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venerdì, 8 Novembre 2024

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Le allegre certezze della sanità casentinese

Comunicati indignati, tradotti subito in trionfanti veline digitali e cartacee, si sprecano in questo inizio estate: attenzione (quasi) tutto va bene e chi pone dubbi è solo un untore che non ha cuore il Casentino!

Sticazzi! Sembra di essere tornati indietro di un anno quando ammonivamo inascoltati ai quattro venti che il Punto Nascita sarebbe stato chiuso. No, sono i soliti disfattisti, i Sindaci hanno tutto sotto controllo (sic!), a settembre ci sarà un altro incontro, faremo le barricate per non far chiudere il Punto Nascita.

Bene, come direbbe qualcun’altro, la fine è nota…

Ora tocca alla chirurgia, passo dopo passo, sembra che parta l’attacco anche a questo servizio. Perché mentre si snocciolano dati e numeri, nessuno rivela cosa è scritto nel Piano del Direttore della Programmazione: “Per la Chirurgia d’urgenza la sperimentazione del modello di gestione delle urgenze chirurgiche approvato nel giugno 2016 – per la sola provincia aretina. Il modello prevede la centralizzazione delle urgenze chirurgiche – inizialmente solo notturne e festive per tutto il secondo semestre 2016 – nel presidio ospedaliero San Donato di Arezzo da parte degli stabilimenti di Bibbiena e Sansepolcro. Obiettivo della sperimentazione è giungere alla definizione, a partire dal 2017, di una gestione centralizzata delle sedute di chirurgia in urgenza non solo notturna e festiva ma 24h.”

In Casentino quindi l’obiettivo sembra essere quello che non saranno più eseguiti interventi chirurgici urgenti di notte, nei giorni festivi e nei giorni feriali. Restano gli interventi programmati. Da profani ci chiediamo, ma a cosa serve quindi il Pronto Soccorso?

Avanti così, la strada sembra già segnata. Ma non c’è da preoccuparsi…

 

 

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