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Interrogazione al Ministro sul futuro dello sport

da Forza Italia, dichiarazioni dei Parlamentari di Forza Italia, Stefano Mugnai, Maurizio D’Ettore, Erica Mazzetti ed Elisabetta Ripani

“La crisi da Covid-19 ha colpito moltissimi settori del nostro Paese, uno di quelli che in questi giorni sta chiedendo maggiormente aiuto è lo Sport. Un mondo enormemente vasto che ha bisogno di risposte chiare ed immediate. Per questo abbiamo pensato di presentare una apposita interrogazione al Ministro Spadafora per riuscire ad ottenere una serie di risultati importanti per la vita di questa realtà . Sport e salute d’altronde vanno sempre di pari passo, oggi a maggior ragione.”

“Secondo le stime del Coni, lo sport in Italia vale 1,7 per cento del Pil, vale a dire 30 miliardi di euro: un valore che raddoppia a 60 miliardi se si considera anche l’indotto. Nel complesso, sono 20 milioni gli italiani che praticano attività sportive con più o meno impegno rileva l’Istat , mentre i tesserati fra Coni ed enti di promozione sono almeno 12 milioni. Come mostrano i dati di Pasbem (associazione di Confcommercio professioni) , dopo solo due settimane dall’ inizio dell’ emergenza l’ industria dello sport ha subito un calo di attività del 24% a livello nazionale, rispetto ai giorni prima della crisi: una perdita di valore di 7 miliardi di euro, che al 7 aprile 2020 è cresciuta raggiungendo il 35%.”
“Si contano inoltre già 100 mila associazioni dilettantistiche sparse sul territorio nazionale che lamentano una forte crisi provocata dal fatto che 12 milioni di tesserati non praticano più attività sportiva come prima dell’esplosione della pandemia. Una perdita significativa per il settore, soprattutto se consideriamo che nel 2019, le prenotazioni di corsi e lezioni per i mesi di febbraio e marzo hanno pesato sul totale dell’ anno per il 15 per cento. Cosi un milione di persone, quasi tutti precari, sono rimasti da un giorno all’altro senza reddito.”

“Il sacrificio delle famiglie e dei praticanti attività sportive ci sarà sempre, ma con un aiuto fattivo e presente dello Stato si potrà risolvere prontamente ed in maniera più agevole la problematica Sport al tempo del Covid-19. Per rispondere a queste esigenze con la nostra interrogazione abbiamo chiesto al Governo se intende : reintrodurre lo strumento dei Voucher per i lavoratori del settore Sport; aumentare le risorse destinate per i collaboratori sportivi; proporre un Fondo da 200 milioni per associazioni e società sportive dilettantistiche, duramente colpite da emergenza Covid-19; pensare alla riduzione Iva sui prodotti ed attrezzature che servono per lo svolgimento delle varie attività dal 22% al 4%; pensare alla detraibilità degli importi in parte o totalmente, delle quote di iscrizione alle associazioni; ed infine concedere la totalità delle detrazioni per le visite mediche ed analisi necessarie per l’iscrizione alle associazioni sportive. Lo sport ha fatto tanto per noi sin dall’adolescenza, adesso è il giunto il momento per ognuno di noi di “ringraziare” lo Sport dandogli la dovuta attenzione ed i proporzionati aiuti eeconomici”.

Roma, 06 maggio 2020

Interrogazione

Al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport

Premesso che

Come annunciato dalla Associazione Pasbem (un’associazione di Confcommercio professioni), lo sport può e deve ripartire e lo deve fare con lo slancio e la passione che ognuno di noi ha nel cuore e con l’assoluta certezza unanime che senza lo sport è impossibile vivere. Ci sono mille aspetti importanti della nostra vita e fra questi ci sono le emozioni, le soddisfazioni, l’adrenalina che dà lo sport.

Come affermato dal Codacons, “mentre gli sportivi si adeguano alle nuove condizioni, palestre e piscine devono fare i conti con i mancati guadagni, attuali e potenziali. Un report dell’Ufficio studi di Confcommercio fa una stima del calo dei consumi complessivo per il 2020 determinato dalle misure di contenimento del covid-19 nell’ ipotesi di una riapertura dell’Italia a inizio ottobre. Tra i settori più colpiti c’è anche quello della cultura e del tempo libero: il dato aggregato negativo, che oltre alle attività culturali comprende anche la spesa per corsi e abbonamenti nei centri sportivi di vario tipo, è di una minore spesa delle famiglie pari a 8,2 miliardi di euro.”

Secondo le stime del Coni, lo sport in Italia vale 1,7 per cento del Pil, vale a dire 30 miliardi di euro: un valore che raddoppia a 60 miliardi se si considera anche l’indotto. Nel complesso, sono 20 milioni gli italiani che praticano attività sportive con più o meno impegno rileva l’Istat , mentre i tesserati fra Coni ed enti di promozione sono almeno 12 milioni. Come mostrano i dati di Pasbem, dopo solo due settimane dall’ inizio dell’ emergenza l’ industria dello sport ha subìto un calo di attività del 24% a livello nazionale, rispetto ai giorni prima della crisi: una perdita di valore di 7 miliardi di euro, che al 7 aprile 2020 è cresciuta raggiungendo il 35%.

Si contano già 100 mila associazioni dilettantistiche sparse sul territorio nazionale che lamentano una forte crisi provocata dal fatto che 12 milioni di tesserati non praticano più attività sportiva come prima dell’esplosione della pandemia. Una perdita significativa per il settore, soprattutto se consideriamo che nel 2019, le prenotazioni di corsi e lezioni per i mesi di febbraio e marzo hanno pesato sul totale dell’ anno per il 15 per cento. Cosi un milione di persone, quasi tutti precari, sono rimasti da un giorno all’ altro senza reddito.

Lo sport fa accrescere l’autostima, migliora la condizione di salute di chi lo pratica ma porta anche a spendere molti soldi per le proprie passioni, che possa essere una nuova racchetta da tennis o che siano un paio di sci oppure delle scarpette da calcio. Tutti i praticanti creano così un indotto a favore dei rivenditori di materiali tecnici, di movimento di indotto economico generale e diffuso.

In questi giorni la quarantena da Covid-19 sta creando disagi psicofisici per le persone che sono chiuse in casa. La stampa in questi giorni annunciava “lunghe giornate in casa, alle prese con ore da riempire e ricette da provare. Così il 40% dei connazionali per il lockdown ha accumulato chili in più, la maggioranza fa meno attività fisica e il 30% dorme peggio.”

Le società sportive si occupano della crescita morale, fisica ed umana dei nostri figli che a cominciare dalle squadre dei cuccioli fino alle prime categorie, crescono accudiscono e formano dal punto di vista sportivo i ragazzi e le ragazze oltre che a mantenere in forma i genitori ed i nonni in taluni casi fortunati.

Il sacrificio delle famiglie e dei praticanti attività sportive ci sarà sempre, ma con un aiuto fattivo e presente dello Stato dal punto fiscale si potrà risolvere prontamente ed in maniera più agevole la problematica Sport al tempo del Covid-19.

Si chiede di sapere:

se il Governo intende reintrodurre lo strumento dei Voucher per i lavoratori del settore Sport
se il Governo pensa di aumentare le risorse destinate per i collaboratori sportivi
se il Governo intende proporre un Fondo da 200 milioni per associazioni e società sportive dilettantistiche, duramente colpite da emergenza Covid-19
se il Governo intende pensare alla riduzione iva sui prodotti ed attrezzature che servono per lo svolgimento delle varie attività dal 22% al 4%
se il Governo ritiene utile pensare alla detraibilità degli importi in parte o totalmente, delle quote di iscrizione alle associazioni
se il Governo valuta di concedere la totalità delle detrazioni per le visite mediche ed analisi necessarie per l’iscrizione alle associazioni sportive

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