La magia che ci unisce

di Melissa Frulloni – Una notizia, improvvisa e ingiusta, attraversa le nostre case e le nostre vite con il peso di qualcosa che non dovrebbe mai accadere. In quei momenti una comunità scopre, spesso suo malgrado, di essere molto più legata di quanto pensasse. È quello che è successo qui, nelle nostre strade, nei paesi del Casentino, nelle nostre famiglie. Un dolore sordo, quello che non ti fa dormire la notte, quello che brucia lo stomaco. Un dolore collettivo ci ha attraversati, ricordandoci quanto fragile sia tutto ciò che amiamo o diamo per scontato.

Allo stesso tempo quel dolore tremendo ci ha mostrato la parte più bella di noi: la capacità di stringerci, di sostenerci, di esserci gli uni per gli altri senza bisogno di grandi gesti… Una telefonata, un abbraccio, semplicemente esserci davvero come si fa nelle comunità vere. Ci siamo sgretolati, le parole sono mancate e l’ordine naturale delle cose è stato sovvertito… È stata un’apocalisse in Casentino.

Eppure, in mezzo allo smarrimento, al buio, al nulla più assoluto, qualcosa si è acceso. Un senso di appartenenza, di responsabilità, di cura. La consapevolezza che, anche nella sofferenza più dura, possiamo ancora riconoscerci come persone che condividono qualcosa. Poi arriva dicembre e con lui la sua luce particolare.

Lo Spirito del Natale non cancella ciò che è successo, non colma i vuoti, non risolve il dolore. Ma può unirci, ancora una volta. Può diventare un abbraccio lungo un’intera vallata, un invito a non dimenticare che la speranza esiste, resta, anche quando sembra lontana, anche quando sembra persa per sempre.

Forse questo è il compito della nostra comunità: custodire la memoria, trasformare la sofferenza in attenzione, la fragilità in protezione, le lacrime in un impegno verso la vita. E l’idea di farlo insieme, affievolisce, anche se di poco, il dolore. Questo numero di dicembre nasce con questo spirito. Con il desiderio di raccogliere ciò che abbiamo vissuto e trasformarlo in qualcosa che sappia di futuro. E

vitare il dolore è impossibile, imparare ad affrontarlo è necessario e farlo come una comunità che si sostiene, che ritrova la luce persino nei giorni più bui dell’anno, è la bellezza e l’augurio per questo mese.

Proviamo a far sì che questo Natale ci sorprenda. Lasciamoci raggiungere dal calore delle cose semplici, dalle porte che si aprono, dai sorrisi che tornano, dalle piccole gentilezze che cambiano il passo delle nostre giornate.

Che dicembre porti questa luce e che questa continui ad accompagnarci anche oltre le feste, con la speranza di cui abbiamo davvero bisogno.