da Giorgio Renzi – Finalmente le cose si chiariscono, a proposito della fusione tra Bibbiena e Ortignano. Man mano che ci si avvicina al nuovo referendum (referendino), si chiariscono anche gli obbiettivi dei promotori della fusione. Io devo ribadire (fino alla noia) la mia posizione. Non ho pregiudiziali ideologiche sulle fusioni dei comuni. Sono altresì convinto della necessità di una maggiore unità istituzionale del Casentino, senza la quale saremo condannati ad una progressiva ulteriore marginalizzazione, che già mi sembra piuttosto avanzata e certificata. Valuto positivamente ogni passo che può aiutare a procedere verso questa unitarietà di vallata.
Mi sono posto il problema se la fusione tra Bibbiena e Ortignano poteva essere, in questa ottica, un fatto positivo. Mi sono risposto che non lo è, per più motivi. Non dà a Bibbiena una forza maggiore, sclerotizza una divisione aumentando i conflitti. Gli ipotizzati finanziamenti (unico argomento a favore, sempre che siano confermati (e non è detto) saranno controbilanciati dalla perdita di altri finanziamenti, tanto più se il nuovo comune pretenderà di andare da solo in contrapposizione a tutto il resto del Casentino ed alla stessa Unione dei Comuni.
E qui veniamo al vero problema. In questi ultimi giorni abbiano assistito ad un progressivo attacco da parte di Bernardini e della sua lista civica alla Unione dei Comuni. Prima è uscito Bernardini attaccandola sulle inefficienze relative alla bonifica. Poi è intervenuta la sua lista con un attacco plateale e sgangherato, con un post su facebook, sostenendo la necessità di votare sì al referendum per la fusione tra Bibbiena e Ortignano per mettere fine al “carrozzone” della Unione dei Comuni. Con un linguaggio da neogrillini, blaterando di attacco al “sistema di potere”, la lista Bernardini mette rende esplicito l’uso strumentale del referendum sulla fusione per un attacco alla Unione dei Comuni e ad ogni progetto condiviso della nostra vallata.
A parte il fatto che la proposta di fusione ci sembra il frutto di un accordo proprio con il “sistema di potere” esistente (non a caso è stato appoggiato dal PD regionale), cosa c’entra la fusione tra Bibbiena e Ortignano con l’Unione dei Comuni? Di per sé niente. Ma ora si svela il vero progetto politico. Rafforzare Bibbiena per contrapporsi al resto del Casentino in una specie di sovranismo da strapaese, che farebbe sorridere se non fosse tragico per la nostra terra.
Non saremo certo noi a difendere l’Unione dei Comuni e le sue inefficienze. Ci meraviglia, caso mai, il silenzio dei suoi esponenti, degli altri sindaci. Bernardini ha una parte notevole di responsabilità su queste inefficienze, per aver sottratto il comune più grande alle sue responsabilità ed al suo ruolo, uscendo da alcuni servizi associati e rimanendo in altri a seconda delle sue miopi convenienze del momento, rendendo così impossibile una gestione razionale e unitaria delle politiche di vallata. E perdendo anche dei finanziamenti.
Ora è tutto chiaro. Bernardini vuol sostituire il carrozzone a nove ruote con il suo calessino a due ruote, ma, come quelle delle prime biciclette di fine 800, con una ruota grandissima ed un rotino di scorta.
Se questo è il sogno “sovranista” di Bernardini, poveri abitanti di Ortignano e povero Casentino. Vorremmo chiedere a quello che resta delle forze politiche, al PD, ai suoi sindaci, ai sostenitori della fusione di Ortignano: condividete questo progetto sciagurato? Volete davvero fare la fusione per fare una nuova battaglia di Campaldino? Pensate davvero che mettendo insieme Ortignano e Bibbiena sarete autarchici rispetto al resto del Casentino? A meno che non vi basti l’aspettativa di qualche nuovo supermercato nella piana di San Piero per sentirvi appagati!
“Il carrozzone va avanti da sé/ con le regine i suoi fanti i suoi re/ ridi buffone….Bella la vita /dicevi tu /è un po’ mignotta e va con tutti…” Quale miglior commento della canzone di Renato Zero?