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venerdì, 19 Aprile 2024

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Piccoli ospedali. Tra i 175 a rischio chiusura c’è anche il Casentino. Ma Rossi dice no

L’elenco l’ha pubblicato il quotidiano La Stampa citando dati del ministerro della Salute. In tutto 12 mila posti letto che andrebbero chiusi o riconvertiti in strutture per riabilitazione e lungo degenza.
“Al ministero della Salute, la lista c’è già. Se Regioni e governo daranno il via libera, per i piccoli ospedali con meno di 120 posti letto, inseriti nel nuovo Patto per la salute, sarà l’ora di chiudere i battenti. Magari per essere riconvertiti in quelle strutture per la riabilitazione o per le lungodegenze che scarseggiano”.

Così il quotidiano La Stampa in un lungo servizio di Paolo Russo che presenta anche la mappa dei singoli presidi da chiudere.

In tutto 175 strutture per un totale di 12 mila posti letto. La lista in realtà sarebbe di 222 mini-nosocomi con meno di 120 posti letto, ma – scrive La Stampa – tra questi andranno salvati: i servizi psichiatrici di diagnosi e cura, che in realtà ospedali non sono; gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, perché fanno ricerca; i centri per “post acuti”, che servono per chi dopo un ricovero non è in grado di tornare a casa ma ha bisogno di cure meno intensive.

Piccoli ospedali, Rossi: “Non li voglio chiudere”
“Non li voglio chiudere”. E’ perentorio il presidente Enrico Rossi, interpellato circa la lista ministeriali dei piccoli ospedali da chiudere pubblicata ieri dal quotidiano La Stampa. “Noi in Toscana abbiamo già razionalizzato il sistema ospedaliero, passando da 92 a 38 ospedali. E’ una sciocchezza tirare un rigo sotto i 120 posti letto. Ragionare in termini di posti letto è roba del secolo scorso. Ci sono dei piccoli gioielli di queste dimensioni. Certo i piccoli ospedali devono fare il loro. Ad esempio noi ci facciamo l’oncologia, la specialistica. la chirurgia programmata, la medicina. La diagnostica si fa in via telematica con gli ospedali più grandi. Perchè le dovremmo togliere?”

“Siamo in una situazione di difficoltà sociale – ha proseguito – In Italia il 30% della popolazione è a rischio povertà. Non si può più far cassa sulla sanità, un comparto che ha già perduto l’8% delle risorse. In Italia abbiamo la spesa sanitaria più bassa di Gran Bretagna, Francia e Germania. In Toscana però abbiamo i bilanci in pari e certificati. Confido nella saggezza del ministro Lorenzin”. Altrimenti, è stato chiesto al presidente? “Dovranno passare sul mio corpo – ha concluso – Io non ci sto”.

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