di Mauro Meschini – È probabilmente il professionista più importante per molti, colui che può aiutare a tutelare il bene che, soprattutto nei momenti in cui sopraggiunge una malattia, ci accorgiamo essere fondamentale: la salute. La sua presenza rassicurante accompagna la vita delle famiglie e il fatto che ci sia, e che sia lui e lui solo, rende ancora più tranquilli e sicuri. Ecco forse perché il momento in cui, per ragioni di età del nostro medico, si deve necessariamente affidare la salute ad altri crea probabilmente un po’ di ansia e spinge a cercare con attenzione il sostituto. Qui in Casentino, in questi casi, la cosa può essere ancora più complicata dal fatto che la frammentazione dei centri abitati e dei comuni, spinge necessariamente a considerare anche un altro aspetto non secondario: dove il medico esercita.
Proprio questo particolare non trascurabile sta creando in questo periodo, dopo il pensionamento di un medico, più di qualche malumore a Castel San Niccolò e Montemignaio. Il problema nasce dai criteri che vengono presi in considerazione per determinare il numero dei medici necessari in base alla popolazione. Questo numero, ormai dai diversi anni, non è più riferito ai confini comunali, ma ad un territorio più vasto nel quale è sufficiente che vengano mantenute le proporzioni richieste. Quindi anche se un medico di Castel San Niccolò va in pensione non è detto che un altro lo sostituisca se, nel territorio di riferimento che è molto più vasto, comunque la proporzione tra medici e abitanti rimane al di sotto dei parametri. Quindi armati di pazienza da Castel san Niccolò, come da qualsiasi altro comune, non rimane altro che prendere la macchina, se possiamo guidare, e andare nella frazione o nel comune vicino a cercare il servizio che fino a quel momento avevamo trovato vicino a casa.
Il tutto non sembra abbia gran senso, anche se per gli addetti ai lavori è più che normale. È stato durante il Consiglio comunale aperto, che ieri si è tenuto a Strada in Casentino anche su questo argomento, che è stato spiegato come questa situazione, visto il rispetto dei parametri sul territorio, non era considerata dal sindacato dei medici una emergenza e che quindi nessuna decisione particolare e in tempi brevi sarebbe stata presa. Così i tempi per la pubblicazione delle graduatorie si allungano e si ipotizza di poter avere un nuovo medico a Castel San Niccolò forse tra un anno.
Ma si può considerare “normale” questa situazione in un territorio come il Casentino? Mantenere parametri che prevedono anche 1400-1500 assistiti per medico ha senso, oppure sarebbe opportuno diminuire questo numero così da avere una maggiore presenza di medici con benefici anche per l’occupazione?
Quello che può consolare, se così si può dire, è che comunque, visto l’età media dei medici in servizio, nell’arco di 4 o 5 anni si prevede un turn over massiccio dalle nostre parti e quindi, anche a Castel San Niccolò, e a Bibbiena dove è previsto a breve un altro pensionamento, si potrà avere di nuovo un medico “alla porta di casa”.
Nel frattempo tanta pazienza e molti viaggi in auto, per chi può, con i comuni che, evidentemente, non hanno la necessaria forza per rapportarsi alla pari con la ASL e le categorie mediche, visto anche le altre scelte che da tempo sono imposte per la sanità in Casentino.
A proposito di questo, sempre il futuro sembra comunque che porterà profondi cambiamenti anche e proprio per i medici di famiglia. Si punterà sempre di più ad avere luoghi, Case della Salute e strutture più decentrate come le Botteghe della Salute, in cui saranno concentrati alcuni servizi e saranno presenti più medici, anche specialisti. Qui si potrà non trovare sempre il proprio medico, ma comunque avere una risposta.
Sarà un bene? Sarà un male? Probabilmente per avere una ricetta o una qualsiasi altra indicazione per necessità lievi questa è una soluzione positiva, e già viene da tempo sperimentata in alcune realtà. Ma il rischio di fare scelte che portino a perdere o mettere in discussione il contatto diretto e il legame proprio e specifico che da sempre caratterizza la figura del medico di famiglia è da tenere in considerazione.
Senza le dovute cautele, e considerato le terminologie che si utilizzano, anche nella cura della salute si potrebbe passare dal servizio personalizzato, proprio del negozio di vicinato, alla spesa self service dei centri commerciali.
Una prospettiva che può affascinare, ma anche quando andiamo a fare la spesa ci accorgiamo che non sempre le vetrine più illuminate sono quelle dei negozi migliori.