di Marcello Bartolini – Settembre. La speranza per chi va in bici è che le temperature si siano mitigate, ma anche che ci siano ancora belle giornate di sole. Per il mese che ci introduce all’autunno abbiamo pensato ad un “classico” giro dei ciclisti casentinesi: “il giro dei tre passi”. In pratica si tratta di affrontare nell’ordine, Passo dei Mandrioli, Carnaio e Passo della Calla.
Si evince facilmente che si tratta di un percorso piuttosto impegnativo da affrontare ben preparati, allo stesso tempo potremo vivere un’esperienza immersi nella natura e nel paesaggio di quella parte del Parco che sta sul versante romagnolo.
Partiamo da Poppi dove sarà semplice parcheggiare per chi viene in auto, inforcata la bici si parte in direzione Soci e poi, passando per Partina, saliamo abbastanza dolcemente sino a Pian del Ponte dove già si sente la differenza di temperatura rispetto al fondovalle. Da qui la strada si fa meno impegnativa e dà un po’ di respiro sino a Badia Prataglia, dove si inizia di nuovo a salire sino al passo dei Mandrioli. Una fermata è d’obbligo, non solo per riprendere le forze, ma anche e soprattutto per ammirare il paesaggio sottostante con le sue caratteristiche formazioni rocciose, dal passo si vedono anche tratti della strada che tra poco andremo a percorrere in discesa.
Un fondo stradale a tratti appena rifatto e a tratti ancora pieno di asperità necessita di grande attenzione, comunque la discesa è piacevole anche se densa di tornanti e curve piuttosto pericolose, quindi prudenza e massima attenzione.
A fine discesa siamo a Bagno di Romagna, da qui inizia un bel percorso ciclabile dal fondo regolare percorribile con qualsiasi tipo di bici, tale percorso ci porta in tutta sicurezza sino a San Piero in Bagno, dove, una volta superato il centro abitato, svoltiamo a sinistra verso Santa Sofia percorrendo il passo del Carnaio. Il primo tratto, sino al passo, è decisamente impegnativo, la strada sale molto e non dà tregua sino in vetta, poi un lungo tratto pianeggiante che, poco prima di arrivare al paese, diventa una discesa ripida con diversi tornanti. A Santa Sofia conviene fermarsi un poco, sia per godere del paese decisamente ben tenuto che per prendere fiato, ci aspetta infatti l’ultima fatica della giornata: l’ascesa al passo della Calla.
In realtà, prima di cominciare la salita, un lungo tratto in falsopiano ci permette di raccogliere le forze almeno sino a Corniolo da dove comincia la parte impegnativa, una salita abbastanza regolare che, se affrontata con il giusto passo non presenta tratti troppo difficili. Una volta arrivati al bivio per Campigna, immersi stavolta nell’ombra dei faggi del Parco, manca davvero poco al Passo della Calla, dove ci si possiamo fermare a riposare e rifocillarsi.
Ripartiamo dal passo ed una bella discesa ci porta sino a Stia e da qui a Poppi con un tratto molto agevole in leggera discesa che, dopo così tanta strada, è decisamente gradita. Arrivati alla colonna di Dante il nostro giro è finito, non ci resta che tornare al parcheggio e terminare così la nostra giornata in bici. Giro piuttosto impegnativo, ma diverso dal solito, immersi per lunghi tratti nel Parco e con la possibilità di vedere diversi paesi caratteristici delle nostre zone.
Lungo il percorso è facile rifornirsi di acqua e cibo, da questo punto di vista non ci saranno quindi problemi. Consigliamo l’uso di una bici da strada che permette certamente di ottimizzare lo sforzo in un percorso così lungo ed impegnativo, si può fare anche con altri mezzi, ma allora va messo in conto un po’ di fatica in più.