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giovedì, 25 Aprile 2024

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Qualche riflessione sull’Open Day alle Officine Capodarno

Lettera di Giorgio Renzi – Ho partecipato volentieri alla giornata organizzata dal Comune di Pratovecchio-Stia, assieme ad altri enti, imprese e associazioni, per presentare la sede ed il programma delle Officine Capodarno, in particolare il catalogo formativo. Prima di tutto va riconosciuto alla Amministrazione comunale di essersi mossa bene, di aver avuto iniziativa e di aver avviato un progetto ambizioso e sicuramente interessante, dimostrando anche progettualità e capacità di accedere ai diversi bandi di finanziamento. Non capita spesso in Casentino, purtroppo, ma quando avviene dobbiamo darne atto ed incoraggiare a procedere nella strada intrapresa.

Le Officine Capodarno sono un progetto ambizioso, che vuol essere includente e vorrebbe essere un punto di rifermento per il rilancio anche economico del Casentino. E per questo obbiettivo vorrebbe costituire un centro di formazione professionale in stretto rapporto con le realtà produttive, in modo da poter rispondere alle esigenze delle imprese ed assicurare la vitalità delle stesse e l’occupazione soprattutto giovanile.

Non a caso era presente Giovanni Basagni non solo in rappresentanza della propria impresa (miniconf) ma di Prospettiva Casentino, una organizzazione cui aderiscono la maggior parte delle imprese della vallata, ed il Dirigente dell’ISIS E, Fermi di Bibbiena, una scuola che da sempre ha avuto uno stretto con l’imprenditoria locale.

Tutto bene, quindi? Vorrei sperarlo, ma mi permetto di esprimere più che delle perplessità, delle preoccupazioni.
Prima di tutto è stata notata la mancanza di una presenza istituzionale forte che rappresentasse il l’intero Casentino (e lo ha fatto notare lo stesso Basagni nel suo intervento). Di fatto l’unico sindaco presente era il sindaco ospite e organizzatore dell’evento, Anche se l’assenza del Presidente dell’Unione dei Comuni è stata giustificata, l’assenza degli altri sindaci è pur da notare. D’altra parte il Comune di Pratovecchio-Stia ancora oggi sembra non far parte dell’Unione de Comuni. E questo non è un buon viatico per il progetto.

Inoltre mi sembra che ancora si continui in una certa confusione tra ruolo dall’istruzione e ruolo della Formazione professionale. Purtroppo questa confusione c’è anche a livello nazionale e regionale..

I due interventi di Basagni e Terzillo, poi, mi sono apparsi un po’ autoreferenziali, nel senso che ognuno ha presentato i propri progetti e attività senza indicare come possono rapportarsi con il progetto delle Officine

Cerco di spiegarmi, anche per contribuire a chiarire in un dibattito aperto.

Basagni, se ho ben capito, ha ricordato che Miniconf e Prospettiva Casentino fanno formazione professionale sia per i propri dipendenti che per l’esterno.

Il prof Terzillo, continuando su una linea che da anni l’Isis Fermi ha tenuto, ha riaffermato il ruolo dell’istituto bibbienese anche nel campo della formazione professionale.

La domanda che faccio è questa: ma quale è il punto di incontro e di collaborazione tra queste tre entità, Officine Capodarno, Prospettiva Casentino e ISIS Fermi? Se tutti fanno formazione? Che spazio possono avere le Officine Capodarno nel campo della formazione mirata alle imprese, se le stesse imprese sono autoorganizzate in Prospettiva Casentino?

Se non si sciolgono questi nodi c’è il rischio che le Officine Capodarno non possano avere un grande futuro. E sarebbe un’altra occasione persa.

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