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venerdì, 13 Dicembre 2024

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Il treno del Casentino, come sarà?

di Mauro Meschini – Il mese scorso eravamo tornati a parlare della nostra ferrovia, quella che permette ogni giorno a tanti pendolari di spostarsi per e da Arezzo evitando di avventurarsi sulla SR71. Nell’articolo abbiamo evidenziato alcune criticità che sembrano essere presenti e relative al materiale rotabile utilizzato, all’organizzazione del trasporto dei passeggeri che vede intrecci non proprio efficaci tra bus e treno, sull’entrata in funzione del nuovo sistema di sicurezza sulla linea da alcuni anni in via di realizzazione, ma ancora di più sull’ormai da tempo previsto trasferimento di gestione da LFI a RFI.

Ci sembravano e ci sembrano argomenti che dovrebbero essere al centro dell’attenzione per questo abbiamo pensato di continuare a tenere alta l’attenzione sul tema coinvolgendo anche Maurizio Seri, presidente di LFI, al quale abbiamo chiesto se poteva fornire ulteriori informazioni sui vari argomenti che avevamo evidenziato.

Sembra che siano in vista cambiamenti per la gestione della ferrovia Stia-Sinalunga che vedrebbero un passaggio tra LFI e RFI. È davvero così? «In Verità è dal 2016, Dlgs. 112, che una legge nazionale prevede il passaggio al gestore unico nazionale di tutte le infrastrutture ferroviarie. In questo specifico caso, la linea di proprietà regionale gestita da LFI sarebbe una tra le ultime se non addirittura l’ultima ad essere trasferita a RFI».

Quali sono i tempi previsti e le modalità che saranno eventualmente seguite per realizzare questo passaggio? «Sui tempi credo che siano necessari almeno 24/36 mesi da oggi. Il passaggio sarà caratterizzato da un contratto che regione Toscana sottoscriverà con RFI sostituendo quello con LFI scaduto nel 2020 e tuttora in proroga».

Concretamente cosa significherà questo per i viaggiatori? Una situazione simile alcuni anni fa ha provocato in Umbria l’interruzione del servizio ferroviario per la necessità di adeguare linee e organizzazione alla nuova gestione, c’è il rischio che questo accada anche in Casentino e in Toscana? «La situazione Toscana è molto diversa rispetto a quella Umbria. Da noi la linea è gestita già sulle specifiche di Ansfisa (agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria e stradale). Penso quindi che non ci dovrebbero essere particolari disagi per i nostri utenti».

Ci saranno novità nell’organizzazione del trasporto ferroviario? Potremo vedere presto entrare in servizio il nuovo sistema di sicurezza e risolti i limiti dovuti alla sostituzione di alcune corse con l’autobus, fatto che sembra con la nuova gestione del trasporto regionale su gomma di Autolinee Toscane possa portare ulteriori difficoltà? «L’entrata in servizio del nuovo sistema di sicurezza (ERTMS), è vincolato a molte variabili, spesso esterne. Per quanto riguarda i servizi sostitutivi autobus dallo scorso 11 dicembre sono gestiti direttamente tra Autolinee Toscane e Regione Toscana».

Quale sarà il futuro di LFI? Tra le motivazioni di questa scelta possono essere indicate anche le spinte al disimpegno all’interno della società della Provincia di Arezzo e forse anche delle amministrazioni di alcuni comuni? «Il futuro di LFI lo decideranno i soci pubblici e privati. Il mandato di questo Cda scadrà con l’approvazione del prossimo bilancio e personalmente ci tengo a ringraziare i soci e tutto il personale dipendente del Gruppo LFI per la eccellente esperienza che ho potuto effettuare in 9 anni importanti, di grandi investimenti e con risultati che, nonostante pandemia e crisi generale, sono sempre stati superiori alla media di settore. Per quanto riguarda la vertenza con la Provincia di Arezzo, ricordo che LFI ha vinto in appello la causa. Nessun comune ha manifestato la volontà di disimpegnarsi dalla società almeno durante la mia Presidenza».

Insomma ci saranno dei cambiamenti nella gestione del servizio ferroviario, ma da quello che abbiamo saputo non ci sono sufficienti elementi per capire cosa questo realmente comporterà, continuiamo a essere convinti che il servizio ferroviario sia una risorsa per il Casentino e ci auguriamo quindi che l’evoluzione della sua organizzazione sia orientata ad un suo potenziamento e miglioramento in modo da rispondere sempre di più alle necessità dei cittadini casentinesi.

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