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venerdì, 19 Aprile 2024

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“Il diritto all’acqua risulta estensione del diritto alla vita”

In merito al post pubblicato ieri dal titolo “Come si spendono i soldi pubblici? Con replica del Sindaco di Poppi”, sono arrivate alcune lettere di risposta che qui pubblichiamo.

Sono una cittadina del comune di Pratovecchio-Stia, e abito nella frazione di Sala da venti anni, da tutta la mia vita praticamente. Dopo aver letto la lettera anonima pubblicata su Casentino 2000, il 10 luglio 2017 mi sono sentita in dovere di fare le “congratulazioni” a questo lettore anonimo di aver sollevato la questione dei soldi pubblici spesi per la mia frazione per garantirle l’acqua pubblica. Lei si è domandato se è giusto ed efficiente spendere 25000 euro per famiglia “solo” per garantire l’acquedotto comunale a questa trentina di famiglie, io le chiedo, e chiedo a tutta la comunità, se è giusto nel 2017 non potersi fare una doccia superiore ai cinque minuti, non avere acqua da dare al bestiame, (visto che oltre alle trenta famiglie a Sala sono presenti anche delle fattorie). Anche il detto lo dice “i panni sporchi si lavano in casa” e invece noi non abbiamo neanche questo privilegio, perché in estate dobbiamo recarci alle lavatrici automatiche per lavare i nostri panni. Forse lei non conosce realmente l’importanza di questo bene, lei apre la cannella, l’acqua scorre si fa le sue due docce al giorno, lava la macchina, innaffia i fiori (noi li innaffiamo con la lavatura dell’insalata), lava il cane a magari lascia anche aperta la cannella, tanto per lei l’acqua c’è. Per noi no. Lei non sa cosa vuol dire fermarsi, dopo uscita del lavoro alla fontanella dei camper per poter riempire tre stagne d’acqua da portare a casa e vergognarsi perché qualcuno avrebbe potuto chiamare i vigili e farmi passare per ladra, quando semplicemente cercavo di procurarmi un bene che mi dovrebbe spettare di diritto; non sa cosa vuol dire finire di lavorare e doversi procurare una cisterna, un rimorchio, un trattore e recarsi a COMPRARE l’acqua per poter riempire il deposito. “Il diritto all’acqua risulta estensione del diritto alla vita” afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La risoluzione ONU del 28/07/2010 dichiara per la prima volta nella storia, il diritto all’acqua come “un diritto umano universale e fondamentale”. L’intervento pubblico non ha niente di “miracoloso” visto che, come vede, è un diritto sancito da leggi. Mi chiedo quindi se il suo intervento sia una sola polemica senza fondamenta o pura cattiveria contro queste trenta famiglie. Vorrei ricordare a tutta la comunità che la frazione di Sala è divisa tra due comuni, quello di Poppi e quello di Pratovecchio-Stia, l’estensione territoriale che ricopre questa frazione non ha nessun tipo di servizio pubblico. Sottolineo anche che noi cittadini di Sala paghiamo le tasse come tutti i contribuenti del Comune, nonostante non usufruiamo della maggior parte dei servizi per cui paghiamo. Da Porrena a Pratovecchio non esiste un servizio dei trasporti pubblico né una fermata del treno, né tanto meno una fermata della Sita e neanche un’illuminazione pubblica. Fino ad ora non esisteva neanche un progetto per la costruzione di un acquedotto pubblico. In tutti questi anni ci siamo arrangiati nel procurarsi l’acqua soprattutto nel periodo estivo. Periodo in cui le sorgenti da cui ci riforniamo si esauriscono. Negli anni abbiamo anche provveduto a costruire dei pozzi privati, ma come lei ben saprà non tutti pozzi portano all’acqua, e così i nostri.  In fine, ricordo a lei e a tutta la comunità che le trenta famiglie pagheranno l’allacciamento all’acquedotto come tutti gli utenti di Nuove Acque.  Invito l’anonimo lettore, a passare il caldo mese di agosto, nella privilegiata Località Sala per passare una bellissima vacanza e rivivere i disagi che poteva, forse, affrontare il suo trisnonno, ma se vuole può venire anche da subito, un letto si trova… L’acqua no! Giulia Giuntini

Mi chiamo Giuntini Valeriano, sono nato a Sala il 21-01-1964 e vi risiedo attualmente. Con la presente vorrei rispondere all’articolo apparso su Casentino2000.it il 10-07-2017, credo siano doverose alcune precisazioni visto che la cosa mi tocca in prima persona. Dopo la siccità del 2003 e la realizzazione di un pozzo che non aveva dato nessun risultato, parlando della nostra situazione con gli altri abitanti di Sala e riscontrando che tutte le nostre sorgenti dopo circa due mesi che non piove entrano in sofferenza, ci costringono ad approvvigionamenti di fortuna. Decidemmo così di chiedere, se possibile, allacciarsi all’acquedotto pubblico. Ci venne risposto che l’acquedotto di Poppi si fermava a Porrena e quello di Pratovecchio all’area artigianale di via Enrico Mattei, da qui l’esigenza di soluzioni diverse. Negli anni sono state vagliate varie possibilità e progetti, il tempo c’è stato, 14 ANNI, è inutile parlare di tutti, non finirei più di scrivere. In origine il Casentino era un lago e tutta Sala si trova sopra le frane che lo hanno ricoperto, QUINDI NON C’è ACQUA, si inizia a ritrovarla all’inizio dei boschi dove un cospicuo banco di pietra calcarea ne consente l’accumulo. Le amministrazioni di Poppi e Pratovecchio Stia nei loro piani triennali da presentare all’ATO, dopo la parentesi Badia Prataglia, inserirono il territorio di Sala come priorità; l’ATO dopo vari studi geologici, fatti da un geologo casentinese, incaricò Nuove Acque di realizzare un progetto con la relativa fattibilità. Ho partecipato a non sò quante riunioni con tutte le amministrazioni che in questi anni si sono succedute e nessuna di queste si è mai domandata se erano soldi spesi “bene”, non si chiedeva un campo di calcio o da tennis, SI CHIEDEVA L’ACQUA, che già hanno i nostri concittadini di Pratovecchio e Poppi, i quali hanno anche i pozzi però con l’acqua. Terrei a precisare che Sala è posta circa a metà strada tra Poppi e Pratovecchio, il suo territorio si estende a monte e a valle della SS 71, e non ha nessun servizio pubblico, provate a domandare come abbiamo fatto a far studiare i nostri ragazzi, se ci scaldiamo con il metano, chi spala di inverno le strade (non sono private) che salgono alle varie abitazioni dalla statale, chi ha provveduto a realizzare gli attuali fondi stradali e chi li mantiene, ripulendo fossette e terreni adiacenti. Sala è sempre stata abbandonata dalle amministrazioni, non c’è nulla di miracoloso, direi doveroso visto che le stesse sono riuscite a far finanziare il progetto all’ATO, NON SONO SOLDI DEI COMUNI. Dopo queste precisazioni vorrei far notare al Sig. Tal de Tali che chi ha ristrutturato le proprie abitazioni a Sala, non ha ricevuto sconti o agevolazioni, quindi perché certi servizi non li dovremmo avere? Forse dovremmo tutti abbandonare le campagne per i paesi? O forse gli enti certi servizi li devono dare anche se per loro non sono un guadagno, altrimenti noi perché paghiamo le tasse? Non voglio più annoiare nessuno con le nostre disgrazie, ma sarei contento di poter essere contattato per telefono dal Sig. Anonimo, ho lasciato il mio cellulare alla redazione del giornale, il confronto è sempre positivo se leale e senza pregiudizi, quando siamo certi dei nostri diritti perché nascondersi nell’anonimato? Non vorrei che tutta questa polemica fosse montata da qualche politico in cerca di poltrone, a noi di Sala non sono mai toccate. Con la presente, certo di poterlo fare ringrazio le amministrazioni di Poppi e Pratovecchio Stia in nome di tutto il popolo di Sala e in particolare Carlo Toni. Valeriano Giuntini

Poco fa ho letto il vostro articolo “come si spendono i soldi pubblici” sono altamente indignata dalla vostra pubblicazione. Pensavo fossi un giornale serio che filtra quello che poi viene pubblicato. Ho telefonato in redazione chiedendo se era possibile conoscere il signore che lo ha scritto, ma mi è stato risposto che non era possibile. Io vorrei sapere come un giornale come il vostro possa dare adito a certe persone, ma non fate nemmeno un po’ di ricerca su cosa uno scrive? Si possono scrivere tutte le cavolate del mondo e voi non fate nemmeno un minimo sforzo per accertarvi che sia verità, sono molto delusa . Pensare che qualche anno fa c’era balenata l’idea di scrivere al vostro giornale affinchè si muovessero un po’ le ACQUE(sempre in tema). Ho spiegato la nostra situazione e quanto l’acqua fosse per noi importante, mi ha dato ragione e mi ha detto di replicare tramite giornale. Io vorrei tanto conoscere l’autore, fargli toccare con mano cosa vuol dire essere senza acqua nel 2017.Andiamo su Marte a cercarla ma per noi di Sala è uno spreco di soldi pubblici, che me lo venga a dire in faccia, lo porto con me a lavare mutande e tovaglie alla lavanderia a gettoni , lo porto con me in bagno ,si tira l’acqua solo per la grossa sennò uno spruzzo di varichina e via , lo porto con me a prendere l’acqua con le stagne da 25 lt alle fontanelle pubbliche, lo porto con me a lavare i piatti con un gocciolino di acqua ,lavastoviglie a riposo perché consuma troppo, e poi con il risciacquo annaffiare i pochi fiori rimasti. Ma io non ho ammazzato nessuno, non credo di meritarmi tutto ciò, pago le tasse sono una cittadina come tante che lavora ,ho una famiglia e una casa e devo sentire dire che i soldi che servono per portarmi l’acqua sono uno spreco, ma siamo proprio fuori, sono questi gli sprechi? Caro anonimo il tuo articolo l’ho preso come un’offesa personale, perché non avrei diritto all’acqua pubblica? Dimmi un solo motivo valido. Sono anni che lottiamo, si lottiamo è la parola giusta, contro muri su muri per avere solo un nostro diritto e tu in poche parole butti fango su in diritto sacrosanto, dove volevi fossero spesi questi soldi? Dacci un consiglio, le vorrei ancora dire ,in caso le fosse sfuggito,che l’acquedotto non servirà solo le famiglie ma anche attività agricole e una fabbrica con numerosi dipendenti Un’altra cosa signor anonimo io è 22 anni che abito a Sala questo problema dell’acqua c’è sempre stato, ho allevato due figli con il terrore dello spreco dell’acqua, mio babbo diventato vedovo è venuto da me e l’ho assillato con l’acqua, aveva 90 anni con tantissimi problemi fisici, e faceva pipì solo con l’acqua del bidet aperta e io lo tartassavo che non la doveva aprire (me ne pento tanto), ma non ci siamo mai pianti addosso ci siamo sempre tirati su le maniche. La sera tornato dal lavoro, se il deposito era vuoto mio marito andava a comprare l’acqua con una cisterna montata sul camion, abbiamo pure speso dei soldi per fare un pozzo, ma sfortunatamente , come la sorgente, d’estate si asciuga, ci siamo sempre dati da fare e lei ci viene a dire che sono soldi sprecati che dobbiamo continuare ad arrangiarci come abbiamo fatto fino adesso, ma si arrangi lei, se non ha nulla da fare invece di scrivere cavolate vada a fare beneficenza. M. Antonietta Braconi

 

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