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domenica, 19 Gennaio 2025

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L’araba fenice di San Piero in Frassino

di Melissa Frulloni – È proprio vero, gli occhi si abituano a tutto e quando siamo circondati dal “brutto” (così come dal “bello”) dopo un po’ il nostro sguardo diventa quasi cieco e la mente, ormai assuefatta a quella vista non ci fa più percepire quello che abbiamo davanti al nostro naso.
Lo sanno bene gli abitanti di Ortignano Raggiolo e tutti quelli che per qualche motivo percorrono spesso la strada che porta al paese. L’ecomostro di Ortignano Raggiolo infatti, è sotto gli occhi di tutti ormai da troppo tempo e gli occhi di tutti si sono abituati alla sua presenza e alla sua ingombrante bruttezza, tanto da non farci neppure più caso e da considerarlo quasi come parte integrante del paesaggio circostante.
Per fortuna però da novembre qualcosa è cambiato e grazie al volere di un imprenditore casentinese quell’ecomostro sta per essere abbattuto per sempre e il paesaggio sta per essere restituito ai suoi abitanti bello come lo era un tempo (e forse anche di più!).
Ci incontriamo con Maggi Mariano, il figlio Davide, l’ingegner Emanuele Ceccherini e l’architetto Giovan Giacomo Ronchetti, presso la sua azienda di servizi ecologici a Poppi, proprio per farci raccontare l’idea che sta dietro al progetto che sta per portare alla definitiva uscita di scena di questa vecchia e fatiscente struttura.
Nel 1994 il terreno su cui oggi sorge l’ecomostro di Ortignano Raggiolo, fu interessato da una lottizzazione che prevedeva la costruzione di 27 appartamenti, da realizzarsi in sei strutture. In quegli anni gli appartamenti furono realizzati solo in parte; l’impresa costruttrice fallì lasciandoli incompiuti e a rimetterci furono numerose famiglie che sulla carta avevano già acquistato le abitazioni, ma che poi effettivamente non poterono mai andarci a vivere, perdendo così oltre ai loro soldi la possibilità di abitare le loro nuove case.
Le strutture mostravano comunque errori di realizzazione e problemi sulle altezze. Per 10 anni la zona è rimasta abbandonata a se stessa con gli appartamenti incompiuti e il tempo che li imbruttiva sempre più.
Nel 2004 il Comune di Ortignano Raggiolo, incamerando le fideiussioni assicurative stipulate a garanzia della perfetta esecuzione delle opere di urbanizzazione, provvede a completare la lottizzazione realizzando le fognature e l’allaccio di tutte le utenze nella speranza che qualcuno si interessasse nuovamente all’acquisto degli appartamenti e che si potessero finalmente terminare i lavori sui quei lotti. Mancavano solo l’asfaltatura delle strade e i corpi illuminanti. Purtroppo però le aste sono continuate ad andare deserte e l’ecomostro di Ortignano Raggiolo è rimasto lì, immobile, sempre più fatiscente e piegato dallo scorrere del tempo.
E qui si inserisce Maggi Mariano, la sua azienda e i due professionisti, Ceccherini e Ronchetti, che lo hanno accompagnato in questo progetto. Sì perché durante l’asta dello scorso aprile, l’imprenditore si è fatto avanti acquistando tutta l’area e ad agosto del 2017 la proprietà è stata assegnata alla ML Immobiliare di Mariano.
«La nostra idea – ci spiega l’ingegner Ceccherini, – è stata quella di demolire tutte le strutture concepite nella vecchia lottizzazione, per dare vita ad un progetto abitativo nuovo, che ridia dignità ad una zona del Comune ormai fatiscente e davvero brutta».
Lo scorso ottobre infatti è stata aperta la pratica per demolizione e a novembre sono iniziati i lavori che hanno permesso di radere al suolo il vecchio ecomostro. La demolizione è già a buon punto, come potete vedere dalle foto scattate a inizio 2018.
«Lo scopo è quello di togliere dal Comune quel “corpo estraneo”, di ricreare una zona residenziale che renda decorosa quella che invece è stata fino ad ora una zona di degrado, e al contempo possa contribuire ad elevare gli standard e la qualità di vita di chi vi abiterà. Gli occhi poi si abituano a tutto, è vero, e quasi non ci si faceva più caso, ma quei vecchi appartamenti fatiscenti erano veramente diventati una mostruosità. La riqualificazione di questa porzione di territorio deve diventare un valore aggiunto per la frazione San Piero in Frassino e per tutto il Comune». Ci ha spiegato l’architetto Ronchetti.
La decisione di demolire l’intera area è stata dettata da più fattori; la tipologia architettonica degli appartamenti era ormai obsoleta e per di più l’impresa costruttrice aveva utilizzato dei materiali molto economici che non rendevano sicure quelle abitazioni. Inoltre le palazzine erano state costruite prima che Ortignano Raggiolo fosse dichiarata zona sismica e quindi completamente prive di tutti i criteri antisismici oggi obbligatori per legge.
«Abbiamo voluto azzerare tutto per voltare pagina e ripartire con una nuova idea. Abbiamo solo lasciato le sottostrutture realizzate dal Comune nel 2004 perché sono state fatte con criterio. Gli edifici sarebbero stati comunque difficili da recuperare, con un grosso dispendio di soldi, date soprattutto le loro condizioni dopo tutti questi anni di esposizione al tempo e alle intemperie». Ci hanno spiegato Ceccherini e Ronchetti.
Il nuovo progetto che hanno in mente (e sulla carta, potete vederlo in queste pagine) prevede 10/12 unità abitative, anziché 27 volute nella prima lottizzazione.
L’idea quindi è quella di ridurre il numero di abitazioni, ma di aumentare la qualità delle stesse. Le nuove abitazioni infatti potranno essere concepite come delle villette, mono o bifamiliari, ognuna con il proprio giardino, energicamente efficienti e magari ecosostenibili, nel rispetto dell’ambiente e in linea con il paesaggio circostante; in modo da esaltare la qualità della vita di chi le abiterà. I vecchi palazzoni che sorgevano nell’area erano improponibili per il mercato attuale e comunque, come ci hanno spiegato i due professionisti, davvero irrecuperabili.
Tutti i protagonisti di questa vicenda vivono ad Ortignano Raggiolo e si erano davvero stancati di vedere una parte del loro paese ormai consegnata al degrado e alla bruttezza. Ognuno con le proprie competenze e professionalità ha saputo fare la propria parte in questo progetto che darà nuova vita a questa area del paese.
Maggi Mariano ha deciso quindi di farsi carico della demolizione grazie alla sua azienda che è specializzate e perfettamente attrezzata per agire in questo tipo di situazioni. Oltre alla demolizione penserà infatti a triturate tutti i detriti che potranno essere rimpiegati in cantiere, vista la totale assenza di materiali inquinanti nelle strutture demolite.
Gli abitanti di Ortignano Raggiolo sono ovviamente soddisfatti della piega che ha preso questa vicenda e felici nel vedere finalmente demolito l’ecomostro del loro paese. Ceccherini e Ronchetti sono a disposizione per chiunque fosse interessato all’acquisto dei lotti o avesse un’idea, un progetto per sviluppare la propria unità abitativa nel tranquillo (e ora privo di ecomostri!) centro di Ortignano Raggiolo.
La demolizione dell’intera area è stata un lavoro impegnativo per l’azienda di Maggi Mariano che ha visto impegnati dipendenti e mezzi, ma lui insieme agli altri protagonisti di questa storia, si augura che tutto questo possa servire per dare nuova vita a una zona di Ortignano Raggiolo ormai da troppo tempo degradata.

(tratto da CASENTINO2000 | n. 291 | Febbraio 2018)

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