fbpx
4.9 C
Casentino
giovedì, 18 Aprile 2024

I più letti

Non dimentichiamoci della sanità pubblica quando tutto questo sarà finito

In questo momento così drammatico per l’Italia e per il mondo, una delle cose più importanti e fondamentali è risultata essere la nostra sanità pubblica. E questa, nel male odierno, può diventare, speriamo davvero, una lezione difficile da dimenticare. Per tutti.

Considerata ormai un accessorio obsoleto dai più “moderni” invece che un diritto costituzionale, una voce di bilancio troppo elevata e da ridurre in tutti i modi, un apparato ormai vecchio da sostituire dai magnifici e progressivi servizi forniti da assicurazioni e imprese private.

Anche in Toscana, come nel resto d’Italia, c’è voluto il Covid19 per invertire la tendenza e procedere ad un piano straordinario di assunzioni di nuovo personale.

Ora come non mai ci appaiono fondamentali e decisive tutte quelle persone: medici, infermieri, amministrativi, operatori socio sanitari e del 118 che sono in prima linea e a cui non c’è che dire GRAZIE dal profondo del cuore.

Fino ad oggi si cercava di fare sempre con meno personale possibile e con meno letti possibile. Ecco, ora vediamo cosa vuol dire non avere letti (posti) in terapia intensiva e non avere personale sanitario. Cosa vuol dire scherzare con la sanità pubblica.

E ci torna alla mente la chiusura della nostra maternità, la riduzione dei servizi del nostro ospedale, la concentrazione selvaggia ad Arezzo, il mantra del risparmio e del bilancio che viene prima di tutto e di tutti.

Ora, in questi giorni così drammatici, i soldi si sono trovati.

In un recente comunicato della Asl si leggeva: “La Regione Toscana ci consente di procedere a nuove assunzioni straordinarie per fronteggiare al meglio l’epidemia di Covid-19. L’immissione in ruolo di questi ulteriori professionisti in Azienda, costituiscono in questo momento delicato, un valido supporto anche per tutti gli operatori che garantiscono giornalmente gli alti standard clinici e assistenziali della nostra azienda”.

Bene, non dimentichiamoci della sanità pubblica (e degli uomini e delle donne che oggi sono in prima linea) quando tutto questo sarà finito.

Ultimi articoli