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giovedì, 18 Aprile 2024

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«La Testa di Fauno sottratta torni nel Castello di Poppi»

“Sono diverse le opere che sono uscite, per svariati motivi (furti, bottini di guerra, scavi illeciti) dai confini nazionali in varie epoche e che l’Italia vorrebbe far rientrare. Sono molti i tesori d’arte della Toscana ancora all’estero e tra questi la Testa di fauno attribuita a Michelangelo Buonarroti, trafugata dai militari nazisti della 305° divisione di fanteria dal Castello di Poppi dei conti Guidi nel 1944 e che si può considerare il simbolo delle opere ancora “prigioniere di guerra”. Nei giorni scorsi il direttore degli Uffizi Schmidt ha lanciato un accorato appello perché l’opera faccia ritorno in Italia e ne ha fatto esporre una riproduzione fotografica in bianco e nero a corredo della quale sono stati posti dei cartelli con la scritta “rubato” in tre lingue (italiano, inglese e tedesco) e con una didascalia esplicativa che ricorda come a sottrarla alla sua naturale postazione furono i soldati della Wehrmacht” spiega il consigliere regionale Marco Casucci (Lega).

Con una mozione chiedo al Presidente della Giunta regionale di unirsi alle richieste di intervento presso il Governo della Germania perché si accelerino le procedure per la restituzione delle opere citate. E chiedo di rappresentare al Consiglio dei Ministri la necessità di chiarire il quadro normativo sul destino delle opere d’arte frutto di bottini di guerra dal momento che l’aula di Strasburgo ha votato, nel ’93, a favore di una direttiva che mira ad aiutare i paesi UE ad organizzare la restituzione dei beni culturali asportati illegalmente dal loro paese d’origine a partire dal 1/1/1993 e che si trovano attualmente in un altro stato membro mentre sarebbe opportuno che tale limite temporale fosse abolito” annuncia il consigliere regionale Marco Casucci (Lega).

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