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venerdì, 29 Marzo 2024

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Ospedale di Bibbiena, Pacini: «Si sta indebolendo il pronto soccorso»

Ospedale di Bibbiena, Pacini: “Si indebolisce il pronto soccorso. Non lo possiamo accettare”

Bruno Pacini, che segue il comparto della sanità per la Funzione Pubblica della Cgil di Arezzo, non ci stà ad accettare atti unilaterali nelle riorganizzazioni dei Servizi dell’Ospedale Civile di Bibbiena e senza trattativa.

«La questione è presto detta, in base ai patti territoriali firmati dai Sindaci e dal Direttore Generale, in questo ospedale alcuni servizi dovrebbero subire delle trasformazioni. Innanzitutto è prevista la creazione di una struttura interna al reparto di Medicina il cosiddetto MODICA che contiene 4 posti letto di cure intermedie e 2 di riabilitazione ospedaliera, ma in ballo c’è anche la trasformazione della struttura del Pronto Soccorso che attivando la piastra dell’emergenza assorbirà di fatto i letti di rianimazione oggi presenti nel plesso.

In sostanza nascerà una medicina d’urgenza, non più pazienti complessi come in rianimazione ma più bisognosi di assistenza infermieristica. E’ evidente che si tratta di una manovra legata alla chiusura della chirurgia d’urgenza  e del reparto di ostetricia e che porta verso un aumento di posti letto di medicina con la nascita del MODICA. I rivolti negativi però sono dietro l’angolo e purtroppo ben evidenti ai nostri oggi. Per fare questa operazione 3 operatori socio sanitari (OSS) del pronto soccorso verranno spostati verso la Medicina per aprire il MODICA, lasciando nel turno di notte solo due infermieri al Pronto Soccorso.

Con le radiologie distanti da pronto soccorso, il rischio è che un solo infermiere e un solo medico (l’altro medico dell’emergenza con l’automedica non può essere considerato parte dell’equipè) non siano in grado di far fronte anche a quel caso unico e a rischio che in un Pronto Soccorso non è altro che la normalità. Inoltre di notte l’infermiere di Pronto soccorso deve seguire anche 2 pazienti di medicina d’urgenza e 3 di Osservazione breve che occupano altrettanti letti.

Questa riorganizzazione più che un miglioramento del numero dei posti letto, ci sembra un vero peggioramento dal punto di vista del servizio reso alla comunità. Tutta la rete dell’emergenza è in riordino nella ASL Sud Est, da Orbetello al Casentino, due sono gli ordini di marcia uno ufficiale e uno ufficioso, il secondo è fatto non di razionalizzazione e organizzazione ma solo di risparmio.»

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