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venerdì, 19 Aprile 2024

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La macelleria sanitaria in Toscana…

Alcune info sulla sanità della Toscana, quella “ultima versione”, con la Giunta del Sig. Rossi che: Ha deciso di tagliare oltre 2.000 posti letto ospedalieri (3,15/1000 abitanti), mentre la spending review nazionale ne imponeva solo 1.500 (3,7/1000 abitanti). Vale a dire 500 posti letto eliminati in più del previsto;
Vuole riorganizzare la sanità regionale con la cacciata dal sistema pubblico del 10% del personale – circa 5 mila dipendenti tra medici, infermieri, assistenti e personale tecnico – in una situazione di cronica carenza di personale;
Fa pagare ogni cittadino toscano – per ticket, pro capite – 60,60 euro. La nostra regione si classifica seconda dopo il Veneto. Di queste 60,60 euro, 16,20 sono per i farmaci e ben 44,40 per le prestazioni sanitarie (visite specialistiche, esami diagnostici). Siamo i primi in assoluto in italia per i ticket sulle prestazioni sanitarie.
Fa aspettare tantissimo tempo per le liste di attesa. Solo alcuni esempi: ASL6 Livorno, attesa media per una mammografia 367 giorni; ASL9 Grosseto, per una risonanza magnetica al cranio e cervicale si attende 266 giorni; ASL1 apuana, un’ecografia alla mammella si fa in 179 giorni; ASL7 senese, per una risonanza al femore si aspettano 171 giorni; ASL11 Empoli, una risonanza magnetica senza mezzo di contrasto si fa in 143 giorni;
Fa attendere molto anche per essere ricoverati: in Toscana sono necessari 40 giorni di attesa per essere ricoverati per un tumore al seno, a fronte di un dato nazionale pari a 24 giorni; per un tumore alla prostata 47; 36 per un’angioplastica; 27 per un tumore al polmone; 28 per un tumore all’utero.
Fa diventare la Toscana fanalino di coda – secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute – sui tempi di attesa in regime di ricovero ordinario e day hospital;
In conclusione, la Toscana – ormai “Infelix” – è una tra le regioni con i ticket più alti e le liste di attesa piu’ lunghe. Tutto questo mentre gran parte della specialistica e della diagnostica viene data in mano al privato e al terzo settore…mentre si ridimensionano ferocemente i piccoli presidi ospedalieri territoriali, tagliando loro posti letto e non garantendo neanche più – nella sostanza – i pronto soccorso…mentre si chiudono distretti e presidi territoriali, costringendo le persone spesso a fare i salti mortali per garantirsi le cure sanitarie.

Fausto Tenti (Segretario Provinciale PRC Arezzo)

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