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venerdì, 8 Novembre 2024

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I manganelli sugli studenti sono sempre e comunque una sconfitta…

I recenti avvenimenti che hanno coinvolto un corteo di studentesse e studenti manifestanti, caricati e manganellati da parte delle forze dell’ordine mentre protestavano pacificamente contro la guerra, spinge le docenti e i docenti dell’IISS Galileo Galilei di Poppi (AR) firmatari di questo documento a una profonda riflessione sul ruolo dell’insegnamento e sulla dilagante indifferenza che sembra diffondersi nella nostra società.

Come educatori ed educatrici, consci del nostro ruolo, della dignità del mestiere di insegnante, dei valori che la scuola ha il dovere di trasmettere quali libertà, democrazia, pace, dignità personale e sociale siamo consapevoli dell’importanza nel trasmettere alle nostre studentesse e ai nostri studenti non solo contenuti disciplinari, ma anche valori fondamentali come il rispetto per i diritti umani, la tolleranza, l’impegno civico, la libertà di espressione.

Tuttavia, ci chiediamo quale sia il senso di tali insegnamenti e se, fuori dalle aule scolastiche, venga riconosciuta l’importanza di questi princìpi in virtù dell’indifferenza e dell’accettazione passiva di atti di violenza e ingiustizia che sembrano diffondersi sempre di più nella nostra società.

Ogni letterato, scienziato, linguista, filosofo, artista, sociologo, storico che quotidianamente affrontiamo nelle nostre discipline prima di essere testimone in un ambito disciplinare è testimone del libero pensiero e della libertà di espressione. Prima di trasmettere ogni contenuto, quindi, educhiamo i giovani ad essere liberi e critici nel pensiero ma, la domanda sorge spontanea: quanto possiamo fare nelle aule se fuori da queste viene negato loro il diritto, sancito  dalla  nostra Costituzione, a manifestare e ad esprimersi liberamente?

In un momento come quello attuale in cui lo studio della Storia dovrebbe essere un monito costante contro i pericoli dell’autoritarismo, ci troviamo di fronte a episodi che ci fanno temere che le conquiste dei diritti fondamentali ottenute con fatica e sacrificio vengano dimenticate.

E’ fondamentale che ogni giovane si senta coinvolto e responsabile nella difesa dei valori democratici e nella lotta contro ogni forma di oppressione, ingiustizia e violenza.

Il diritto alla manifestazione pacifica è uno dei princìpi fondamentali su cui si fonda la nostra democrazia, e la sua tutela è essenziale per garantire uno spazio di libero confronto e di espressione delle proprie opinioni ed è tutelato dall’art. 21 della nostra Costituzione: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Ognuno/a di noi è insegnante, lo Stato ci ha reso tali e in virtù di ciò abbiamo il compito di trasmettere i valori e le norme fondamentali della convivenza civile, nonché i diritti e i doveri dei cittadini all’interno di una società democratica. In ognuno di questi valori emerge una chiara condanna alla violenza e purtroppo, a Pisa e a Firenze, un gruppo di studenti e studentesse l’ha subita da chi, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, avrebbe dovuto ” assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni” . Questi ragazzi e queste ragazze sono gli studenti e le studentesse di tutti noi.

Nel condannare fermamente ogni forma di violenza e l’uso della forza da parte delle autorità contro manifestazioni pacifiche riteniamo sia essenziale che venga invece garantito il diritto alla protesta pacifica senza il timore di repressioni o violenze.

In conclusione, ribadiamo il nostro impegno nell’educare tutti i giovani che incontriamo nel nostro cammino a diventare cittadini consapevoli e attivi, capaci di contribuire positivamente alla costruzione di una società basata sui valori della democrazia, della pace e dei diritti umani. Solo attraverso l’istruzione, l’educazione al pluralismo ideologico, il rispetto reciproco e il buon esempio possiamo sperare di costruire una società in cui la pace, la giustizia e la solidarietà siano realtà per tutti. Citando il Presidente della Repubblica Sandro Pertini: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo” .

Poppi, 27 febbraio 2024

Seguono le firme: Proff. Raffaele Raso, Costanza Brezzi, Daniela De Chirico, Laura Della Bardella, Claudio Bartolucci, Giuseppe Mori, Giulia Gorini, Cinzia Bergamaschi, Scilla Lucci, Marco Massaini, Silvia Farini, Giorgio Follega, Assunta D’Angelo, Daniela Gliozzi, Giovanna Madiai, Simonetta Moraldi, Maria Giannin,i Luana Sandra Dragoni, Lenny Graziani, Gianluca Donati, Agnese Giannini, Sara Chiocciali, Gianlorenzo Baracchi, Carla Barchi, Anna Felice Viggiano, Eleonora Giuliani, Nicola Budroni, Jessica Chirichiello, Romana Gambineri, Marco Camagni, Tosco Irene, Anna Maria Tarallo, Carlo Squillantini, Maria Linda Ghelli, Alessandra Dallari, Anna Bocci, Cristiana Lenti, Lucia Seri, Caterina Zampini, Scipio Scipioni, Enrico Ricci, Sara Genovesi, Luisa Fabbrini, Alessandro Ristori, Gabriele Donnini, Federica Mattei, Ilaria Laurenzi, Elisa Gremoli, Simone Mini, Simona Venturi.

Le docenti e i docenti dell’IISS Galilei sono i firmatari del presente documento in cui esprimono le loro considerazioni in merito ai fatti avvenuti a Pisa e Firenze il 23 febbraio 2024.

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