con l’inizio del processo di beatificazione di Suor Maria Petra Giordano, Monaca di Santa Maria del Sasso che, con le sue consorelle, si occupava del corredo dei bambinelli. Nata a Napoli il 4 luglio 1912, rimarrà nel Santuario di Bibbiena per settantadue intensi anni durante i quali illuminerà la vita di molte consorelle, infondendo a loro, ma anche al mondo esterno, un senso di pace interiore, di comunione con Dio che è testimoniato anche dal continuo pellegrinaggio, dopo la morte, alla sua tomba. Maestra delle novizie, priora del Monastero, membro della Commissione per l’aggiornamento della Costituzione a seguito del vaticano II, la figura di Suor Petra continua, dopo tanti anni dalla morte, ha portare serenità nel cuore di molte persone. Petra è stata e continua ad essere l’anima di una comunità che durante la guerra ha ospitato e sostenuto ben 350 rifugiati dando loro benefici fisici e spirituali. Per questo il Rev.do Fra Francesco Maria Ricci o.p. postulatore legittimamente costituito, il 7 ottobre 2013 ha chiesto per questi motivi di introdurre la causa per la beatificazione e canonizzazione.
Le suore di clausura si stabilirono a Santa Maria nel 1927 provenienti dal convento di San Domenico di Lucca. La particolarità della Mostra sui Bambinelli, oltre che nell’indiscusso valore culturale, storico e artistico – all’inaugurazione interverrà, testimone di questo aspetto, una delle più grandi storiche dell’arte italiane, Mina Gregori – sta nel legame storico tra Bibbiena e la città di Lucca. Gli annali delle suore provenienti dalla sua città, contiene una parte cospicua della storia sacra di Lucca. Un legame molto forte che continua nel tempo tanto che tuttora ogni anno il presepe artistico del Santuario domenicano, e’ realizzato interamente da artisti lucchesi.
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