Negli ultimi giorni, quanto successo all’Unione dei Comuni del Casentino, può collegarsi ad un conosciuto detto popolare “ prima o poi tutti i nodi vengono al pettine”
Nell’ultimi mesi la gestione del Presidente Agostini, l’impegno particolare di alcuni Sindaci di Giunta avevano fatto pensare ad un concreto e reale percorso di cambiamento. In questo contesto il gruppo di minoranza, esercitava un ruolo di opposizione ferma, ma aperta al dialogo nel tentativo di trovare risposte ai sempre più pressanti problemi del Casentino.
Nel periodo post voto regionali, il quadro politico di maggioranza andava progressivamente a frammentarsi, e dopo circa 15 gg di tira e molla tra le varie componenti di maggioranza – tutti Sindaci targati PD o ad esso riconducibili – ai Casentinesi si sono mostrati chiari i due schieramenti, nel merito delle questioni, formatesi.
Il tutto trovava, dopo la ricomposta crisi di giunta di metà luglio, nel consiglio del 30.07.2015 il momento della resa dei conti.
Si assisteva al paradosso, che alcuni sindaci presenti nella Giunta dell ‘Unione, indicevano i rispettivi consigli comunali nello stesso giorno e stessa ora in cui si doveva tenere il Consiglio dell’Unione. Da premettere che la data del consiglio dell’Unione veniva decisa dalla stessa Giunta, organo del quale facevano parte gli stessi sindaci.
L’obbiettivo e’ apparso , con il senno di poi, oltremodo evidente. Far mancare il numero legale in modo che il programmato Consiglio all’Unione ( con un punto aperto al pubblico sulle fusioni ) saltasse aprendo la crisi della gestione Agostini. Piano che il gruppo minoranza, forte del suo senso istituzionale e nel rispetto delle centinaia di cittadini, garantendo il numero legale faceva naufragare. Mettendo la giunta e la sua maggioranza di fronte alle proprie responsabilità.
Il gruppo minoranza tra la gestione riformatrice di Agostini, – pur dissociandosi da certa dinamiche ed atteggiamenti – ed il tentativo di restaurazione dell’ancienne regime Casentinese, non poteva che rimanere in aula lanciando un forte segnale alla politica locale ed ai Casentinesi.
I giorni successivi, ampiamente dibattuti sulla stampa, non necessitano di ulteriori commenti. Se non, da parte nostra, un senso di stupore per gli improvvisi attacchi personali al Presidente Agostini ed alle sue condizioni personali di salute.
Desideriamo, invece, porre l’attenzione su un aspetto tecnico , di natura procedurale, che secondo noi richiederebbe articolato approfondimento. Il rispetto dello Statuto dell’Unione, condizione di democrazia e legalità .
Da una lettura delle carte disponibili prendiamo atto dalla delibera n. 103 del 31.07.2015 delle dimissioni del Presidente Agostini, e non di un suo “temporaneo impedimento” e quindi non comprendiamo il richiamo contenuto nella delibera n. 104 del 31.07.2015 relativa alla nomina del Presidente Tellini all’Art. 23 , che recita” il Presidente attribuisce ad un componente della Giunta le funzioni di sua sostituzione in caso di assenza o impedimento temporaneo ……..”.
Inoltre nella stessa delibera sembra non seguire l’Articolo 21, il quale al comma 3 “ il presidente dura in carica due anni e mezzo a decorrere dalla data della elezione. La rotazione avviene con elezione riservata ai sindaci che non hanno già ricoperto l’incarico” avendo già ricoperto Tellini tale incarico.
Nel successivo comma 6 si stabilisce che: “ in caso di dimissioni, impedimento permanente, rimozione, decadenza di diritto, sospensione dall’esercizio delle funzioni, dichiarazione di incompatibilità, cessazione per scadenza del mandato o per effetto di altre cause, fino alla elezione del nuovo presidente, le funzioni del presidente sono svolte dal sindaco del comune di maggiore dimensione demografica, non considerando il comune di cui è sindaco il presidente cessato.
Alla nomina del Presidente Tellini seguono i due decreti presidenziali n. 08 del 03 agosto 2015 e n. 09 del 03 agosto 2015, atti a reintegrare i due dirigenti licenziati da Agostini, riconfermandone gli emolumenti assegnati con delibera di Giunta n. 30 del 20 aprile 2012.
Riteniamo, vista la particolare situazione anche interna dell’Ente, che gli emolumenti dei dirigenti anche se assegnati dalla Giunta dovrebbero effettuare, per trasparenza, quantomeno un passaggio in Consiglio.
Sulla parte tecnico-procedurale ci attendiamo un chiarimento da parte degli organi dell’Ente, sulla sostanza dei provvedimenti di reintegro, con riferimento alla parte economica, sembrano in contrasto con le istanze di necessario dimagrimento e riordino dell’Ente manifestate dallo stesso Tellini, e ritenute anche dalla minoranza non più rimandabili.
In conclusione crediamo che le ultime vicende diano chiaro e forte il segnale della necessità di porre fine alle vicende di un Ente, sovente nel passato e mai come adesso avvertito distante alle istanze della gente. La sfida oggi non sta nella migliore “conservazione” , ma quanto piuttosto nel migliore superamento. Ovvero nell’ accelerare il percorso di riorganizzazione e razionalizzazione del territorio. Su questa sfida il gruppo di minoranze è pronto a lavorare, e vedremo alla prova dei fatti le reali posizioni di ciascuno in prospettiva di rinnovamento.
GRUPPI DI MINORANZA ALL’UNIONE DEI COMUNI DEL CASENTINO
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