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venerdì, 19 Aprile 2024

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I Referendum si fanno, anche se fanno male

Bella botta il risultato del Referendum inglese per chi, a prescindere dal pessimo personale politico presente a Bruxelles, pensa che l’Europa sia comunque un bene irrinunciabile e il nostro naturale punto di riferimento per noi che abitiamo in questa parte della Terra.
Ma qui non è del risultato del voto e delle sue conseguenze che vogliamo parlare, ma del fatto che ai cittadini inglesi sia stato permesso di esprimersi su un tema sicuramente importante a prescindere dagli effetti che l’esito della consultazione avrebbe potuto avere.
Come è noto il Primo ministro inglese era contrario all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ma non si è tirato indietro e ha accettato la sfida che gli euro scettici gli avevano lanciato.
Dovrebbe essere sempre così, almeno in Democrazia.
Ma da noi in Italia, in Toscana o in Casentino purtroppo non succede.
Nel nostro Paese il Governo può pesantemente condizionare l’esito del voto, anche solo prevedendo una data impossibile in cui tenere la consultazione.
La Regione invece, come abbiamo più volte ricordato, ha impedito, inventandosi di tutto, ai cittadini di esprimersi, e probabilmente bocciare, la legge che privatizza la sanità toscana.
Dalle nostre parti, per non essere da meno, stiamo assistendo, a Chiusi della Verna, ad una incredibile violazione delle regole democratiche. Infatti, per ben tre volte, il Consiglio comunale non ha discusso una mozione della minoranza che chiedeva un referendum per permettere ai cittadini di esprimersi sulle due diverse proposte di fusione che sono state presentate in Regione e che riguardano il Comune.
Quello che rende ancora più irritante la vicenda è il modo con cui il Sindaco Tellini e la sua maggioranza negano la discussione richiesta. Le prime due volte il Sindaco ha convocato il Consiglio ad orari impossibili e quindi le riunioni sono andate deserte; nell’occasione successiva la discussione della mozione era prevista al terzo punto dell’ordine del giorno, ma dopo il voto sui primi due provvedimenti, affrontati in pochissimo tempo, i consiglieri della maggioranza si sono alzati e hanno abbandonato l’aula rendendo impossibile il proseguimento della seduta.
Anche a Chiusi della Verna, molto probabilmente, i cittadini si esprimerebbero, se fosse permesso, contro le posizioni del Sindaco scegliendo la fusione con Bibbiena e Ortignano Raggiolo, ma come è successo in Gran Bretagna questo non deve essere una ragione per negare il voto.
Stiamo vivendo un periodo non certo facile, e la sistematica violazione dei diritti democratici dei cittadini non è certo un elemento che potrà aiutare a uscire dal pantano in cui siamo finiti.
Mauro Meschini

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