Antonio Ingroia lo dice chiaramente: la proposta che ha formulato insieme a Franco La Torre, il figlio dell’esponente del PCI siciliano ucciso dalla mafia nel 1982, è stata praticamente ignorata e non ha ricevuto commenti dalle altre forze politiche. Ma in un momento in cui il Paese è alla disperata ricerca di risorse sarebbe una proposta da considerare attentamente. In pratica si tratta di estendere agli evasori fiscali e a chi è coinvolto in casi di corruzione la legislazione antimafia che prevede il sequestro e la confisca dei beni. Ogni anno l’economia mafiosa, l’evasione fiscale e la corruzione rubano ai cittadini italiani più di 300 miliardi di euro, pensate quanto sarebbe utile recuperare, anche solo in parte, questi soldi. La proposta di Rivoluzione Civile prevede la nascita di un’Agenzia nazionale per il recupero dei patrimoni in cui dovrebbero operare insieme magistrati, guardia di finanza e agenzia delle entrate. Una proposta semplice che fa tesoro delle norme antimafia che in tanti casi hanno dato attimi risultati e che per questo adesso si vorrebbero estendere.
Naturalmente molte altre risorse si potrebbero recuperare dalla riduzione delle spese militari e dalla rinuncia all’acquisto degli F35, oppure imponendo una patrimoniale sui redditi più alti, o ancora facendo pagare l’IMU agli immobili della Chiesa adibiti ad attività commerciali oppure alle fondazioni bancarie, eliminandola contemporaneamente per le prime case.
Queste alcune delle proposte concrete illustrate da Antonio Ingroia, candidato alla presidenza del consiglio di Rivoluzione Civile, durante l’incontro che si è svolto ad Arezzo, prima tappa del tour toscano che lo ha portato anche a Siena, Livorno e Firenze.
L’incontro era stato aperto dai rappresentanti di Libera e del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo, a seguire hanno preso la parola Flavio Lotti, capolista di Rivoluzione Civile in Toscana e presidente della Tavola della Pace, e Vladimiro Giacchè, responsabile economico della Lista.
Forte eco hanno avuto negli interventi i tanti scandali di cui si sta parlando nelle ultime settimane. In particolare quello Finmeccanica, che ha portato proprio la scorsa notte all’arresto di Giuseppe Orsi, amministratore delegato di unoa delle aziende italiane che dovrebbe essere “uno dei nostri fiori all’occhiello”.
Per Ingroia quello che sta accadendo è la naturale conseguenza di una crisi di etica e valori che ha portato la politica ad essere succube dei poteri economici. Una politica che, o non ha le mani pulite, come nel caso di Berlusconi, o ha le mani legate, come nel caso di Monti, che non ha fatto altro che attuare decisioni prese altrove. Tra queste il fiscal compact rappresenta l’ultima forte bastonata sulla testa degli italiani, una decisione con cui si intende ancora seguire la politica del rigore e dei sacrifici, mentre proprio molti economisti sottolineano come queste scelte siano assolutamente sbagliate.
Per questo Rivoluzione Civile chiederà una rinegoziazione del fiscal compact e sosterrà decisioni che mirano allo sviluppo e alla tutela del lavoro.
Ingroia ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza del voto, voto che deve essere dato con coscienza in modo che sia utile per i cittadini e non per chi negli ultimi anni ha portato l’Italia alla rovina.
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