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domenica, 28 Maggio 2023

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Per favore, non celebrate più il 28 agosto. Appello di SEL al Sindaco di Bibbiena

Egr. Sig. Sindaco Bernardini ed egregi Assessori del Comune di Bibbiena. Voleva, essere, questo, un appello a dimenticare il 28 agosto. Ma ci siamo resi conto che sarebbe del tutto superfluo, perché voi il 28 agosto, ed il suo significato, lo avete giù dimenticato. Allora vi facciamo un’altra richiesta: se dovete farlo così, non celebrate più l’anniversario della Liberazione!

Sappiamo che la cultura della memoria è roba da vecchia politica, che non appartiene ai neo-politici civici. Ce ne faremo una ragione. Ci impegneremo noi della vecchia politica a mantenere e diffondere la memoria di chi ha dato la vita perché oggi anche dei cosiddetti apolitici civici (forse sarebbe più giusto definirli “cinici”) potessero amministrare un comune o altri enti. Ma almeno evitiamo di offendere la loro memoria con cerimonie improvvisate, trascurate, in cui il menefreghismo ed il disinteresse sono dimostrate anche dalla assenza delle rappresentanze istituzionali più importanti, cominciando dal Sindaco. Ci risulta che nemmeno gli inviti siano stati inviati a tutte le associazioni e le istituzioni. L’affastellare, poi, le celebrazioni del 28 agosto, anniversario della liberazione di Bibbiena (una delle date più importanti per la nostra comunità), con il gemellaggio e con una specie di inaugurazione di una terrazza ( o, meglio , della riverniciatura in grigio della terrazza di piazza grande), in modo confuso, senza un filo conduttore, senza un’idea di cosa dire e fare, è stata un’umiliazione per tutti noi che vi abbiamo partecipato. Ci siamo sentiti mortificati di fronte ai francesi gemelli (si sa che in Francia il rispetto delle istituzioni è una cosa seria), per i quali non era stato pensato nemmeno un ruolo ed un intervento istituzionale. Ci domandiamo che cosa possono aver pensato gli amici di Boulazac, quando la povera vicesindaca ha dovuto improvvisare, per salvare la faccia, qualche parola di circostanza, senza microfono (quindi solo per gli stretti vicini) e si è poi spostata ad “inaugurare una terrazza” che a tutti è parsa una cosa non finita (ma su questo torneremo con apposto intervento), vuota, senza nemmeno una panchina od una fioriera che aiutassero a capire che dovrebbe essere un’opera finita.

Sappiamo che vi intessano le cose pratiche (come direbbe Lorenzoni ). Le idee, i principi, la storia son cose da perditempo della politica. Ma almeno abbiate il buon gusto di non offendere. Lasciate stare il 28 agosto. Non lo celebrate più. Evitiamo il ripetersi di pseudo-cerimonie frustranti ed imbarazzanti.

Luca Tafi, SEL Casentino

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