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giovedì, 28 Marzo 2024

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L’Alunna che supera la Maestra

Appassionata di Racconto Fantasy, Angela Paggetti ha deciso di partecipare con lo scritto “L’Unione dei 4 Elementi” al Premio Letterario Internazionale “Speciale Infanzia 2022” (Associazione M.A.R.E.L. con sede a Roma). E a soli 12 anni lo ha vinto… Incuriositi dalla giovane età e dal titolo del suo racconto, abbiamo deciso di incontrarla per conoscerla meglio da vicino.

Angela, ci puoi dire come hai pensato di partecipare ad un Premio Letterario Internazionale e chi o cosa ti ha ispirata per il tuo scritto?
«Certo! Fin da quando ero piccola ho sempre avuto l’idea di diventare una scrittrice. A 5 anni avevo già iniziato a scrivere un libretto sulla storia di un ragno che faceva amicizia con un bambino. Poi, da più grande, ad 11 anni, ho riguardato gli appunti di questo scritto e mi è venuta la voglia di scrivere un romanzo che parlasse di un’avventura fantasy con protagoniste me e la mia migliore amica. Ho sempre letto tantissimi libri e ho iniziato a scrivere diversi racconti. A scuola mi avevano dato il compito di fare una storia breve su un bambino che andava ad imparare la danza della pioggia, ma riusciva a far nevicare in pieno deserto. Questo racconto ha ispirato mio babbo, Massimiliano Paggetti, a scrivere il suo libro “Sunny”, che parla di un bambino che va ad imparare a fare la danza della pioggia. Di conseguenza, essendo lui uno scrittore, ha ispirato me a scrivere qualcosa da pubblicare, in quanto l’ispirazione di scrivere mi era calata. Per cominciare a scrivere una nuova storia ho incontrato, durante la mia “educazione parentale”, Simona Cipriani. Simona mi insegna alcune materie, è scrittrice, ha vinto 4 Concorsi Letterari ed è proprio lei che mi ha stimolata a provare a partecipare al Premio Letterario Internazionale. Durante una lezione mi ha letto le sue “Le Divin Novelle” sui 4 Elementi della Natura e questo ha riacceso in me ancora di più la voglia di scrivere. Visto che leggo molto, ho letto un “sacco” di libri, ma i miei 3 preferiti sono: “Fairy Oak” di Elisabetta Gnone, un racconto che parla di due gemelle opposte, “Lo Hobbit” e “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien, libri che mi hanno aiutato nell’ambientazione del racconto con creature fantastiche, elfi, nani e tanti altri personaggi. I 5 libri, di cui ho parlato, mi hanno ispirato ad elaborare un romanzo fantasy. Il 4° capitolo di questo racconto l’ho utilizzato per il concorso letterario, essendo buffo, divertente e profondo».

Ci vuoi parlare più in dettaglio del tuo scritto “L’Unione dei 4 Elementi”?
«Ho scritto questo racconto come esercitazione di grammatica italiana per i gradi dell’aggettivo e la stesura di un testo fantasy. Parla di 4 ragazzi, Astral, Selene, Ester e Jonata, che si incontrano per un motivo che cambierà il loro mondo. Ognuno di loro riceve una pietra, ogni pietra rappresenta un Elemento della Natura. Queste pietre, essendo magiche, possono fare del Bene, ma in mano agli Orchi e al loro padrone, possono portare distruzione. I 4 protagonisti devono partire per conoscere i 4 Regni: questo viaggio è l’inizio del Viaggio dentro sé stessi!».

Hai partecipato anche ad altri eventi letterari?
«Sì, ho partecipato al progetto “Dalla Carta all’Albero”. Si tratta di una raccolta di 31 racconti, ed uno è proprio il mio! Racconti scritti da bambine e bambini per poter esprimere ciò che hanno provato in questi anni di isolamento e paure causate dalla pandemia Covid-19. Il ricavato dalla vendita del libro serve per aiutare alcune famiglie rimaste senza lavoro a causa del Covid e del lockdown».

Quali i progetti futuri?
«Ho intenzione di pubblicare il mio racconto fantasy che sto scrivendo e magari farci una trilogia e di riprendere in mano il vecchio romanzo che per ora ho lasciato e nel caso pubblicarlo».

Cosa vorresti dire ai tuoi coetanei?
«Tramite i miei futuri libri vorrei cercare di aprire le menti dei miei coetanei in modo che leggano di più e che scrivano con più piacere. Così potrebbero smettere di giocare ore ed ore con i videogame e staccarsi dal computer e dal cellulare!» Simona Cipriani

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