di Mauro Meschini – L’Epifania si è portata via le feste del periodo natalizio e anche l’ultimo alibi per tutti coloro, sindaci casentinesi in testa, che non hanno ancora ritenuto necessario prendere una chiara posizione su quello che sta accadendo in Toscana, e in Casentino, sulla politica sanitaria.
Per i distratti un breve riassunto.
In Consiglio regionale il PD ha imposto l’approvazione di una nuova legge sanitaria solo per tentare di boicottare il referendum abrogativo sostenuto da 55.000 cittadini.
La legge, con contenuti fotocopia dei precedenti, spiana la strada all’ingresso del privato e punta ad un ridimensionamento dei servizi e delle strutture, realizzando un accentramento delle ASL che allontana sempre di più il livello decionale dai cittadini e dai territori.
A causa dell’ostruzionismo messo in atto dalle opposizioni il PD è stato costretto ad approvare una mezza legge per non essere costretto a trascorrere il Natale in aula, già a gennaio il Consiglio regionale dovrà di nuovo tornare ad occuparsi di sanità.
Nell’articolo 32 della legge approvata, la n.84/2015, è stato inserito un pericoloso comma in cui si parla esplicitamente di privatizzazione della sanità:
“Le aziende sanitarie, al fine di introdurre nell’organizzazione delle prestazioni elementi di innovazione, economicità ed efficienza, possono, previa sperimentazione, attivare convenzioni con soggetti privati nel rispetto degli indirizzi della programmazione sanitaria e sociale integrata regionale e relativamente alle attività in essa indicate”.
Su questo articolo il Comitato promotore del Referendum Abrogativo sta pensando di organizzre un ulteriore raccolta di firme per giungere alla sua abrogazione.
In Casentino pezzo dopo pezzo, esame dopo esame, prestazione specialistica dopo prestazione specialistica sta andando avanti un lento, ma inesorabile depotenziamento dell’Ospedale e dei suoi reparti a cominciare dal Punto Nascita.
L’elenco potrebbe continuare, ma per dare un’idea della situazione crediamo sia più che sufficiente.
Adesso rimane solo una domanda: “Continuiamo a rimanere in silenzio, senza prendere posizione e opporci duramente a queste decisioni oppure decidiamo finalmente di metterci la faccia?”.
CASENTINO2000, come sempre, non si tirerà indietro. Chi farà altrettanto?
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